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Titolo: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 8:32
Vietnam 2012: “Ten toi la Momi ».
Ciao, un saluto a tutti e in particolare ai 656 utenti del forum della Suzuki DR 350. Quest’anno per le mie vacanze ho scelto il Vietnam, paese che nel 2007 avevo”sfiorato “, fermandomi in Laos a 100 km esatti dal confine.
Perché Vietnam ? Il primo motivo è che non c’ero mai stato, che per me è sempre un ottima ragione per visitare un paese. Inoltre fin da bambino mi sono interessato a questo paese, per l’esattezza dalla seconda elementare. Data la mia età ormai avanzata, ai tempi, la guerra era ancora in svolgimento. Mi servirono quasi 2 settimane, ma riuscì a leggere un articolo a due pagine dedicato ad uno scontro fra le truppe nord vietnamite e quelle del sud e gli statunitensi. In occasione di un tema di italiano ad argomento libero (avevamo una maestra decisamente all’avanguardia) io scelsi il titolo “ La guerra in Vietnam”, cercando di riportare quello che mi ricordavo dell’articolo. Principalmente fu per curiosità che la maestra volle parlare con mio padre, ma del resto mi ero anche fatto comprare un libro illustrato “Le grandi battaglie di tutti i tempi”, dove venivano riportate le descrizioni dei grandi scontri della storia, dalle battaglie fra romani e cartaginesi, sino a quelle della seconda guerra mondiale. Non riesco in alcun modo a giustificare una guerra, ma la scienza militare, intesa come logistica, coordinazione di reparti e altro, mi ha sempre interessato. Credo come tanti ho poi fatto la trafila di tutti i film dedicati a quella che forse rimane la guerra più documentata della storia, che veramente entrò con le immagini nelle case di tutto il mondo.
Avevo in esame altri posti, ma quando si è materializzata un offerta della Aeroflot , Milano-Hanoi a/r a meno di 600 € la scelta è stata quasi immediata. Il problema era magari il periodo, per cercare di non andare proprio nel pieno della stagione dei monsoni. Alla fine sono riuscito a trovare un discreto compromesso fra i miei impegni di lavoro e la quantità di secchiate d’acqua che comunque mi sarei beccato. Per la moto non ho nemmeno perso un minuto su ipotesi di spedire la mia, tempi e costi erano fuori della mia portata. Cercando su internet sono alla fine riuscito a scegliere un agenzia, che più di altre si era dimostrata prodiga di informazioni, arrivando a mandarmi anche la foto e le misure delle borse laterali morbide fornite con la moto. Ci tengo a nominarla, in quanto si è dimostrata professionale e competente: la Flamingo Travel con sede ad Hanoi http://www.flamingotravel.com.vn/
Fra le moto a disposizione, ho per un attimo pensato alla mitica Minsk 125, ma era davvero troppo piccola per viaggi un poco lunghi. L’Honda XR 400 e il Suzuki DR-Z400 erano troppo cari (50 $/giorno), come l’Honda XR 250 (40 $/giorno). Alla fine la somiglianza col mio Suzuki e il nolleggio un poco più basso (28 $/giorno) mi hanno fatto scegliere la Yamaha Serrow 230 cc un mostro di ben 109 kg , una potenza di 20 HP e un interessante serbatoio da 10 lt.
Per la guida, dato che esisteva la traduzione in italiano (ma avrei preso comunque quella in inglese) mi sono orientato sulla Footprint, edita in italiano dalla White Star
Per la cartina stradale Amazon offriva una splendida copia della Periplus a 4,5 euro spedizione compresa: e come facevo a dire di no ?
Come idea di base avevo pensato sicuramente di fare il giro del Vietnam del Nord, sicuramente molto interessante dal punto di vista dei paesaggi, delle etnie e del tipo di vita, molto vicino al Vietnam tradizionale, legato alla vita nei campi. Non poteva mancare un passaggio da Dien Bien Phu, teatro della definitiva vittoria dei Nord vietnamiti sulle truppe francesi nel 1954 e la baia di Ha Long, arcinota per le sue oltre 3000 isolette calcaree e le grotte carsiche. Poi una puntata nell’estremo nord verso il confine con la Cina, zona dove sarebbe stato necessario un permesso speciale. Poi ? Da subito avevo in mente di raggiungere Ho Chi Min City (ex Saigon), attraversando tutto il paese e rientrare ad Hanoi, ma iniziavano a diventare ben oltre 5.000 km in un paese in cui esiste la più alta concentrazione di mezzi a due ruote e il maggior numero di incidenti stradali …sempre dei mezzi a due ruote. Aggiungendo il fatto che la circolazione degli animali, come in India, Africa e resto dell’Asia è sostanzialmente libera, attraverso le strade e che una velocità di punta oltre i 65/70 km/h non era consigliabile, non potevo essere del tutto sicuro di riuscire a rientrare ad Hanoi per il volo di ritorno. La Flamingo Travel, però, offriva la possibilità del drop-off fra Hanoi e Ho Chi Min City, caricano due giorni di tariffa supplementari. Ho pensato che, trovandomi in ritardo avrei potuto lasciare la moto a sud e rientrare ad Hanoi col treno notturno, che in 36 ore collega le 2 città. Ho così inserito nel mio itinerario l’antica capitale di Huè e il mausoleo dedicato al ricordo del massacro di My Lai, avvenuto nel 1968, quando dei marines americani trucidarono fra i 300 e i 500 civili vietnamiti. Altre cose le avrei poi valutate giorno per giorno,del resto il bello di programmare un itinerario è poi cambiarlo in seguito.
Sono partito da Milano il 19 di maggio e sono tornato il 13 giugno. Arrivato ad Hanoi il 20 maggio, ho iniziato a spostarmi con la moto il 22 maggio e sono tornato il 12 giugno, percorrendo in tutto 6.232 km.
Per la voce costi Visto per il Vietnam: fatto all’aeroporto di Hanoi = -----------38 € Volo Milano-Hanoi-Milano (via Mosca) con Aeroflot =----- 559,65 € Nolleggio moto 22 giorni = ----------------------------------------472 € Assicurazione viaggio in moto = ----------------------------------95 € Vitto, alloggio, benzina, souvenir=-------------------------------470 €
TOTALE =-------------------------------------------------------------- 1634,65 €
La Flamingo Travel mi aveva addirittura mandato per mail le foto e le misure delle borse morbide laterali della moto e avevo deciso di prendere lo zaino leggero della Ferrino, che aveva egregiamente funzionato in Asia nel 2007, quando andai in Tailandia, Myanmar, Laos e Cambogia.
Deciso che il casco lo avrei preso in Vietnam, avevo l’obiettivo di stare sotto ai 10 kg, per poter portare a mano il bagaglio, ed alla fine sono risultati 9,5 kg, più ovviamente quello che indossavo
sempre il mio amico Beuto come autista di fiducia il giorno della partenza
decisamente di livello alto il menù dell’Aeroflot
sono atterrato ad Hanoi alle 8,10 a.m. e subito mi sono messo di buzzo buono a crcare di capire come riuscire a raggiungere la città usando i mezzi pubblici: ok col taxi è un attimo, ma la prendo sempre come la prima sfida. Esco dall’aeroporto e seguendo le indicazioni di un poliziotto, scavalco una barriera della strada a due corsie e vedo il mio bus: il numero 17.
all’ultima fermata utile, scendo e dopo un poco di strada a piedi c’è un ponte con divieto di accesso ai pedoni: trovo un motorino che per 1 $ mi carica e mi porta fin davanti al mio ostello
3,66 €/notte in stanza da 6, colazione inclusa…e con una free bier nel pomeriggio e, cosa non da sottovalutare, a 60 metri di distanza dalla Flamingo Travel.
ci tengo inoltre a sottolineare il fatto che il sig. Hung Nguyen si è dimostrato molto disponibile, sia nella fase di preparazione del viaggio che durante i miei spostamenti e parlando con lui davvero si capisce di essere di fronte a una persona che conosce le problematiche dello spostarsi su due ruote.
Sistemato il contratto la cauzione e trovato il casco sono partito a piedi per Hanoi, che è conosciuta come la città dei laghi e l’Hoan Kiem è un poco il cuore della città con pagode, piccoli ponti e del verde attorno per rilassarsi: davvero una capitale tranquilla
Sono finalmente riuscito ad assistere al rito durante il quale i popoli asiatici manifestano agli dei il loro distacco dai beni materiali, bruciando montagne di denaro in loro onore
La praticità asiatica è proverbiale: i soldi sono finti, tanto gli dei mica sanno come sono esattamente fatti: geniale.
Ultima modifica di momi20 il Sab 3 Nov 2012 - 10:27 - modificato 1 volta.
ilmazza Nuovo Utente
Numero di messaggi : 22 Data d'iscrizione : 15.09.11 Località : Forlì
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 16:14
Grande Momi, i tuoi viaggi sono epici. Ammiro il tuo spirito di adattamento e la capacità di viaggiare con poche cose
jordi Utente Esperto
Numero di messaggi : 852 Data d'iscrizione : 29.06.08 Età : 65 Località : Udine
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 16:40
[quote="ilmazza"]Grande Momi, i tuoi viaggi sono epici. Ammiro il tuo spirito di adattamento e la capacità di viaggiare con poche cose [/quote Mi hai rubato le parole di bocca...attendiamo il seguito del viaggio,che,conoscendo ormai Momi, sarà interessante e ben documentato,grande,grande viaggiatore ...
Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3559 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 49 Località : Sassari
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 18:16
Ero un pò in pensiero.....pensavo appunto che fine aveva fatto quest'anno Momi!
Vado a comprare e cocacola ed attendo il nuovo racconto!
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 391 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 20:13
Attorno al lago inizio a notare ogni tipo di attività, un brulicare di persone e cose tipico dell’Asia e che mi ha sempre affascinato
La cucina vietnamita è probabilmente la più varia del continente asiatico
inizio a vedere i tipici carichi da tir su due ruote
la cattedrale di San Giuseppe inaugurata nel 1886 in stile neogotico ( internet dice così)
e già inizio a farmi un’idea del traffico ed osservo per cercare di capire (come in India) le regole del gioco
lo stock exchange è personalizzato
sono poi arrivato in una piazza usata come punto di ritrovo per pattinare, giocare coi bambini , badminton, calcio-volley
pure la televisione
Ultima modifica di momi20 il Dom 7 Ott 2012 - 20:57 - modificato 1 volta.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 391 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 7 Ott 2012 - 20:17
poi a cena
per finire la serata mi sono recato allo spettacolo del teatro delle Marionette sull’Acqua, uno spettacolo tradizionale vietnamita, dove un’orchestra accompagna lo svolgersi di storie interpretate da marionette, comandate in uno specchio d’acqua
esco e colpo di fortuna concerto live nel bel mezzo di un incrocio
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Lun 8 Ott 2012 - 20:48
Oggi è il 21 maggio, lunedì la moto sarà pronta nel pomeriggio e io partirò il giorno dopo. Il rumore della pioggia mi ha svegliato abbastanza presto, anche se l’ho avvertito per tutta la notte…per forza è l’impianto dell’aria condizionata. La colazione viene servita a partire dalle 8, ma essendomi alzato prima delle 7, vado nella dining room, che poi è una terrazza coperta all’ultimo piano dell’edificio. Il pane è già stato portato nel frigo e quindi preparo la colazione per conto mio
Cielo coperto e minaccioso…prima o poi conoscerò il monsone vietnamita
E vai !!! Eccolo il monsone: in un microsecondo le strade diventano dei piccoli fiumi
mezz’ora e passa tutto e finalmente posso prendere possesso della moto dalla Flamingo Travel. Mi faccio spiegare come controllare il livello dell’olio, fare rifornimento e gonfiare le gomme, che esaurisce poi il mio bagaglio tecnico di conoscenze meccaniche su cui potrò fare affidamento durante i miei spostamenti. Faccio un primo giretto e noto che la frenata è un pochino lunga e gli chiedo se sia possibile regolare il freno anteriore. Non ce n’è bisogno in quanto è da usare “just in emergency situation” e come su una vespa è meglio avvalersi del posteriore. Del resto poi la moto a vuoto pesa come il mio PX e la frenata/schivata da vespista la conosco bene.
tanto vale abituarsi al traffico locale e così vado a vedere un altro dei laghi di Hanoi
il mausoleo di Ho Chi Min
il buon vecchio Lenin
e le baguette, ricordo del colonialismo francese
questa è una delle strade del Quartiere Vecchio, che faceva parte della Corporazione delle 36 Strade, ognuna dedicata ad un tipo di mercanti: tessuti, scarpe ecc…
quando sono tornato in ostello ero da solo nella camerata ed ho potuto preparare con calma i bagagli, cercando di mettere le cose di uso più frequente nelle borse laterali e nello zaino avvolto in un borsone di plastica, quelle necessarie alla sosta della sera.
Martedì mattina ( è il 22 di maggio) mi sveglio sempre col rumore dell’aria condizionata, che però non deve funzionare al meglio, nella stanza c’è un poco di afa. Infatti è spenta: stavolta il rumore è proprio dato dalla pioggia battente. Pazienza e speriamo che esista in Vietnam il proverbio “Partenza bagnata, partenza fortunata”. Stavolta la colazione viene preparata da uno dei ragazzi di servizio all’ostello: sempre l’uovo che però viene messo in mezzo ad una baguette. Mentre raccolgo i bagagli, smette di piovere, anche se il colore del cielo mi fa capire che la minaccia acqua sarà costante. Infilato lo zaino nella sportina di plastica, lo fisso al portapacchi con le corde elastiche: le borse laterali sono fissate alla moto con dei pezzi di camera d’aria da bicicletta fornite dalla Flamingo Travel.
Parto con direzione ovest e vedrò fin dove riuscirò ad arrivare
beh, la foto dal Golf Club non me la potevo perdere
la bevanda ricavata dalla canna da zucchero schiacciata è sempre deliziosa
il paesaggio inizia a cambiare decisamente
il cielo è sempre scuro come quando sono partito, ma tutti i conducenti di motorino che vedo si fermano per indossare dei copripioggia che vanno dall’impermebile leggero di plastica al poncho con apertura per il fanale del motorino: vorrà pur dire qualcosa. Mi metto la giacca e i pantaloni antipioggia (perlomeno alla Decathlon me li hanno venduti per tali) continuando però a memorizzare posti di riparo che incontro. Meglio tornare indietro di un km per ripararsi che farne 10 in avanti senza sapere se si troverà un riparo. In Vietnam devo dire che l’intervallo di tempo fra strani rumori dal cielo e secchiate d’acqua è davvero breve, ma per fortuna trovo una stazione di servizio. Come scoprirò presto, in Vietnam, nessuno si sogna di vietarvi di mettervi al riparo dalla pioggia, sia che si tratti di un benzinaio, un piccolo negozio o anche case private.
La pioggia nei tratti non asfaltati trasforma un poco le strade e mi tornano in mente quelle dell’India in alcuni tratti da Manali a Leh
nel Nord del Vietnam i monumenti di tipo ex USSR abbondano
verso sera arrivo a Son La che diventa quindi la mia prima tappa vietnamita. Per dormire in Vietnam esistono fondamentalmente 2 tipologie di alloggio. L’albergo vero e proprio è chiamato khách sạn, mentre nha nghi è l’equivalente della guest house o pensione. Entrambi vi custodiscono al loro interno la moto: normalmente le nha nghi ve la fanno parcheggiare nella hall.
Sistemata la moto e fatta una doccia veloce sono uscito lungo la strada principale di Son La: come nelle ex repubbliche sovietiche, anche la più piccola delle città dispone di una via centrale che nulla ha da invidiare al Grande Raccordo Anulare di Roma, a parte il traffico ridotto. Sulla via principale troverete sempre da mangiare e dormire. La mia camera mi pare fosse sui 5 $. Sono grosso modo le 9 di sera, ma qui è già un poco tardi e quindi mi infilo nel primo ristorante che trovo
contentissimo il proprietario di avermi come cliente
non so bene cosa ho mangiato, ma i gatti cui ho buttato due pezzetti di cibo sono ancora vivi quindi vado a dormire tranquillo
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mar 9 Ott 2012 - 20:54
Stamattina parto per arrivare a Dien Bien Phu dove nel 1954 arrivò la vittoria per le truppe del Viet Minh comandate dal generale Giap sul corpo di spedizione francese e ponendo fine alla guerra di Indovina iniziata nel 1946. La vallata di Dien Bien Phu era stata scelta perché ottimale per una pista d’atterraggio e giudicata difendibile con alcune postazioni sulle colline circostanti. Incredibilmente i vietnamiti portarono su per le ripide salite delle montagne l’artiglieria pesante e poterono così martellare le postazioni francesi…ho riassunto un tanto al braccio, se volete saperne di più http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Dien_Bien_Phu
mi raccomando: quando siete in viaggio e alla sera magari decidete di scaricare le foto sul pc portatile o chiavetta usb, ricordatevi poi di rimettere la scheda di memoria nella macchina fotografica, altrimenti si rischia di perdere del tempo a cercarla in uno zaino che magari avete avvolto con qualcosa di impermeabile e fissato con corde elastiche alla moto.
il traffico vietnamita, come in India e Africa è un misto di veicoli e animali
ogni tanto il verde del paesaggio diventa accecante, bellissimo
se devi far seccare del fieno o del riso, la cosa più semplice e pratica è spargerlo lungo le strade
non è che le secchiate d’acqua siano un ricordo: sono una presenza costante. Pur avendo indossato tutto l’antiacqua a mia disposizione vedo un banchetto per vendere frutta fuori di una casa e mi fiondo dentro al cortile con la mia moto
ci abita un ragazzo che lavora come guidatore di ruspe ( mi fa vedere il manuale di manutenzione del mezzo) ed è lì in casa con una sua amica insegnante…oddio tutto il mondo è paese e mi sembra che lui sia il classico amico del giaguaro, cioè :”Appena abbassi la guardia …” comunque sono gentilissimi e mi offrono il tè e la frutta fino a quando la pioggia smette
arrivo a Dien Bien Phu verso l’una con un caldo micidiale e prima di andare a vedere i monumenti pranzo: credo di aver assaggiato una specie di polenta del Vietnam
uno dei monumenti celebrativi ha ovviamente una scalinata pazzesca a disposizione ( temo che il ricordo della corazzata Potemkin abbia colpito anche qui in Vietnam )
dato che ho salito ad Odessa la scalinata della Potemkin mi sembra il minimo fare altrettanto qui a Dien Bien Phu
il cimitero dedicato ai caduti del Vietnam: incontro una coppia di turisti del Belgio. Parliamo dei nostri paesi dopo esserci scambiati qualche informazione e vedo che anche loro non sono poi stati scontenti che per oltre un anno il paese non abbia avuto un vero governo: non se ne sono poi accorti molto.
riparto verso le 3 del pomeriggio e decido di arrivare fin dove arriverò, che di solito è una meta che non sbaglio mai, davvero
mi fermo un attimo a bere un tè freddo visto che Giove Pluvio si è nuovamente svegliato
guardate un po’ questa mamma con pargolo
lungo la strada mi sono fermato da una Guest House e ho comprato un cuscino: la moto è bassa e oltre alle gambe un poco scomode il sedere inizia ad urlare. Non sono un piagnone, ma davvero non ce la facevo più
arrivo a Lai Chau verso sera e c’è un solo albergo con camere libere ( dei tre che riesco a vedere)
quando arrivi tardi in Asia è meglio appoggiare la roba e andare subito a mangiare: la doccia può aspettare
l’albergo ha una sala con calcetto, bar e wi fi e addobbi natalizi: non me li spiego. Ha ovviamente una sal per quello che è il passatempo nazionale dei vietnamiti: il karaoke. Davvero lo trovate ovunque, non c’è scampo
verso le due di notte ammetto che mi girano un poco le scatole e alla terza volta che vado a lamentarmi finalmente uno dei ragazzi della reception va ad abbassare decisamente il volume
la stanza è comunque ampia e mi consenta di aprire comodamente i bagagli e di mettere ad asciugare i vestiti
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mer 10 Ott 2012 - 20:25
Stamattina avrei in mente di arrivare a Sapa, una tappa abbastanza corta, ma vorrei fermarmi una mezza giornata in questa cittadina indicata da ogni guida, anche come punto di partenza per trekking ed escursioni.
Il mercatino la mattina presta è piccolo ma consente già di vedere fisionomie e vestiti particolari…chissà poi cosa mai penseranno loro della mia faccia e della mia maglietta grigia !
decisamente da un punto di vista architettonico Lai Chau non è nulla di memorabile
basta stare attenti alla segnaletica e tutto fila via liscio
Niente da fare il cuscino non è sufficiente, avrò fatto a malapena 60 km che il sedere inizia ad urlare: oltre a tutto non è che abbia visto in giro molti negozi di cuscini. Attraversando però un mercatino di un paese, l’occhio mi cade su una bancarella: alleluia vende anche cuscini ! Gentilissimo mi aiuta a fissarlo sopra l’altro e così, con questa doppia imbottitura le cose decisamente migliorano.
Sapa è ad un altitudine di 1600 mt e durante il periodo coloniale era diventata la residenza estiva di politici e imprenditori francesi , per il suo clima fresco e che ricordava le Alpi europee.
la prima impressione non è stata buona, come quando nel 2010 arrivai a Manali: una sfilza di negozi di souvenir uno dietro l’altro, banche e decine di agenzie turistiche. Immediatamente decido di non fermarmi al pomeriggio, non mi andava. Potevo cercare di raggiungere Lao Cai, altra anonima città del nord, ma sviluppatasi enormemente per il suo punto di confine con la Cina
Ci tengo a precisare una cosa: io non sono la persona che va a Roma ma evita il Colosseo perché è pieno di turisti. In fondo io cosa sono ? Un turista in vacanza che si sposta in moto invece che in autobus. Ci fosse stato a Sapa un qualcosa di interessante mi sarei fermato, ma dove andare a cercare col lanternino un ristorantino semplice, tipico del Vietnam in mezzo a pizzerie e hamburger house o Pizza Hut, non mi va. Sapa è questo e nulla di più e inoltre io non dovevo aggregarmi a qualche gruppo in partenza da lì.
ho solo il problema che non riesco a leggere più il livello dell’olio nel cambio: la piccola apertura con la plastica è tutta dello stesso colore. Un meccanico gentilissimo telefona alla Flamingo Travel ad Hanoi, nonsi riesce a capire il problema, ma mi viene detto di smettere di aggiungere olio.
per darvi un’idea si parte dai 24 euro della superior room fino alla Vip da 92 euro : il mio albergo era sui 4 euro/notte.
Comunque è giusto una città di transito e nient’altro
cena
la hall non è però niente male
in camera però mi accorgo di avere un grosso arrossamento con una specie di rigonfiamento centrale. Subito penso ad un irritazione da sfregamento, per via degli scarponi tenuti con la pioggia, ma poi cambio diagnosi per via del rigonfiamento: puntura da insetto ? Opto per la seconda e spruzzo lo spray apposito. Solo un enorme sforzo di volontà (paragonabile a quello di Fantozzi quando si schiaccia le dita in campeggio) mi impedisce di urlare. Diagnosi sbagliata è un irritazione da sfregamento. Allora la pomata.
Oggi è venerdì 25 e devo arrivare ad Ha Giang la città dove è possibile ottenere il permesso (25$) per poter entrare nei territori più a nord del Vietnam, ai confini con la Cina, fino alla città di Meo Vac.
mi sono fermato per la prima volta a prendere un caffè
non ero seduto quando me lo hanno portato e al mio ritorno ho guardato con curiosità la mini caffettiera vietnamita: viene posta sopra a un bicchiere e il caffè viene fuori da sotto a caduta, con l’acqua calda filtrata attraverso il caffè macinato. Mi colpisce la semplicità dell’oggetto che sarà il souvenir che porterò a casa.
stazione di servizio
i benzinai della stazione di servizio
i servizi della stazione di servizio
e poteva mancare una sosta pioggia ?
incidente vietnamita
arrivo ad Ha Giang e riesco anche a trovare in un edificio una specie di ufficio turistico per il visto. La ragazza parla solo vietnamita, ma c’è internet e con Google Translator ci capiamo e alla fine mi mette in contatto per telefono con un inglese che si occupa dei visti, ma stasera è impegnato: mi dice di ripassare domattina. Avrei preferito averlo oggi, ma pazienza. Vado in albergo
scopro che anche qui rilasciano i visti e che me lo portano entro stasera, dato che stanno andando a farne altri 4 per dei motociclisti inglesi: loro hanno però comprato delle Minsk, che rivenderanno al ritorno ad Hanoi. Sono attrezzatissimi, con gps e telecamere sul casco: poiché viaggio da solo mi consigliano di stare sulle strade principali. Attraversare da soli i fiumi dei tratti fuoristrada potrebbe essere davvero un problema. Ormai è sera e vado a cena
la macchina per cuocere il riso: ne ho poi comprata una da portare in Italia
un hotel in cui le macchine per andare a parcheggiare devono attraversare la reception non l’avevo mai visto
arriva anche il permesso: posso andare a letto
…beh, ovviamente prima metto i vestiti nell’asciugatrice !
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Gio 11 Ott 2012 - 21:45
Oggi è sabato e parto per andare davvero a nord del Vietnam del Nord: come tappa ho in mente Meo Vac
io non me ne sono reso conto subito, ma a poco a poco capisco che sono in montagna ma invece di pini e abeti ho la foresta di tipo tropicale ai lati della strada, strade che poi possono ricordare le nostre di Alpi e Appenini. Davvero particolare, infatti mi fermo spesso a guardare questi panorami, così nuovi e insoliti per me.
Vietnam-China border
verso l’una sono in un paesino piccolo piccolo ma dato che è ora di pranzo mi ricordo di avere due scatolette di tonno ( o altro pesce). Se trovo del pane è fatta. Le baguette non mancano mai
il paese è piccolo piccolo, ma la foto di zio Ho è grande grande
salendo per una strada vedo una serie di complessi di edifici chiaramente del partito, oppure scuole. Mi infilo in uno di questi: non c’è anima viva. Sto anche iniziando a pensare che non ho ancora visto un solo posto di controllo e inizio a pentirmi di avere speso 25 $ per un permesso che al massimo diventerà un souvenir.
voilà baguette avec poisson
sto per andarmene, quando arriva quello che mi sembra un custode, mi saluta e poi inizia a guardare la moto e tira fuori il telefonino. Non capisco perché faccia la foto da dietro, ma se gli piace così. Mi chiama e mi indica lo schermo del cellulare: vorrà farmi vedere la fot dietro. Devo dire che improvvisamente capisco quanto indietro sia il concetto di democrazia in questo paese. Sullo schermo c’è un elenco di targhe (anche la mia) con una data per ciascuna. Evidentemente viene creata questa lista, continuamente aggiornata e poi inviata via sms a chi deve sorvegliare dove vadano i mezzi che hanno richiesto il permesso. Forse è meglio averlo fatto questo benedetto permesso.
mi sono fermato per una foto e vedo avanzare accompagnando del bestiame due Hmong neri, una delle tante etnie del Vietnam del Nord, spero non ci siano problemi con queste tribù: la difficoltà nel comunicare potrebbe far nascere pericolosi fraintendimenti. Trovo il coraggio per fotografarli , ma mi vedono: mi si gela il sangue nelle vene. Sono però preoccupati dei loro animali, passano e mi ignorano: salvo.
stavolta non voglio correre rischi e decido di usare lo zoom, non si sa mai
arrivo a Meo Vac e immediatamente vedo addirittura un concessionario Yamaha e anche se non hanno mai visto il mio modello mi sembra giusto fare il cambio d’olio.
per dormire inizio a gironzolare per il paese e incontro i 4 motociclisti inglesi di Ha Giang. Sono nell’unico albergo di Meo Vac , tutte le altre sono Guest House. Reception con doppio bancone in legno e scalinata che porta alle camere. Parlano inglese. Aiuto, 12 $ la camera. Ma non scherziamo. Torno dal meccanico e vedo se la Nha Nghi (Guest House9 di fronte ha posto. La receptino ha solo un bancone e un divano e un corridoio porta in un cortile dove c’è l’edificio con le camere: 4 $ a notte, la prendo.
il posto è gestito ovviamente da una famiglia: moglie, marito e 4 figlie. La più grande ha 14 anni e la mamma 34: perfetto a 40 si può essere tranquillamente nonni in Vietnam.
La figlia più grande conosce una decina di parole di inglese, ma frasario e gesti mi aiutano. Dopo aver sistemato i bagagli, incrocio una delle figlie che sta portando fuori dalla cucina un bellissimo pesce. Glielo indico e segno 1 per me. Invece che prepararmelo, mi fanno cenare con loro
Come al solito i miei tentativi lenti con le bacchette animano la serata. Il bello è che talvolta si ferma qualcuno all’esterno della vetrata a guardarmi. Capisco che normalmente i turisti vanno nell’altro albergo. Quasi quasi faccio pagare il biglietto.
questa invece (ma lo avrei capito solo il giorno dopo) non è una sorella o cugina, ma un’amica di Ha Giang della figlia più grande che è venuta a trovarla per il week end
ho inutilmente tentato di pagare la cena, ma non c’è stato verso e sono quindi andato a dormire.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Ven 12 Ott 2012 - 20:55
Prima due video della giornata di ieri
Ultima modifica di momi20 il Ven 12 Ott 2012 - 21:04 - modificato 1 volta.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Ven 12 Ott 2012 - 21:02
Oggi è domenica, ma ugualmente mi sono svegliato alle 6. Fuori il cielo è coperto, ma tanto posso anche prendermela comoda per partire : ma poi perché ? Domenica = mercato/bazar e quello di Meo Vac è proprio dietro il mio albergo. Alle 6,15 ho già deciso che la giornata di oggi sarà dedicata al mercato/bazar ed eventualmente ad un giro con la moto nei dintorni di Meo Vac. Sto prendendo il ritmo giusto, cambiando sempre più spesso la mia tabella di marcia. Mi vesto e alle 6,30 sono dal mercato, già animatissimo.
come in tutta l’Asia appena ci mettete piede venite investiti da una miriade di colori e di sapori
carne fresca
formaggi
dolci…dolci, ma non ho fatto ancora colazione, mi sembra ovvio che ne abbia approfittato per fare colazione
incontro due dei quattro motociclisti inglesi di Ha Giang
non è facile la vita delle donne in Vietnam, ma credo che scene del genere fossero comuni anche nell’Italia del dopoguerra. Nemmeno allattando questa mamma ha smesso di servire i clienti
avevo tentato di scattare una foto a queste due bambine senza farmi vedere, ma una mi ha notato e si è nascosta il volto, mentre l’altra la prendeva in giro. Subito ho pensato, peccato poteva essere una bella foto, poi l’ho riguardata e mi è davvero piaciuta
subito mi è sembrato strano che vendessero la benzina a litri, dato che in paese avevo visto almeno 2 distributori, ma poi ho visto che il contenuto delle taniche veniva assaggiato. Grappa di riso distillata dai montanari: tosta ve l’assicuro, perché ho pagato per potermene bere un tappo.
i campanacci per le mucche
il tempo è volato è già mezzogiorno:vi sto che è andata bene per la colazione, direi di pranzare sempre al mercato
la cuoca: avevo un posto a sedere vicino alla cucina
una specie di lotteria penso
quanti mestieri che si possono vedere
io poi ero anche andato in cerca di qualcuno che mi potesse cucire gli scarponi da trekking, che dopo 7 anni avevano iniziato a cedere. Mi ero fatto scrivere in vietnamita su un biglietto la frase “devo cucire le scarpe” e ho mostrato a tutti il biglietto
avevo trovato il calzolaio, ma dato lo spessore delle scarpe, non era in grado di aiutarmi
comunque avevo una mezza idea per tentare una riparazione di fortuna e così ho comprato un tubetto di attaccatutto
Dietro al mercato c’era una zona dedicata alla compravendita di bovini
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 14 Ott 2012 - 14:39
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 14 Ott 2012 - 14:41
Torno all’albergo e ci sono dei grandi preparativi per il pranzo della domenica, che sarà con gli amici del proprietario: moglie e figlie mangeranno per conto loro.
non hanno voluto che li aiutassi a preparare da mangiare, ma del resto sono l’ospite. Devo anche pensare ai miei scarponi. Avevo pensato di ripararli con dei pezzi di copertone tagliati dalle camere d’aria da bicicletta, che usavo per fissare le borse laterali morbide alla moto. Ecco in 3 semplici passaggi come si fa
riparati gli scarponi mi ero messo a leggere qualcosa fuori della hall, ma le piccole non mi hanno lasciato scapo e quindi ho pensato che in fondo potevo ricambiare il pranzo con un poco di baby sittering
ci siamo quindi sbizzarriti con pennarelli e carta
mi hanno offerto la frutta..notare come una piccola bimba vietnamita sia già in grado di maneggiare un grosso coltello
Il giochino di disegnare le faccette sulle dita non lo conoscevano
poi una delle bimbe è venuta mostrarmi una cosa che mi ha commosso e fatto impugnare subito la macchina fotografia: è la foto della vacanza
ovviamente prima di andare a mangiare le bimbe hanno mostrato felici alla mamma le mani completamente impiastricciate …la mamma era un poco meno felice e le ha spedite tutte a lavarsi
ci siamo quindi accomodati nella hall, io, il proprietario e i suoi amici: il conto l’ho fatto subito. 20 persone20 brinidisisi andava vicini al mezzo litro di vodka/grappa di riso. Pazienza è domenica pomeriggio
questo è il proprietario dell’albergo
finito il pranzo mi è sembrato il minimo aiutare a lavare piatti e stoviglie: pur decisamente ubriachi i commensali mi guardavano con stupore. Stavo facendo un lavoro da donna: però poi ho visto che erano anche sorprese le donne.
Mi sono appoggiato al letto per mezz’ora ma non sono riuscito a dormire. Ho deciso quindi di andare a visitare un tempietto in cima alla collina appena fuori del paese e poi di prendere una delle stradine che salivano per le montagne: non le avevo segnate sulla mia mappa, ma tanto basta poi percorrere all’indietro l’andata per tornare.
finalmente una città…che non so dov’è
domenica pomeriggio: ci sarà parecchia gente ubriaca a letto e qualcuno sobrio in giro
sempre attenzione al manto stradale in Vietnam
sono rientrato a sera per la cena
finito di mangiare inizio a raccogliere i piatti, ma il padre con tono deciso mi blocca il braccio dicendomi “Momi” e mi fa sedere sul divano. Ovvio ci pensano le ragazze. Mentre sto leggendo le mie guide passa una delle bambine e dice qualcosa al papà e lui gli rispone alzando un attimo gli occhi dal giornale. Poi in rapida successione le altre e ognuna gli rivolge la parola e lui che rispone brontolando. Il tono della moglie è più deciso e mi da l’impressione mdi una serie di cose da fare. Annuisce continuando a fumare e leggere. Improvvisamente capisco questa “maschilista” società vietnamita: come in Italia. Gli do un paio di pacche sulla spalla e poi gli mostro il numero 1 col dito indicandolo e mostrando poi la mano aperta = 5 = moglie + 4 figlie. Voglio dirgli “Tu sei da solo contro 5”. Infatti annuisce scrollando la testa. Ok ha fatto un poco il grosso quando ho iniziato a raccogliere i piatti, ma poi si è capito chi comanda.
Vado a letto: davvero tutto il mondo è paese. Ohh non posso dormire subito, devo tentare di riordinare la stanza per la partenza di domattina.
COBRA Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 14 Ott 2012 - 14:51
SONO SEMPRE FANTASTICI I TUOI RACCONTI E IL TUO SPIRITO DI VIAGGATORE!!!
TI AMMIRO MOLTISSIMO!!
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 14 Ott 2012 - 18:57
Stamattina, un poco a malincuore devo partire: decisamente mi sono trovato bene a Meo Vac. Inizio a dirigermi verso un altro dei miei punti fermi della vacanza ( pochi in fondo) la baia di Ha Long. Oggi è lunedì 28 maggio, ma non sono in grado di dirvi dove sono esattamente arrivato, ma credo un poco prima di Cao Bang
prima di tutto colazione: avevo adocchiato un baracchino fuori del mercato che è già al lavoro
posso partire
fatto il pieno procedo verso est, salendo ancora un poco, cielo coperto, ma niente brontolii dalle nuvole: se non piove va di lusso. Il mondo però è una grande bilancia, guidata dalla legge di Murphy e infatti arriva la contropartita: la moto si spegne dolcemente mentre sto andando. Davvero no si sente un rumore qui in mezzo alle montagne del Vietnam del Nord. Che faccio ? Prima di tutto una foto ricordo
Dato che le mie competenze meccaniche sono limitate a pieno di benzina, pressione pneumatici e livello olio metto la moto in folle e provo a riaccenderla. Riparte: minimo perfetto. Vabbè: può capitare.
Può anche ricapitare: questa è la seconda volta
Alla fine della giornata saranno 10 i pit stop. Dopo il quinto inizio a pensare che non sono sfortunato, ma anzi, gli dei del Vietnam mi stanno incoraggiando a proseguire: la moto è vero si spegne,ma poi tanto riparte sempre. Nel silenzio delle soste mi sembra di poter sentire la loro voce che mi incoraggia
poco dopo l’una decido di fermarmi e scelgo una scuola di un paese: ho visto una panchina all’ombra.
Dopo un pisolo faccio conoscenza con una famiglia di insegnanti, che credo svolgano anche il compito di custodi e bidelli
lungo la strada mi fermo a bere da questi operai addetti alla manutenzione: davvero pesante questo lavoro, fatto senza poi tanti macchinari
bruciano maglia e sedere: sosta
inizia a fare buio, ma di posti dove fermarsi nemmeno l’ombra. Poi arrivo a quello che ho indicato con un punto interrogativo (più o meno) e vedo questo piccolo ristorante: magari avranno una stanza.
Ce l’hanno, e posso anche mettere dentro la moto
alimenti non congelati
ma vi pare che in un ristorante del Vietnam il turista possa rimanere solo ? Vi pare che un qualche bicchierino non gli verrà offerto ?
Fortunatamente era un tavolo da 6. A nanna ? Macchè, anche se faccio fatica a crederci al piano di sotto hanno una piccola sala attrezzata per il karaoke e mi tocca pure cantare, perché hanno delle canzoni coi sottotitoli in inglese: programma avanzato, ti da anche il punteggio alla fine della canzone
Al mattino c’è il sole e capisco meglio dove sono arrivato
non penso riuscirò ad arrivare ad Ha Long, ma dato che sto rigorosamente rispettando la tabella di marcia, non mi preoccupo…il fatto è che non avendola scritta alla fine della giornata sono sempre perfetto: sono arrivato qui. Oggi coprirò la distanza fino a Dinh Lap
finalmente: la prima ragazza immagine del Vietnam
distributore locale
arrivo a Dinh Lap e trovo subito da dormire
la stanza è davvero grande
anche gli insetti della stanza non scherzano
COBRA Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Dom 14 Ott 2012 - 19:18
momi20 ha scritto:
sei fortissimo prendi tutto con spirito e non ti arrendi mai!!!
che problema aveva la moto poi?
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Lun 15 Ott 2012 - 8:11
COBRA ha scritto:
che problema aveva la moto poi?
Alla fine era poi un problema di regolazione del minimo: col bagnato la cosa si accentuava.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 391 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mar 16 Ott 2012 - 22:19
Oggi è il 30 maggio, quando mi sveglio a momenti disturbo i galli del paese che ancora stanno sonnecchiando. La sera prima mi aveva sorpreso il suono della tromba che aveva intonato un motivo che ricordava parecchio il Silenzio, da me udito parecchie volte durante il servizio militare. Non c’è ancora luce, quando improvvisamente inizia una musichetta e riesco a intendere due voci, una maschile e una femminile che conversano tra loro. Ma che sfiga: proprio vicino a una caserma doveva stare l’albergo. Mentre preparo la moto però mi rendo conto che non c’è nessuna caserma: è la radio di stato che con altoparlanti messi nel paese ne regola la vita, come probabilmente 70 anni fa. Quanto poco valore diamo al fatto che tutto sommato, in Italia posso parlare liberamente ed esprimere le mie idee, e se mi attengo ad alcune regole di normale civiltà e rispetto gli altri e le loro proprietà, posso anche sfilare in corteo. Tanta gente avrebbe bisogno di vivere per un po’ in paesi come questo, oppure nelle ex repubbliche sovietiche, o in Cina, ma non da turista, che è sempre abbastanza facile. Grosso modo sono a 120 km dalla baia di Ha Long: stavolta niente distrazioni, mi fermo quando arrivo là, senza divagazioni: mi ripeto il tutto per essere sicuro di quello che mi sono imposto e parto.
I buoni propositi sono facili da promettere, ma difficili da mantenere. Appena fuori del paese, vedo tanti bimbi e ragazzi che stanno entrando in una scuola: questa è la prima volta che mi capita. Cosa ci sarà mai di male a fermarsi a fare un paio di foto ? Sono appena passate le sei del mattino o giù di lì.
guardando gli alunni ho l’impressione che si vada dall’asilo alla terza media o giù di lì. Nessuno parla inglese, ma alcuni adulti mi invitano ad accomodarmi per il tè: saranno gli insegnanti. Casualmente nello scarno dizionario del mio frasario, ci sono tradotti 4 mestieri e uno è insegnante. Lo pronuncio e lo faccio leggere e loro annuiscono.
poi improvvisamente arriva una delle insegnanti che un poco parla inglese e mi spiega che la scuola accoglie ragazzi dai 4 anni fino anche ai 15. Si tratta di ragazzi molto poveri, tutti di famiglie di contadini e qualcuno deve anche camminare per 2 ore per arrivare a scuola. Mi viene in mente il mio papà, che per andare alle elementari doveva camminare per 7 chilometri: questo lo fece dai 6 ai 10 anni…anzi, 11, perché essendo il più piccolo di 5 fratelli mia nonna andò dalla maestra chiedendo di bocciarlo. Mio papà studiava tantissimo, ma mia nonna aveva voluto ritardare di almeno un anno l’inizio del lavorare nei campi col nonno. Questo perché da bimbo mio padre era davvero mingherlino. Perdonate la divagazione, ma la cosa mi è immediatamente tornata in mente. Oggi però è una giornata speciale: è la festa di chiusura dell’anno scolastico e risarà una specie di festa. Avevo infatti notato un palco e un impianto di amplificazione con 2 casse. La maestra mi chiede se desidero rimanere. Io però ho fatto il proposito di arrivare per mezzogiorno ad Ha Long Bay: già ho fatto il proposito, mica però ho promesso di mantenerlo. Con questa ampia giustificazione mando immediatamente al diavolo la tabella di marcia e accetto l’invito.
mi fanno accomodare nei banchi posti lateralmente rispetto al piccolo palco col microfono, assieme al corpo insegnante: addirittura nel posto d’onore.
i ragazzi vengono fatti avvicinare e fatti sedere in file a seconda dell’età..un poco militaresco, ma in fondo sono poi suddivisi per classe.
una delle insegnanti prende la parola e penso presenti la giornata
infatti dopo 5 minuti di discorso inizia la festa. A turno dei gruppi si esibiscono davanti ai compagni. Per lo più sono canzoni dove un gruppo accompagna un compagno un poco più intonato, con sottofondo musicale. Davvero con poco sono riusciti a mettere insieme un qualcosa di carino e divertente.
questo gruppetto mi è piaciuto in maniera particolare: le bimbe cantavano, ballavano e mimavano le movenze degli animali di cui si sentiva ogni tanto il verso assieme alla musica. Applaudo davvero spontaneamente.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 391 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mar 16 Ott 2012 - 22:20
Dopo una mezz’ora avanza verso il palco un'altra insegnante, tutta vestita di nero. L’avevo notata prima che dirigeva tutti: forse la preside. Noto che tutti un poco si zittiscono, chi più chi meno, mentre la signora senza espressione apre un minaccioso fascicolo di fogli. Inizia a leggere. Tono monotono e continuo, senza mai alzare gli occhi dai fogli. Anche se coperto da nubi il sole inizia a farsi sentire. Dopo 30 minuti di discorso appare il sole e qualche testa dei più piccoli inizia a barcollare, mentre questi bimbi iniziano ad appoggiarsi al compagno davanti per cercare di ripararsi. Finalmente qualche maestra si alza: meno male, penso, li faranno sedere all’ombra. Nemmeno per sogno portano loro degli ombrelli !!!
una delle ragazzine mi guarda sconfortata: io cerocsul mio frasario nella sezione “Situazioni d’emergenza “ e trovo le parole “Aiuto” e “Vada via”. Le scrivo in vietnamita su un foglietto e gliele faccio vedere: ride e da di gomito alle amiche. Nel cortile della scuola ci sono degli alberi e finalmente dopo un’ora di discorso i più piccoli vengono portati all’ombra, giusto in tempo per evitare i primi decessi. Man mano che il sole avanza anche i più grandi iniziano ad arretrare verso gli alberi
La preside continua imperterrita nel suo leggere e questa è la situazione del piazzale dopo un’ora e mezza
ormai è una situazione demenziale e inizio a pensare di andarmene: il tono della lettura non sembra dare segni di cedimento da parte della donna. Poi, improvvisamente, mi rendo conto dell’incredibile esperienza che sto vivendo. Non sono in una scuola del Vietnam, ma come Pinocchio nel ventre della balena, sono finito nella pancia del mostro, quel mostro orribile, senza colore, apparentemente diverso, ma uguale in ogni parte del mondo dove si materializza: la dittatura. Potrei essere in una scuola tedesca durante la seconda guerra mondiale, in una della Russia di Stalin, il Cile di Pinochet, la Cina di Mao, la Cambogia di Pol Pot, l’Iran di Saddam Hussein. Quella non è la preside, è la bocca e la mano di un regime. Improvvisamente mi viene quasi da ridere: sciocco che sono ad aver pensato di andarmene. Questa è un occasione unica di toccare con mano la reale situazione di un paese. La donna in nero continua a parlare. Il sole è stato nuovamente coperto e subito le maestre riposizionano i ragazzi nella posizione di inizio cerimonia. Sono davvero tosti questi bambini vietnamiti: ancora tutti vivi. Due ore e un quarto: faccio fatica a crederci, ma la donna nera ha letto per tutto questo tempo. Vedo che si iniziano a preparare quelli che mi erano sembrati dei diplomi, degli attestati di frequenza.
Un insegnante va verso il palco, immagino che chiamerà i gruppi o le classi dei bimbi. Illusione: anche lui ha dei fogli ed arriva così un'altra mazzata di mezz’ora di discorso. Poi finalmente inizia la consegna dei diplomi ai vari gruppi. Come in ogni “regime “ che si rispetti, anche qui la macchina burocratica si incepa e man mano che la consegna procede è tutto un andare a correggere le consegne avvenute pochi minuti prima: i diplomi non erano stati divisi correttamente. Appena un gruppo si siede i maestri controllano e il più delle volte avvengono degli scambi. Assieme ai diplomi vengono anche consegnati degli album da colorare.
Viene anche premiato con una piccola somma di denaro lo studente più bravo dell’anno. Ormai sono quasi le due e la cerimonia è finita. Sono un poco stanco, ma mi faccio coraggio guardando i bimbi, che devono tornare a casa a piedi, ad aiutare le famiglie nei lavori di campagna. Mi salutano tutti, anche la donna nera, felicissima che mi sia piaciuta la loro festa. Mi piacerebbe legarla a una sedia e farle riascoltare per almeno 72 ore di seguito il suo discorso, ma sorrido e la saluto. Vado anche perché sono un poco in ritardo sulla mia tabella di marcia…vado, in somma le secchiate d’acqua arrivano sempre in questo periodo
finalmente arrivo ad Ha Long
Ha Long è una meta culto per ogni vietnamita ed anche se siamo in bassa stagione, ci sono pochissimi turisti stranieri, ma tantissimi vietnamiti. In alta stagione il posto è davvero molto affollato.
il viale del lungomare abbonda di hotel di lusso anche a 5 stelle, ma fortunatamente la mia guida mi indica una strada lungo la quale ci sono delle strutture economiche e alla fine me la cavo con 7 $
Devo anche cercare di capire come funzionano le gite in barca nella baia di Ha Long. Appoggio i bagagli ed esco immediatamente. Ha Long è proprio una località di mare e vado un attimo a vedere come sono organizzate le attività balneari
ovviamente è una no topless zone
raggiungo la zona di imbarco da cui partono tutte le gite in barca. I cartelli non sono tradotti, hai voglia a capirci qualcosa. Nell’ufficio del turismo non parlano inglese. Poi inizio a venire avvicinato da persone che in un inglese stentato iniziano a farmi le loro offerte: sono l’unico non vietnamita in zona. Le tariffe variano, ma alla fine riesco a capire che esiste una gita di mezza giornata per circa 20 $. Vedo un altro ufficio e qui una ragazza parla inglese: la gita più economica però parte da 60 $. Forse quella da 20$ prevede il rientro a nuoto. Alla fine mi metto d’accordo con una vecchietta per 18 $ e devo presentarmi coi soldi domattina prima delle 8. Ormai è ora di cena, ma prima voglio almeno entrare nella hall di uno di quei lussuosi hotel del viale. Ne scelgo uno e devo dire che le 5 stelle sembrano appropriate. L’arredamento, il personale impeccabilmente vestito, i servizi di sauna, palestra idromassaggio. Negozi per lo shopping, discoteca ecc.. Esco dalla hall e faccio per avviarmi alla mot, quando vengo avvicinato da un ragazzo che in un buon inglese mi chiede se stasera voglio divertirmi. Che divertimento chiedo ? “Mister- mi dice- tonight you boom boom, nice girl !” Ok il pappa di turno: del resto la mia faccia risaltava abbastanza nell’albergo. La mia maglietta grigia e i miei jeans non l’hanno fatto nemmeno dubitare per un attimo della possibilità di concludere una buona serata in bassa stagione. Sto al gioco e gli chiedo che ragazze conosce. Il tipo è attrezzatissimo: tira fuori un cellulare con uno schermo che sembra un piccolo televisore e inizia a farmi vedere una serie di ragazze, asiatiche ed europee. Mi chiede quale preferisco. Vediamo di divertirci un poco. Gli dico che di ragazze me ne servono 3. Gli si illumina il volto: giorno feriale, bassa stagione e ne piazza 3 ad un turista straniero, cui potrà sicuramente rincarare la tariffa. Mi chiede perché 3. Gli spiego che mi serve anche una camera a due letti (è convinto che io alloggi nell’albergo, dato che mi ha visto uscire). Perché due letti mi chiede. Ovvio in un letto stano due ragazze e nell’altro…non mi lascia finire. Ha capito: due ragazze in un letto che fanno boom boom fra di loro e io che faccio boom boom con l’altra mentre guardo. Non proprio gli dico. Gli spiego che mentre due ragazze fanno boom boom la terza, dopo avermi legato ad una sedia, mi deve fare dei piccoli tagli con coltello speciale che ho con me. Finalmente inizia a vacillare e scuote la testa. Ok me lo sono tolto ditorno. Faccio per andarmene, ma lui mi ferma: “Mister-esclama- ad Ha Long c’è una ragazza che fa queste cose, ma costa di più e non so se è libera”. Non ci credo, mi fa vedere la foto di una bionda con maschera di pelle e frusta in mano. Mi ricredo il Vietnam ha davvero raggiunto un grado di civiltà elevato. Vedo che chiama, ma sono fortunato: stasera è impegnata, del resto è l’unica che fa quelle cose e sarà gettonatissima. Rimaniamo d’accordo di vederci domani pomeriggio verso le 6: definiremo tariffe e le altre due ragazze da abbinare alla bionda. Ci salutiamo con una stretta di mano
Adesso devo proprio andare a mangiare: scelgo una bancarella di frutti di mare lungo la strada…con quello che risparmierò di boom boom ci può stare
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mer 17 Ott 2012 - 7:46
Mi ero scordato il video del karaoke nel ristorante/pensione sulle montagne
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Mer 17 Ott 2012 - 21:42
Oggi è il giorno della gita in barca nella baia di Ha Long: il mio albergo mi terrà i bagagli fino al rientro. Prima delle 8 sono già al punto di imbarco
la mia “bigliettaia” mi viene subito incontro
alla fine capisco come funziona: bisogna comprare un biglietto che da accesso alla visita delle grotte carsiche di queste isolette calcaree.
Il cartello dell’ufficio turistico, comunque, potrebbe risultare un poco incomprensibile per chi decidesse di organizzare la gita per conto proprio
La leggenda narra che mentre i vietnamiti stavano combattendo contro l’invasore cinese, dei dragoni inviati dagli dei arrivarono sputando diamanti, che a contatto dell’acqua si trasformarono nelle isolette , che unite formarono una muraglia invalicabile per l’invasore. Oltre al biglietto del botteghino, bisogna poi accordarsi con una delle navi che fa il giro compatibile col biglietto: ci sono anche gite di un giorno intero, altre anche col pranzo.
sulla mia nave ci sono solamente due famiglie e una coppia
partenza
la baia è splendida
al primo sbarco non mi scappa l’occasione di una foto ricordo con un gruppo vietnamita: quando mi vedono consegnare la macchina a quello incaricato delle foto e mettermi in mezzo, scoppia l’applauso…alcuni minuti da rock star
via a visitare la prima delle due grotte del mio biglietto
abbiamo fatto una sosta per visitare una chiatta di pescatori
magari esagero con le foto delle isole, ma mi hanno lasciato a bocca aperta
Con una puntualità giapponese, la gita vietnamita a mezzogiorno e dieci mi sbarca a terra e io riparto per il rientro ad Hanoi
prima però il pranzo
quando sono a meno di 40 km da Hanoi, lungo l’autostrada mi ferma la polizia. Con due parole d’inglese e qualche gesto mi fanno capire che su quell’ultimo tratto le moto non possono circolare. Poi controlla i documenti del noleggio e vedo che della patente non gliene può importare nulla: sa benissimo che non ho la mia patente convertita in quella vietnamita. Col suo telefonino mi mostra la mappa col percorso per arrivare ad Hanoi. Allora gli faccio segno, proseguo fino alla prossima uscita ? No perché mi fa segno di tornare indietro di un km allo svincolo: contromano ? Si. Me lo ha detto lui e inizio a spingere la moto. Mi fa segno di accenderla e così con la benedizione della stradale m ifaccio un km in contromano e pure la rampa di accesso. Dagli altri automobilisti nemmeno un gesto o un urlo: è normale fare un poco di strada contromano, anche in autostrada.
Tornato sulla strada normale, mi fermo in un piccolo autogrill (ne ho già visti parecchi) posizionato proprio sotto al cavalcavia
arrivo ad Hanoi e immediatamente mi dirigo dall’officina della Flamingo Travel: il dolore al sedere impone che si trovi una soluzione. Vedono i cuscini e mi dicono che si può accomodare il tutto, ma servono 5 $: andata. Comprano una sella usata, la aprono e mi fissano l’imbottitura alla sella. Semplice e geniale: la cosa mi è piaciuta tanto che l’ho portata con me in Italia e l’ho trasferita sul mio Suzuki.
Oggi è venerdì primo giugno e inizio il viaggio verso sud, verso Ho Chi Min City (ex Saigon). La Flamingo Travel ha un aggancio con un agenzia che nel caso può riportare la moto in treno ad Hanoi. Nel caso mi venissero a mancare i giorni, potrei sempre prendere il treno notturno che in 36 ore mi riporterebbe ad Hanoi. Per arrivare ad Ho Chi Min City decido di percorrere il più possibile il Cammino di Ho Chi Min (in vietnamita Ho Chi Min Duong). Questa era una rete di 10 percorsi indipendenti l’uno dall’altro che, partendo da Hanoi raggiungevano il sud sconfinando in Laos e Cambogia e che permisero il continuo rifornimento delle truppe del nord impegnate nella guerra con Usa ed esercito del Vietnam del Sud. Nonostante le tonnellate di bombe i rifornimenti continuarono ininterrottamente per tutta la guerra. Io ho percorso la strada che è completamente dentro al Vietnam e che attraversa l’interno del paese.
Il Cammino di Ho Chi Min sarà sicuramente indicato: intanto esco da hanoi andando verso sud: mi fermo per la colazione e inizio a chiedere
dopo una settantina di km a vuoto, posso solo essere sicuro di una cosa: sono ancora in Vietnam, sto andando verso sud, ma lungo quale strada è un mistero. Almeno sono tranquillo: lungo questa strada non sta passando nessuno
quando vedo una donna in motorino la fermo. Col frasario, la cartina e dicendo Ho Chi Min Duong vedo che capisce. Inizia a spiegarmi e io non capisco niente io. Mi fa cenno di seguirla e mi porta fino a una deviazione e poi mi ripete Cho Ben e mi indica la sinistra: ok devo arrivare fino a Cho Ben e poi girare a sinistra e quello è il cammino di Ho Chi Min
In un paesino controllo in un punto internet: dannazione la donna è stata precisissima
sosta snack
niente doposcuola: i bimbi stanno dai genitori che lavorano
quando inizia ad essere buio mi fermo (scoprirò che sono a Bai Tranh) e trovo una Nha Nghi
noto la scritta massage, ma non ci faccio caso. Sistemo i bagagli e dopo la doccia vedo che mi hanno lasciato da mangiare
poi torna una delle ragazze che al mio arrivo avevo visto indaffarata nelle pulizie. Caspita cambiata e lavati i capelli: dovrà uscire.
Si siede e sempre col frasario provo a chiedere se va a ballare. No mi risponde e con i pugni chiusi mi tamburella su una gamba. Suona la batteria ? Dico karaoke: nemmeno. Mi risponde massage. Poi mi indica e mi fa il cenno indicando la mia stanza. Sorrido e le dico di no e mimo il dormire: ci rimane malissimo e in inglese mi dice “Io brava”. Fa lo stesso, la saluto e vado a letto. Mentre mi allontano noto che i genitori che gestiscono la pensione iniziano a rimproverarla, come se fosse colpa sua. Le camere sono una in fila all’altra a piano terra. Ho la finestra aperta e sento dopo un oretta arrivare una macchina e vedo delle persone che vanno ad occupare una camera. Poco dopo sento bussare sulla finestra guardo e vedo la ragazzina felicissima che mi indica le camere oltre la mia e mi dice sorridendo: Massage, massage. I nuovi arrivati hanno deciso diversamente da me.
La sera non avevo notato quest’altro cartello che spiegava al meglio i servizi della pensione.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Gio 18 Ott 2012 - 21:20
Un esempio di traffico vietnamita
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Gio 18 Ott 2012 - 21:24
Oggi inizio a muovermi verso Huè, l’antica capitale imperiale del Vietnam
essiccazione di riso e fieno continuano senza sosta
devo cambiare dei soldi. Lungo il sentiero di Ho Chi Min non è che ci siano delle città molto grandi. Alla prima degna di tale nome mi fermo. Nonostante la strada sterrata e piena di buche ci sono due banche: meglio i miei Dong stanno finendo ed è meglio cambiare un poco di dollari. Non c’è il bancomat, ma fa lo stesso. La prima è chiusa, strano, sono le 11 di mattina. Anche la seconda: ma che cavolo di orari hanno ? Semplice, quelli di tutte le banche al sabato: sono chiuse. Già, oggi è sabato. Ad un incrocio vedo però un macchinone nero = soldi e di fronte un negozio di oro e gioielli. Il proprietario parla inglese e mi cambia i dollari allo stesso tasso della banca
Mi fermo per riposarmi un poco su una specie di tavolo di legno sotto una tettoia: un contadino mi vede e mi presta l’amaca
non è che la pioggia manchi oggi e stavolta mi riparo in una tettoia a bordo della strada usata da degli operai addetti al taglio del legname
arrivo a Dong Hoi che è sera. Non sono ben sicuro di essere nel centro città, mica ho la cartina. In una specie di bar una ragazza mi dice che a casa sua ha una camera. La carico e iniziamo ad andare in giro. Dopo venti minuti il timore di qualche amico che arrivi a darmi una bella legnata in testa (me la meriterei) è fondato, ma finalmente arriviamo a casa sua. Si tratta di una stanza fuori della casa, senza finestra con un letto con materasso sottilissimo: vuole 5 dollari. La mando a quel paese e riparto. Trovo una strada un poco grande: 2 pensioni sono piene, ma infine c’è posto in un hotel, che poi risulterà la mia residenza più lussuosa di tutta la vacanza: la foto l’ho ovviamente fatta il mattino dopo
con una serie di espressioni a metà fra il ridicolo e il pietoso, la ragazza del bancone scende da 8 a 6 dollari
Il ristorante dell’albergo è chiuso, ma io mi ricordo di una specie di ristorantino proprio fuori dall’altra parte della strada. Riprende a piovere. Trovo un tavolino con delle sedie e mi accomodo. Non mi sono lavato e ho perso quasi un ora e mezza per trovare la camera e sul momento non capisco la solita domanda “An Com ?” cioè mangiare. Accade qualcosa di sorprendente. Il proprietario (nella foto è quello senza una mano) mi chiede allora “Essen ?” Non ci credo: tedesco. I miei ricordi del liceo mi permettono ancora di padroneggiare un tedesco sufficiente a consentirmi di sopravvivere e spostarmi. Parliamo in tedesco. Ha una buona pronuncia: lo deve per forza aver studiato. La cena è un piatto di ramen liofilizzati, ma va benissimo: ovviamente non scampo ai brindisi di rito
rientro in camera, doccia poi gironzolo per la hall: sento della musica da una stanza. Apro la porta: ma volevi dire che non ci fosse una stanza per il karaoke ?
sono una famiglia in vacanza. Domani rientrano e sono con l’autista e la guida. Alcol a gogò (anche l’autista): mi offrono gli snack e la vodka
Dopo il ventesimo brindisi, inizio a versare la vodka nel fianco del divano, facendo finta di bere
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Vietnam 2012: "Ten toi la Momi" Sab 20 Ott 2012 - 18:41
Oggi la meta è la città di Huè, l’antica capitale del Vietnam, per poter visitare la cittadella imperiale, costruita nel 1687 ( non si assume alcuna responsabilità circa l’attendibilità dei dati riportati, anzi pari pari ricopiati e incollati dal web )
Con la luce del giorno vedo finalmente qualcosa di Dong Hoi, poco affollata, data la bassa stagione
per colazione mi sono preso un panino alle verdure eccellente
ho solo fatto una piccola sosta per pranzo, per cambiare l’olio. Finalmente avevo risolto il problema della lettura del livello: ne era stato messo troppo e quindi la piccola finestrella di plastica era completamente scura e non si distingueva la tacca di riferimento.
Arrivo a Huè poco dopo l’una ed avevo l’indirizzo di un ostello, ma per trovarlo ? Vicino alla città imperiale, c’era un terminal per i bus e sono entrato in una Nha Nghi: non parlavano inglese, ma la figlia (10 anni forse) ha subito attivato Google Translator e poi con la mappa della mia guida mi hanno messo nella giusta direzione.
Giusto il tempo di sistemare i bagagli e poi sono immediatamente ripartito per andare a visitare la Città Imperiale
ovviamente la Città Proibita a Pechino è molto più grande, ma questa di Huè (creata a somiglianza della sorella cinese) è davvero gradevole da visitare.
Ok il giretto sull’elefante con costume imperiale l’ho saltato
Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Huè è ancora sotto opera di restauro per i bombardamenti subiti
finito di visitare la Città Imperiale, me ne sono andato in giro per Huè, che è ben divisa in 2 parti. In una abbondano hotel di varie categorie e pizzerie, pub e disco club, insomma la parte dedicata ai turisti. Ci sono passato in moto. Ci sono anche alcuni punti di interesse, ma non che siano monumenti impedibili.
L’altra, invece, è la parte di città dove vivono i vietnamiti che lavorano nel settore turistico di Huè e quelli di tutte le altre attività cittadine.
Succo di canna da zucchero con ghiaccio in questo bar sulla riva del fiume
poi ho cercato qualcuno per tagliare il lucchetto incastrato che usavo per fissare il casco alla moto. Detto e fatto, tagliato e cambiato
per cena anatra
poi quando era già sera mi sono imbattuto in un mercatino organizzato lungo la strada. Niente bancarelle, ma solo la merce appoggiata su dei teli per terra, con queste luci che illuminavano il tutto. Mi sono sembrate delle piccole imbarcazioni che galleggiavano su di un fiume.
prima di andare a letto, sono tornato nell’altra parte della città per fotografare un ristorante galleggiante davvero bello.