Alla faccia dello schifo di tempo che sta bagnando tutto il nord Italia,Domenica mio cugino e l'ex proprietario della sua moto mi hanno invitato a fare enduro con la "E" maiuscola,visto che da pochi giorni ho messo da parte la mia Africa Twin per divertirmi un po' con una Dierrina.Loro hanno rispettivamente una ktm 200 e 250 2t.Siamo andati appena fuori Bologna dove il mitico Collina tracciò 35 anni fa una tappa del campionato Italiano d'enduro che poi venne esclusa perchè troppo pericolosa e non raggiungibile dai soccorsi.
La giornata parte male:nello scaricare la moto dal carrellone ne perdo il controllo e praticamente la sferro a terra frantumando il paramani sx,ci si prepara e si parte! Dopo un paio di km d'asfalto,una svolta stretta e siamo su una strada sterrata piuttosto fangosa ma la morbida e confortevole terra dopo poco si trasforma in sassi spigolisi,bagati e maledettamente instabili e se non bastasse le pendenze cominciavano a farsi importanti.
Poco,troppo poco tempo dopo ci si para davanti una salita di un 10-15 metri che inizia con un canalone e finisce con la pietra liscia,in altri termini parto duro e incazzoso e tiro una legnata atomica a terra rischiando la rottura del secondo paramno ma chi si ferma è perduto e dopo innumerevoli tentativi la dierrina mi porta fino in cima con un impeto d'orgoglio.Raggiunta la vetta del colle cominciamo le discese che bagnate dalla pioggia fino ad un paio d'ore prima sono un vero godimento:tutta pietra e gradoni di 30-60 cm, col cuore in gola e la prima dentro lascio che il trattorino mi porti fino alla fine di quel tratto con una certa disinvoltura ma niente dura in eterno e infatti si riparte con le salite questa volta però sul bordo del colle per un sentiero non più largo di 40 cm e infestato di pietre,rami e radici dove la dr s'è fatta onore tenendo il passo delle ultratecniche K e nel frattempo la fatica cominciava a farsi sentire dato che i miei allenamenti sono:fumare e mangiare.
Dopo innumerevoli su e giù,il nostro sensei (ktm 250) decide di farci fare un po' di piano,quello che non potevo immaginare che si palava del letto di un torrente in secca totalmente ricoperto di muschio e dello sporco tipico del sotto bosco dove il sole non arriva mai in nessuna stagione,non per niente lo chiamano "canyon"...quanto mi sono mancate le salite e le discese! Dopo una mezz'ora di quell'inferno ne sono uscito acciaccato da 2 scivoloni,demoralizzato per aver dovuto cedere il cavallo per la mia incapacità di passare un paio d'ostacoli ma soddisfatto anzi galvanizzato dalle doti inimmaginabili della mia DR soprattutto perchè era la prima volta in vita mia che facevo il VERO ENDURO e ne sono uscito integro!
Sia chiaro:i miei 2 compagni di giro mi hanno aspettato innumerevoli volte ma a causa mia,non certo della moto!