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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 29 Set 2010 - 6:53
Certo che quello che riesci a vedere tu, non lo vede nessuno, altro che viaggi all inclusive per minorati! Però credo che hai un problema, e noi lettori appassionati dei tuoi resoconti con te: ma dopo aver visitato tutti i posti più interessanti ed esotici del pianeta, quale potrà essere la prossima meta? Non riesco ad immaginare!
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 29 Set 2010 - 7:21
willycamony ha scritto:
Certo che quello che riesci a vedere tu, non lo vede nessuno, altro che viaggi all inclusive per minorati!
Mi sembra un termine un poco forte: Per alcuni vacanza sono 15 giorni di relax completo, per altri come me uno spostamento in un paese. Bisognerebbe solo approfittare anche andando in un villaggio turistico dell'occasione di entrare in contatto con la vera faccia del paese, magari con qualche gitarella al di fuori della struttura. Il fatto è che nella mentalità italiana andare in vacanza e spostarsi con dei bambini è percepito come qualcosa di strano, dificoltoso e anche pericoloso, mentre io spessissimo ho incontrato coppie straniere con prole al seguito: spettacolari gli inglesi a Bangkok con 3 bambini di 2, 4 e 5 anni che stavano visitando la Tailandia. Ovviamente bisogna attrezzarsi: avevano un passeggino pieghevole spaziale.
willycamony ha scritto:
Però credo che hai un problema, e noi lettori appassionati dei tuoi resoconti con te: ma dopo aver visitato tutti i posti più interessanti ed esotici del pianeta, quale potrà essere la prossima meta? Non riesco ad immaginare!
Ci sono tanti posti che devo ancora vedere per la prima volta, che credo non riuscirò mai ad andare in vacanza in ognuno di questi. Per dire mi manca Africa, America del Sud e Australia, quindi ..poi anche riuscendo a girare tutto il mondo, come potrebbe non essere interessante ricominciare da capo ? si vedrebbero sicuramente cose diverse passando per gli stessi luoghi.
willycamony Nuovo Utente
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 29 Set 2010 - 10:47
Hai ragione, bè se ti manca l'Africa, allora ne hai ancora di cose da vedere. Io ho girato per tutto il nord Africa con i miei fuoristrada (non ho più l'età per farlo in moto), il paese più vivo e brulicante di persone mi è sembrato l'Egitto, per i panorami desertici e la cordialità della gente, nessuno può superare l'Algeria, il più vario il Marocco; certo sono posti di grande solitudine, ma questo mi pare non ti spaventi. A presto...
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 29 Set 2010 - 17:01
25 luglio domenica
Parto da Amritsar, senza un’idea precisa di dove poter arrivare: troppe incognite, strade, bufali, uomini, camion processioni…ahh si magari un qualcosa alla moto. Alla fine però riuscirò a stabilire il mio record di tappa con 550 km
sosta dovuta in un paese col nome della celebre tigre di Mogli, il ragazzo della giungla
non è facile fare delle foto da soli
casello autostradale, però le moto non pagano mai in India
quello seduto doveva essere una specie di piccolo boss locale del paesino: tutti lo salutavano, gli passavano dei soldi, gli hanno portato la sedia, insomma le solite cose del mondo
entro nel Rajastan
caldo micidiale, tengo la maglia a maniche lunghe giusto per non ustionarmi. Bevanda dalla canna da zucchero, buonissima
oops non si può mai sapere
mi fermo in un paesino per bere e mangiare qualcosa e vengo avvicinato da un giornalista. Io mi ero incuriosito per via di una massa di gente davanti a un edificio e il giornalista mi spiega che la gente sta pregando per la pioggia. Poiché io ne ho beccata durante la giornata e ho anche visto una città mezza sommersa gli chiedo come mai. Mi spiega che per il cotone serve molta più acqua delle normali precipitazioni. Foto di rito nel suo ufficio e poi mi accompagna dentro al tempio per il pranzo
poi riparto, sinceramente non so nemmeno di preciso dove sono: guiderò fino a che c’è luce
qui ho schiacciato un pisolino
mentre faccio il pieno il benzinaio mi fa notare che da una delle due grosse viti superiori della sospensione anteriore sta uscendo dell’olio. Niente meccanico, ma vedo un meccanico da trattori: avrà bene un grosso cacciavite: 20 rupie e problema risolto
il monsone fa sentire la sua voce
arrivo a Bikaner col tramonto inoltrato: mi affianca un motociclista e mi dice che ha una stanza per 200 rupie: perfetto è la mia, anche vicino al castello di Bikaner. Si trova in una casa privata.
la stanza migliore della vacanza
esco giusto per mangiare qualcosa e trovo un ristorantino davvero ok uno dei due piatti, credo quello di dx è a base di formaggio: shahi paneer, penso
Ultima modifica di momi20 il Mer 28 Dic 2011 - 21:47 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 29 Set 2010 - 17:03
lunedì 26 Oggi ho in mente di andare a Deshnok (30 km a sud) di Bikaner) per visitare il Karni Mata, il tempio dedicato ai topi e poi proseguire per Kakoo (altri 40 km sempre a sud), da dove si parte per esplorare il deserto del Rajastan, quindi rientrare a Bikaner per visitare il forte con la luce del tardo pomeriggio. Ora il Tempio dei Topi meriterebbe una visita anche senza la presenza degli animaletti. Comunque non aspettatevi di camminare su tappeti viventi di topi: qua e là ce ne sono. Poi può anche darsi che nei periodi turistici più spinti un poco di mangiare saggiamente posizionato accresca la presenza all’aperto dei roditori.
il tempio
con sprezzo del pericolo scatto una foto ai roditori anche con la macchina fotografica di una turista spagnola che non si attentava ad avvicinarsi troppo.
c’era anche un piccolo gruppo musicale all’interno del tempio
i famelici roditori
riparto per Kakoo e il paesaggio inizia decisamente a cambiare e a diventare desertico. Decido di proseguire un poco oltre il paese
di questi gruppi di abitazioni ne ho visti ormai parecchi e mi fermo per andarne a vedere uno
stanno arando col dromedario, è una famiglia e mi fanno visitare la loro abitazione
sulla strada avevo visto un’edifico che era la scuola e parecchi ragazzi che con lo zaino rientravano a casa. Mi torna in mente quando mio papà mi raccontava che lui per andare a scuola alle elementari, abitando in campagna, scarpinava per quasi 10 km.
Torno a Kakoo e assisto ad una scena impressionante, che non sono riuscito a riprendere: ero sulla moto e con la macchina fotografica nella tasca. Dei cani, taglia non grossa, improvvisamente assalgono una capra, staccandole a morsi dei pezzi di carne. L’animale scappa viene rincorso, morso nuovamente, ma alla fine riesce a rientrare sanguinante nel cortile della sua casa: questa è una delle mie paure perenni in questi paesi, oppure in Cina o nell’Asia centrale, quando ad esempio viene buio e noti cani ovunque.
Ormai è l’una mi fermo a mangiare in uno dei tanti punti sosta che si possono incontrare lungo la strada: sono spettacolari perché hanno delle brandine su cui stendersi per riposare
Ultima modifica di momi20 il Mer 28 Dic 2011 - 21:54 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Gio 30 Set 2010 - 20:12
Rientro a Bikaner per visitare il Junagarh Fort la cui costruzione iniziò nel 1558: si tratta di uno dei più begli esempi nel Rajasthan del contrasto fra un’architettura militare esterna di tipo medioevale e delle meravigliose decorazioni interne.
il capo non se la doveva poi passare maluccio
questa foto è dedicata a tutte le famiglie italiane che pensano che con dei ba,bini piccoli non ci si possa spostare (è una coppia francese)
non mi ricordo per quale motivo questo aereo francese sia finito in questa sala di esposizione all’interno del castello, ho letto distrattamente la targa
Ultima modifica di momi20 il Ven 2 Dic 2011 - 21:22 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Gio 30 Set 2010 - 20:17
Verso fine pomeriggio sono tornato da un edificio che era lungo la strada per la mia Guest House. A proposito mi è venuto in mente che avevo il biglietto del posto: se capitate a Bikaner andate a occhi chiusi
questo è l’edifico in questione, solo che quando ci ero passato al mattino era tutto deserto, mentre adesso brulicava di persone
poi c’era una zona piena di banchetti con persone che scrivevano a macchina, fogli di carta carbone: alla fine ho capito. Si tratta del tribunale e fuori la gente preparava le copie degli atti da presentare dentro in aula
alla sera ho ripetuto la puntata al ristorante della sera prima e poi mi sono concesso nuovamente un dolce da questo carretto che era squisito: una specie di zuppa inglese col ghiaccio tritato: ho scritto la pronuncia, ma non conosco l’esatta scrittura: RABRI
partita di volley giocata con un colpo un poco particolare dato al pallone con gli avambracci uniti
martedì 27 luglio
Partenza verso Jaipur
erano in preghiera da questo tempio e mi hanno offerto del dolce e regalato un braccialetto di fili intrecciati che ho ancora al polso: quello col vestito rosso ha detto che portava fortuna. Adesso avevo il trittico: la collana di pelo, la scritta sul fanale e il bracciale. Ero abbastanza protetto da poter sputare sul muso a un gatto nero.
arrivo a Jaipur nel pomeriggio e la guida indicava un paio di posti da dormire da poco su M.I. Road, una delle strade principali, infatti me la sanno indicare tutti. Poi colpo di fortuna, vedo le indicazioni dell’ufficio del turismo. Mi danno la mappa della città e un’indirizzo lì vicino: la Ever Green Guest House. Vado subito ad appoggiare i bagagli: vorrei solo fare un giretto per la città alla sera e prendermi tutta la giornata di domani per visitarla al meglio. Dopo avevo pensato di dirigermi alla Sariska Tiger Riserve, uno dei pochi parchi naturali aperti in India in questo periodo, passare una notte e arrivare giovedì 29 ad Agra. Usare tutto venerdì 30 per il Taj Mahal e il forte e rientrare a Delhiper la sera di sabato 31. In questo modo avrei avuto a disposizione la moto domenica 1 agosto per girare delhi su due ruote, anche per il fatto che alle tre e mezza del 2 agosto avrei avuto il volo del rientro. Non c’è che dire una tabella di marcia perfetta. Faccio la doccia e mi prendo una mezz’oretta per riposarmi e leggere la guida. Casualmente leggo anche qualcosa del Taj Mahal, orari di apertura, meglio quindi arrivarci al mattino, aperto Sat-Thu eccetera…. Cosa ? Non vorrà mica dire che è aperto da sabato a giovedì e quindi chiuso proprio nel giorno in cui avevo pensato di andarci io, venerdì ? Ma dai è un’errore, non mi sembra che San Pietro a Roma abbia un giorno di chiusura (credo). Vado all’internet point della GH e…infatti chiuso al venerdì. Non mi fido a visitarlo al sabato e tenere un solo giorno per rientrare a Delhi. Il bello degli itinerari che di solito preparo è che posso poi sempre cambiarli. Taglio un poco Jaipur, vado prima ad Agra e poi alla Sarissa Tiger Riserve: fatto, emergenza risolta. Capitan Spiff è salvo
La città di Jaipur ( che significa Città della Vittoria) è interessante in quanto ha conservato le vecchie mura di cinta con le porte di entrata: di moto ne ho fatta abbastanza, gambe in spalla e pedalare.
Una partita di calcio
Ultima modifica di momi20 il Mer 28 Dic 2011 - 22:07 - modificato 3 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Gio 30 Set 2010 - 20:18
le porte della città
la zona del bazar
in camera decido di alzarmi molto presto, andare a visitare solo il Nahargarh Fort su una collina da cui si dovrebbe avere una bellissima vista della città.
Mercoledì 28 luglio Mi sveglio alle 5,30, lascio i bagagli in uno sgabuzzino della reception e vado sperando almeno di non beccare la pioggia.
Il centro di Jaipur
inizia la collina
arrivo così presto che precedo gli addetti alla visita del forte: ma tanto è aperto e quindi entro con la moto
questo palazzo mi sarebbe piaciuto tantissimo visitarlo, ma purtroppo non ho tempo
alè, carico tutto e partenza verso Agra: sono le 10 del mattino
arrivo ad Agra nel primo pomeriggio e colpo di fortuna: l’ufficio turistico. Perfetto, mi danno le indicazioni per una via lì vicino dove sapevo esserci dei meccanici per la moto, ma posso trovare anche degli alberghi economici. Vado subito dal meccanico perché ho un poco di perdita di olio. Bisogna cambiare una guarnizione e poi si è anche fulminata la luce dell’anabbagliante e preferisco avere tutto a posto, specialmente di notte. Trovo subito la strada e il meccanico
mi dice che me la può ridare non prima delle sette. Sono poco più delle tre: va bene, prendo solo la moto per portare i bagagli in albergo poi torno. Gli chiedo qual è un posto da non spendere troppo e mi da il nome di una GH lungo la strada. 300 mt e ci sono davanti e vedo un gran cartello dipinto che recita: This place is reccomended by Lonely Placet and Routard. Addirittura due sponsorizzazioni. Entro e chiedo una camera: sono pieni. Solo per curiosità chiedo il prezzo: ce ne sono varie, ma una persona da solaè sulle 450 rupie. Pazienza, vado nell’hotel di fianco a 20 metri, speriamo abbia posto, del resto penso poi che sono ad Agra col Taj Mahal. Nessun problema, stanza singola e parcheggio interno 300 rupie: ma andate un poco a quel paese posti raccomandati dalle guide!
Poi tanto per far passare il tempo decido di andare a piedi all’ingresso del Taj Mahal, sulla mappa non sembra poi lontanissimo. Non c’era la scala topografica e questo giustifica in parte i 12 km a piedi che mi sono dovuto sciroppare.
torno che ormai è buio, la moto è a posto: e quando mai mi ha dato dei problemi non risolvibili ? Mi accorgo che stanno riparando una moto devastata: sono più le parti rotte che quelle intere. Il serbatoio è un disastro: vuoi vedere che rimedio al cazzotto tirato al mio serbatoio ad Amritsar ? In dieci minuti col martelletto e l’altro attrezzo infilato all’interno con una parte convessa che fa da incudine me lo sistema. Nemmeno un graffio sulla vernice. Fantastico
Per cena trovo un “ristorante” di quelli che piacciono a me: piatto unico, così non ti confondi o pensi acc potevo prendere l’altro piatto , e due sgabelli in croce che ti permettono di assistere anche all’intera preparazione del piatto, in modo da controllare anche le condizioni igeniche. “Scelgo” quindi il piatto del giorno: noodles saltati con spezie varie, aceto di mele e salsa di soia: uno spettacolo
Poi in camera, anche perché ormai sono le dieci. Sono anche fortunato perché in tv riesco a vedere il seguito di un’incontro di wrestling di Tiger Mask, che dopo essere stato ferito ad un ginocchio (e assalito dall’avversario nell’infermeria) è costretto a difendere il titolo praticamente da zoppo. Il match inizia con il suo avversario che sta parlando nello spogliatoio al cellulare con la mamma. Lei lo sta severamente rimproverando per la cattiveria commessa quando ha assalito Tiger Mask nell’infermeria e lui le spiega che diventare campione del mondo è da sempre il suo sogno e che nulla potrà impedirgli di diventarlo. Ovviamente nell’incontro verrà sconfitto. La fantasia degli sceneggiatori americani nel contorno degli incontri è delirante e senza limiti: geniali. Vado a nanna: domattina alle 6 devo essere dalla biglietteria per entrare al Taj Mahal..ma tanto conosco la strada.
Ultima modifica di momi20 il Mer 28 Dic 2011 - 22:14 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Ven 1 Ott 2010 - 21:35
Giovedì 29 Alle 6 del mattino sono già per strada per arrivare alla biglietteria dal Taj Mahal: la moto la devo lasciare nel parcheggio. Per preservare i marmi del monumento, le industrie devono rispettare delle strette regole relativamente alle emissioni e i veicoli devono fermarsi a 2 km dall’entrata. Non è permesso portare dentro il treppiede, ma i militari del controllo me lo custodiscono nella loro postazione.
L’entrata, che maschera agli occhi il complesso del mausoleo quando si sta per entrare, che verrebbe da chiedersi dove mai si trovi, il bianco monumento visto in mille fotografie e servizi televisivi. Il mausoleo fu costruito nel 1632 (ci sarebbero voluti 22 anni per completarlo) dall’imperatore Shah Jahan per onorare la memoria della moglie Mumataz Mahal morta mentre lo accompagnava in una campagna militare. Si dice che lei in punto di morte abbia chiesto al marito di mostrare al mondo quanto essi si amassero l’un l’altro.
credo che le immagini siano più che sufficienti
Il principio guida del giardino è la simmetria, che con la ripetizione del numero 4 che richiama la visione del paradiso di quel tempo, un giardino con tanta acqua portata da 4 fiumi. Anche gli alberi ho scoperto hanno un significato: cipressi per la morte e alberi da frutta per la vita.
l’interno della tomba
Mi è un poco passato il tempo all’interno del Taj Mahal: a un certo punto ho controllato l’ora perché sentivo fame…erano più delle due del pomeriggio. Letteralmente volata la mattinata. Uscito sono andato a gironzolare per un mercato lì vicino dove ho mangiato e assistito al rito del bagno dalla fontana
si mangia
Ultima modifica di momi20 il Gio 29 Dic 2011 - 22:37 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Ven 1 Ott 2010 - 21:36
torno un attimo in albergo e vado sul terrazzo a prendere dei vestiti che avevo messo ad asciugare e guarda un po’ chi incontro
gli ho dato del muesli che avevo comprato a Manali
verso le 4 ho visitato I’timad-ud-Daulah una tomba chiamata scherzosamente “Baby Taj”, comunque molto bella e con un suo fascino, anche per la minor presenza di visitatori
ormai il sole sta calando ed è il momento adatto per andare a visitare il forte di Agra, il Red Fort. Prima passano i bufali comunque
un’auto della polizia storica
da un punto delle mura c’è una splendida vista del Taj Mahal
esco con le ultime guardie
vado a cercare un internet point per mandare una mail a casa e poi, visto che è sera, vedo dei punti ristoro, che sono poi delle specie di catene di fast food di cibo indiano: provo il Chicken Corner
pollo ovvio
poi a letto. Domani ultima tappa prima del rientro a Delhi, la Sariska Tiger Riserve !
Ultima modifica di momi20 il Dom 1 Gen 2012 - 20:00 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Sab 2 Ott 2010 - 13:26
venerdì 30 luglio Al mattino parto verso la Sariska Tiger Riserve (punto 1 mappa) tenendo la N1 per Delhi fino alla città di Matura, dove conto di fermarmi a visitare almeno un tempio, visto che la città dagli Hindù è reputata il luogo di nascita di Krishna, l’incarnazione più umana di Visnù…io non riesco a spiegarla meglio: sono ben accetti suggerimenti per ampliamento dell’argomento. Dopo Mathura dovrò girare a sinistra e raggiungere Alwar: a sud la riserva dove mi fermerò a dormire per la notte e poi sabato dopo la visita, il rientro a Delhi in serata, usando la N8 che collega Jaipur a Delhi Dai che sto migliorando da un punto di vista cartografico
scuolabus
quando arrivo a Mathura però non c’è verso di lasciare la moto in un posto custodito, per via dei bagagli. I posteggiatori non si prendono la responsabilità di sorvegliare anche i bagagli. Davanti al tempio i poliziotti sono irremovibili: pazienza scatto un paio di foto
poi riparto verso Alwar
ecco qui mi ero fermato a bere, ma non so dirvi esattamente dove ero
lime ? forse non so
pellegrini
Prima o poi doveva capitare: mi trovo in mezzo ad un’acquazzone gigantesco. Mi fermo sotto un albero e copro la moto. Poi osservo la gente che passa, sono appena fuori un piccolo paese. Camminano tutti tranquilli sotto l’acqua. Alcuni bambini corrono nudi fuori casa a sguazzare nelle enormi pozze d’acqua formatesi nel giro di pochi minuti. Poi finalmente capisco: piove è vero, ma l’acqua è una benedizione per questa gente. Inoltre è calda, davvero. Non hai freddo in questa zona rimanendo sotto la pioggia. Devo ricordarmene la prossima volta. Ad Alwar, città abbastanza insignificante, mi fermo e cerco una banca per cambiare 100$, piove solo una banca cambia i $...alla terza banca finalmente mi danno le indicazioni giuste. Entro nella filiale einizia l’odissea. La cifra da cambiare è decisamente elevata e quindi serva firmare un plico di documenti, poi la fotocopia del passaporto…in banca non hanno la fotocopiatrice: stiamo scherzando ? No la vanno a fare in un negozio vicino. Ovviamente non mi viene nemmeno in mente di chiedere se ci sia uno scanner. Un’ora e mezza per cambiare i soldi. Finita l’operazione ho provato per curiosità se il mio bancomat per il prelievo automatico funzionava: certo che sì. Avrei risparmiato tempo, ma che esperienza: una banca senza una fotocopiatrice. Via di nuovo ho ancora 36 km prima della riserva
Inizia la zona della Sariska Tiger Reserve, da qui in poi potrò contare solo sulle mie forze nel caso di un’incontro col felino più pericoloso del mondo. Ho una discreta esperienza coi miei gatti di campagna, ma la differenza di taglia potrebbe dare in effetti dei problemi Non si può più tornare indietro
Arrivo nella zona della riserva e data la bassa stagione sono aperti solo due hotel. Uno è il Sariska Palace
per sole 19500 rupie (circa 318€) potete avere la Maharaja Jaisingh Superior Suite
decido di optare per il Tiger Den Hotel che è proprio attaccato all’ingresso della riserva. La posizione e il prezzo della singola (1329 rupie= 21,7€) sono stati due elementi decisivi nella mia scelta
Visto che c’è ancora luce una volta scaricati i bagagli cerco di informarmi per entrare domani nella riserva. Un signore molto gentile (all’apparenza) mi spiega che lui è una guida e che sta aspettando un gruppo di turisti che domattina arriveranno da Alwar, per percorrere il sentiero della riserva sulle jeep. Io ho visto l’ufficio dove bisogna fare il biglietto, proprio dietro l’albergo, ma era deserto. Mi dice che però le moto non possono entrare nella riserva. Ma come ? Dalla barra dell’inizio della strada le guardie forestali mi avevano detto che il biglietto per il singolo viaggiatore era di 200 rupie e di farlo il mattino dopo prima di entrare. L’ingresso alle moto è vietato. Forse per il fatto che è un veicolo scoperto. Se lo desidero posso aggiungermi al suo gruppo e per 1500 rupie fare il giro assieme a loro. Inizia a non suonarmi giusta. Un ragazzo che lavora nell’albergo mi suggerisce un modo molto economico: al mattino dalle 9 ogni ora un autobus trasporta le persone attraverso i 28 km della riserva, 10 rupie. Non fa soste come i gruppi di turisti, ma dal finestrino vedrei poi tutto. Dopo per tornare indietro basta prendere il bus nell’altro verso. Poiché si è un mezzo pubblico non si deve pagare il biglietto d’ingresso: totale 20 rupie. Vedrò poi domani. C’è ancora luce, prendo la moto e raggiungo la prima città dopo Sariska, dove la strada si biforca: io dovrò andare a destra per raggiungere la N8 che porta a Delhi.
qui ho preso il thè e poi sono riuscito a ricordarmi di comprarne un sacchetto da portare in Italia…ebbene si anch’io ogni tanto cedo ai souvenir
questi che giocavano a carte mi hanno invitato ad unirmi a loro, ma ho visto dei soldi sul tappeto e ho ringraziato ed evitato: sicuro che al gruppo mancava il pollo
torno al Tiger Den che ormai è buio, sto per entrare, ma sento il sommesso brontolio del terribile felino, la tigre indiana. La vedo, sdraiata in mezzo alla vegetazione, regale e imponente: quando mai capiterà un’occasione del genere ? Non mi agito, mantengo il sangue freddo e trovo la prontezza di spirito necessaria per estrarre lentamente la mia macchina fotografica, posizionarla ed inserire l’autoscatto. Il feroce predatore carnivoro è alle mie spalle, ma sembra appena notarmi. Secondi che paiono interminabili, mille pensieri che mi attraversano la mente, ma decido di rischiare il tutto per tutto. Nel silenzio della notte indiana il debole clic della macchina fotografica sembra un colpo di cannone, ma l’animale resta tranquillo. Raccolgo l’apparecchio e lentamente rientro dentro: solamente sotto le coperte inizio a rendermi conto del rischio corso, sarà una notte un poco agitata, però che scatto indimenticabile.
Ultima modifica di momi20 il Dom 1 Gen 2012 - 20:10 - modificato 1 volta.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Torno a casa Sab 2 Ott 2010 - 20:51
sabato 31 luglio
è mattina presto e come vedete la tensione per l’incontro con la tigre di ieri notte non è ancora scesa, ma cerco di rilassarmi, anche se non è semplice
penso bene a quello che mi ha detto la guida ieri e non mi suona giusto. Vado all’ufficio e infatti mi fanno il biglietto d’ingresso, dicendomi solo che lungo la strada posso fermarmi ogni volta che voglio per foto o altro, ma che non posso uscire per i sentieri laterali o usare il clacson per spaventare gli animali. Ingresso ? 200 rupie: e brava la guida che ci ha provato. La Sariska Tiger Reserve è un parco nazionale diventato riserva nel 1955 e nel 1978 ottene lo status di “tiger reserve”, entrando a far parte dell’India’s Project Tiger, salvo poi uscirne mestamente nel 2005, quando un’ispezione stabilì la totale assenza di tigri nel territorio della riserva. La principale causa è stata individuata nel bracconaggio. Questo comunque il decalogo da osservare all’interno della riserva, consegnatomi all’ingresso
l’ingresso della riserva
sono anche fortunato e riesco a cogliere alcuni animali
avevo con me ancora un poco di muesli e allora ne ho buttato un poco ad un gruppetto di scimmie a lato della strada, durante una sosta: in un amen ne sono scese dagli alberi almeno una cinquantina. Con calma mi sono allontanato.
ormai io e la tigre siamo amici, insomma pappa e ciccia…forse meglio di no
sarò onesto, avevo il treppiede, ma la posizione da cui volevo la foto era davvero impossibile, credo che questo sia il 12° scatto
arrivo al Tempio delle Scimmie, che credo si chiami Pandupol e sia dedicato al dio Hanuman. Ho un poco di vantaggio sulle jeep dei tour organizzati e così vado subito a visitare il tempio
esco che arrivano le jeep e gusto il tè che mi viene offerto da questo tipo
Ultima modifica di momi20 il Dom 1 Gen 2012 - 20:45 - modificato 3 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Sab 2 Ott 2010 - 20:56
torno all’hotel e giù acqua, ma tanto è calda. Prima della partenza per Delhi
sono circa 233 km (dati gentilmente forniti da Google Maps), praticamente sempre sotto la pioggia, solo una cinquantina di km prima dell’arrivo davvero smette di piovere, prima solo a intervalli. Alè sono tornato indietro, eccomi dalla stazione dei treni di Delhi
nonostante gli intensi lavori di ristrutturazione Main Bazar Road non è poi molto diversa da quando ero partito un mese fa
trovo posot in un albergo praticamente di fianco a quello del mio arrivo, ma con il posto moto proprio dall’ingresso. Alla sera decido di andare a zonzo per Delhi con la moto, naturalmente dopo la cena
poi incontro un’elefante. Il proprietario lo ha addestrato a protendere la proboscide per chiedere un’offerta. Dall’alto mi chiede se voglio fare un giro, ma sono sulla moto. Gli metto una banconota nella proboscide e il pachiderma la consegna all’uomo seduto sul collo. Scatto la foto un poco in fretta, peccato
alla fine mi fermo in un primo tempio
all’uscita invece di fare l’offerta compro delle banane e dei piatti di zuppa che distribuisco alle persone che sedute fuori facevano l’elemosina.
Un’ultimo tempio prima di andare a letto
1 agosto domenica Controllo la moto prima di riportarla: del cazzotto dato al serbatoio non c’è traccia e il resto sembra a posto, a parte una delle sospensioni, ma non posso farci nulla. Controllo l’olio e porca miseria si rompe l’asticella. Niente panico ho il super attak indiano: in 2 minuti tutto a posto
poi pranzo con un piatto chiamato uppuma
riporto la moto nel pomeriggio e scopro che ho rotto una sospensione: faccio pari e patta col fatto che avevo cambiato il contachillometri e mi restituiscono la cauzione.
Ora devo riconoscere che tutto quello che mi aveva detto il sig. Rajesh Trehan si è poi rivelato esatto. La Enfield è una moto che va praticamente dovunque, ma non puoi guidarla ai 100 km/h. Semplicemente è più sicura di una vespa e riesce a superare terreni accidentati con consumi anche oltre i 30 km/litro. Date le condizioni delle strade ha ogni tanto bisogno di piccoli interventi, ma di solito con venti minuti e poche rupie è tutto a posto. La sella non è il massimo della comodità, ma questo me l’ero immaginato. Per abituarvi, nell’eventualità vogliate guidare quella moto, in India, fatevi un poco di km su una vespa, magari un PX 125.
Ho il volo alle 3 del mattino, inutile pagare una notte in albergo, per svegliarmi a mezzanotte. Mi conviene andare direttamente in aeroporto, cenare là e poi sistemare bene i bagagli e quindi dormire un poco dove capita. Passo parte del pomeriggio a fotografare una specie di animale che mi ha incuriosito immediatamente al mio primo arrivo a Delhi e che ho ritrovato poi in tante parti dell’India. Si tratta del turista vestito da indiano con accessori jamaicani e spesso i capelli rasta. Ho chiesto a parecchi indiani cosa ne pensano di questi ragazzi e ragazze che appena arrivano in India si vestono in quella maniera, sempre e solo con le infradito e le canne a portata di mano. Li trovano davvero molto buffi, ma sono turisti, quindi tutto ok.
Non ho consultato la bibbia virtuale dei pernottamenti in aeroporto, un sito utile e divertente che per ogni aeroporto internazionale, stila una classifica, indicando tutte le comodità e i migliori posti per dormire.
http://www.sleepinginairports.net/
comunque è un’aeroporto internazionale nuovo di zecca, non ci saranno problemi….invece le attuali regole consentono l’accesso solo 3 ore prima del volo, altrimenti si può stare in una sala attesa, ma in cui ci sono solo le toilette, niente bar o ristoranti. Sono le 19,00, che faccio ? Tornare a Delhi, nemmeno per idea . Allora ho pensato, possibile che in un aeroporto internazionale non ci sia possibilità di mangiare qualcosa al di fuori dell’aeroporto senza dover tornare a Delhi ? Un militare mi indica una Cantin (credo abbia detto così). Cool mio carrello e i bagagli ci vado: è qui che viene il personale dipendente dell’aeroporto a mangiare, costa molto meno dei punti interni all’aeroporto
ormai stanno chiudendo, mi pulisco il tavolo e mi tocca come menù tramezzini e biscotti fatti in casa
torno all’aeroporto e riprovo ad entrare dalle partenze internazionali, nisba. Dopo una mezz’ora nella saletta da cui vedo l’interno dell’aeroporto esco e vado al piano sotto dove ci sono partenze e arrivi nazionali. Per 80 rupie si può acquistare l’entrata, non si può andare sopra, ma almeno posso trovareun tavolo, un bar, mi potrò sdraiare e usare il bagno. Momi-burocrazia indiana 1-0
sistemo i bagagli e i souvenir e poi a nanna
2 agosto martedì Volo Delhi-Istanbul-Bologna senza intoppi. La Turkish Airline è impeccabile, la consiglio. La carta del menùdel volo
arrivo a Bologna e ancora una volta il Beuto mi riporta a casa. Verso le due del pomeriggio sono a casa. Vacanza fantastica.
Grazie a tutti per i complimenti e per aver avuto la pazienza di seguire il report fino alla fine. Se volete qualche chiarimento o spiegazione postate pure Ciao a tutti Momi
Ultima modifica di momi20 il Ven 6 Gen 2012 - 14:00 - modificato 2 volte.
willycamony Nuovo Utente
Numero di messaggi : 39 Data d'iscrizione : 19.09.10
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mar 5 Ott 2010 - 19:55
Indimenticabile viaggio! Deve essere stata dura eh? Hai notato che nelle ultime foto ti si legge la fatica sugli occhi? Però così è più bello, vuol dire che sei andato al massimo. Alla prossima!
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mar 5 Ott 2010 - 20:05
willycamony ha scritto:
Indimenticabile viaggio! Deve essere stata dura eh? Hai notato che nelle ultime foto ti si legge la fatica sugli occhi? Però così è più bello, vuol dire che sei andato al massimo. Alla prossima!
Perchè sono scattate più da vicino
Gunny Utente Medio
Numero di messaggi : 114 Data d'iscrizione : 22.10.08 Età : 67 Località : Torino
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mar 19 Ott 2010 - 16:32
Grandissima avventura hai tutta la mia ammirazione.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mer 20 Ott 2010 - 6:20
Gunny ha scritto:
Grandissima avventura hai tutta la mia ammirazione.
Grazie davvero dei complimenti Danny
marcoc56 Nuovo Utente
Numero di messaggi : 12 Data d'iscrizione : 06.11.11 Località : Milano
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Dom 4 Dic 2011 - 16:15
Buongiorno, ho visto casualmente i tuoi viaggi tra cui quello in Ladahk. Sono stato anche io la' quest'estate.. NuovaDelhi, Leh, gli alti passi, i laghi...Gran viaggio. Per me pero' e' stato qualche cosa di irripetibile, tu invece ogni anno ne studi uno. Complimenti ! Continuero' a seguirti per prendere spunti. ciao Marco https://i.servimg.com/u/f41/17/01/03/19/p1020910.jpg
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield Mar 30 Ott 2012 - 17:26
marcoc56 ha scritto:
Buongiorno, ho visto casualmente i tuoi viaggi tra cui quello in Ladahk. Sono stato anche io la' quest'estate.. NuovaDelhi, Leh, gli alti passi, i laghi...Gran viaggio. Per me pero' e' stato qualche cosa di irripetibile, tu invece ogni anno ne studi uno. Complimenti ! Continuero' a seguirti per prendere spunti. ciao Marco https://i.servimg.com/u/f41/17/01/03/19/p1020910.jpg
Ma è sufficente che tu ogni anno decida di andare in un posto diverso: la soluzione di nolleggiare una moto permette anche con poco più di 10 giorni di pensare a mete un poco lontane: es. Malesia. 3 gg per i voli + 7 da girare. Ovvio che un mese è meglio, però si può fare ugualmente
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Titolo: Re: India, luglio 2010...con una Royal Enfield