-21 APRILE-Ci si ritrova nel delizioso cortile dell'albergo, dove ci è concesso tenere le moto.
Ci fa ombra una cascata di bouganville.
Bisogna sistemare il mio DR. Smonto la ruota posteriore e verifico il danno.
Peggio del previsto... Non solo il cuscinetto si è polverizzato, ma si è sfondato il mozzo corona
Il problema è più complesso del previsto... non si tratta più di trovare dei semplici ricambi, ma di trovare una soluzione, almeno di comodo, per proseguire. Siamo a Douz, città piena di meccanici, ma di dubbia competenza e non abituati a lavorare sulle nostre moto.
Occorrerebbe un qualche lavoro di saldatura... ma il mozzo corona non è di ferraccio... è una lega di magnesio o roba simile...improbabile saldare qualcosa.... chissà che risultato otterremmo
Mi rivolgo, grazie ad un ragazzo tunisino del luogo, che fa da interprete, ad un meccanico di moto, uno dei pochi aperti oggi, cioè domenica. Lo faccio venire in albergo e gli spiego la situazione... ma senza lasciargli carta bianca... voglio che realizzi la soluzione che propongo io... di realizzare una specie di boccola che si incastri nel mozzo. Ci lasciamo così... gli affido il mozzo, e aspetto che lui e il suo torniere/saldatore realizzino qualcosa.
eccomi a discutere col meccanico in albergo
(a sinistra il meccanico, in primo piano io di spalle, e a destra col turbante il ragazzo che fa da interprete)
E quindi aspetto notizie dal meccanico... non ho altra scelta
Intanto i ragazzi sistemano le proprie moto.
Salvo ha ancora problemi col carburatore del suo 59X, che continua a spegnersi in marcia, a manetta!
Si ipotizza che la ghigliottina del corpo secondario del carburatore si blocchi...
Ennesima pulizia e revisione del carburatore. E ora sembra andare di nuovo bene.
...ed ecco che dopo poco torna il meccanico: "ei amigu io trovato pezzo original"
non ci credo.... spunta un mozzo originale integro di un dr 350.....permettemi, ma.....minchia che culo!!
Ok, e ora quanti milioni mi chiedono???
200 dinari (100 euro)!! Cerco di trattare...insisto, niente. Riprovo, ma nulla.
Mi invento che non ho tutti questi dinari. Ho solo euro; è domenica e non ci sono negozi che cambiano valuta. Gli dico che gli do 60 euro e 20 dinari. Lui si rompe le scatole di parlare, prende i soldi e ci salutiamo.
Riesco a spendere 70 euro invece di 100!
I parastrappi riesco a ricomporli a mò di mosaico, e qualcuno lo attacco col nastro isolante, ma va bene!!
Possiamo ripartire!!
Siamo diretti a Ksar Ghilane, sempre più a sud!
Ma è tardi e non possiamo prendere le dune… optiamo per una pista veloce… l’autostrada del sahara!
Ci fermiamo poco fuori Douz, alla porta del deserto, per prendere confidenza con le moto sulla sabbia!
E via sulla pista!
La sabbia fin'ora è stata ancora bianca... ma procedendo si imbrunisce fino a diventare rossiccia, passando per un giallo ocra!
Non si può andare piano! La pista non lo permette! A renderla emozionante sono le dunette che ci si impongono davanti...come ostacoli da saltare per i cavalli in corsa..
Anche se basse, prese a velocità, le dunette ci regalano dei saltelli niente male....
E' un parco giochi... ma è solo l'antipasto delle montagne di sabbia che vedremo... e dei voli con le moto!
E la moto sulla sabbia galleggia, e galleggia...
Ci fermiamo a rinfrescarci al Cafè La Port Du Desert, vicino l'inizio del Parco Dello Jebil!
Faccio il mio ingresso spavaldo e trionfale nel Cafè, stile cowboy che entra nel saloon..
...ma il nemico non sembra intimorirsi.
Il Cafè è punto di passaggio di tutti i viandanti del deserto... e accoglie motociclisti e fuoristradisti da ogni dove! L'interno è tappezzato da volantini e magliette di club offroad, ricordo vari dei turisti, e foto di Fabrizio Meoni, amato cliente!!!
Veloce rigenero...
...e di nuovo in sella!
Siamo ora su un terreno di roccia... quella che costituisce il fondo del deserto...
Affrontiamo quindi gli ondulè... le scanalature con andamento ondulare che il vento scava sul terreno di traversi alla pista...! Può non sembrare dalla foto ma sono davvero perfidi. E' impossibile guidare seduti, sebbene sia un tratto piano e senza ostacoli in cui magari riposare le gambe, perchè le vibrazioni e le scaffè degli ondulè sono tremende!
Sostiamo brevemente ad un altro Cafè del deserto... Il Cafè Du Parc (parco dello Jebil)
Finisce la pista, e si torna sulla sabbia!
E' sempre Mauro a guidarci, ottimo endurista oltre che veterano della Tunisia!
Non ci ha detto che per arrivare a Ksar Ghilane affronteremo nel finale un cordone di dune infernale!
E noi ignari procediamo....
Dunette spuntano come funghi sul fondo di sabbia!
Non siamo ancora nel mare di dune... e potremmo passarvi tranquillamente attraverso; ma che gusto ci sarebbe?? A tutti i costi ci si passa sopra lo stesso!
Salti e qualche sciocco insabbiamento! E si procede.....
...fino al deserto, quello vero!
Montagne di sabbia si impongono maestose ai nostri occhi!
Il paesaggio è disarmante...
Le dune sono grandi, e noi e le moto piccoli piccoli...
Il deserto è sovrano, affascinante, ma bastardo!
Guai a fermarsi con la moto in leggera salita: ci si insabbia!
Guai a usare una marcia troppo alta per salire una duna: ci si insabbia!
Guai a non seguire la traccia di Mauro, che sa scegliere dove passare: o ci si perde o ci si insabbia!
Alcune dune sono soffici, appena formate dal vento.... difficili da affrontare!
Si cade spesso, ma è impossibile farsi male!
Non bisogna perdere la concentrazione alla guida! L'occhio sempre rivolto al passaggio da affrontare, e non meno importante, al compagno che ci sta dietro! Perdersi è un attimo!
Mauro ci sgrida quando non ci accorgiamo di chi è rimasto indietro, perchè insabbiatosi! Ma è l'unico modo per rimanere compatti!
Mi insabbio e Ramon mi da una mano.
Sosta forzata. Il mio DR non parte più!
Fusibile bruciato di nuovo! E meno male che ne avevo di scorta!
Lo cambio...
Il vento alza la sabbia... è impossibile tenere gli occhi aperti senza gli occhialoni!
Ksar Ghilane è vicina...ma la ultime dune sono le più alte!
La duna può esserti amica o nemica allo stesso tempo!
Se la si sale dalla parete ripida ci si può insabbiare più facilmente, ma la discesa è facile.
Se la si prende dal lato in cui sale gradualmente non è un problema arrivare in cima, ma per scendere o si fa un volo oppure indietro col corpo per non ribaltarsi.
Dopo un inizio più incerto ora siamo più decisi a sfidare la sabbia
Siamo quasi arrivati!
Abbiamo voglia di competizione! Chi è in testa al gruppo è già partito! Mauro e Salvo vanno come i matti!
Io e Ramon battagliamo! Si corre più che si può!
La moto al massimo dei giri! Sento il motore chiedere pietà....Non mi importa!!
Le ultime dune sono ripide, io e lui quasi a fianco su creste di sabbia parallele... La fatica si fa sentire ma la competizione di più! Stringo i denti e sento la sabbia in bocca!
Scelgo un passaggio infelice... e lui ha la meglio
Arriviamo all'oasi.
Parcheggiamo le moto di fronte il tendone dentro il quale dormiremo (c'è più sabbia dentro che fuori)
Ed eccole le moto... piene di sabbia, imperfette, graffiate, vissute! BELLE!