A dire il vero non so se può interessare a qualcuno un how-to sull'argomento ... nel senso che il metodo che uso io immagino che lo conoscano in parecchi ... forse però a qualche apprendista stregone alle prime armi può far comodo
Premetto che so benissimo che parecchia gente (meccanici in primis
) non si fa tanti scrupoli e pianta un cacciavite fra il paraolio e l'albero e comincia a far leva sul bordo finchè non esce ... ma è un sistema piuttosto brutale che spesso lascia tracce sulla sede o sulla superficie dell'albero, tutte cose che possono compromettere la durata o la tenuta all'olio del paraolio nuovo... e poi a me non piace lasciare "segni" del mio lavoro
Per mettere in pratica il metodo che uso - da almeno 30 anni
cioè da quando il mio amico Massimo detto "l'artista" mi iniziò ai piaceri della meccanica motociclistica
- bisogna procurarsi 2 cose:
- un chiodo d'acciaio
- una vite Parker lunga e sottile
Il chiodo (che sottolineo DEVE essere d'acciaio ... si trova facilmente per pochi centesimi in qualsiasi ferramenta ) bisogna passarlo alla mola fino a farlo diventare un punteruolo bene acuminato (badare bene che bisogna procedere a brevi "passate" sulla mola intervallate da immersioni in acqua perchè altrimenti l'acciaio perde la tempra e la sua durezza).
Come forse avete capito dalla foto precedente non sto lavorando sul DR ma su un'altra delle mie vecchiette
una Cagiva Elefant 650 dell' '87 che da un po' lasciava evidenti tracce sul pavimento del box. Il problema l'ho individuato in un paraolio dell'albero di comando delle cinghie dentate della distribuzione (monta un motore Ducati che fra le altre peculiarità tecniche ha anche questa inusuale soluzione...). Naturalmente mi è sembrata l'occasione buona per fare qualche foto ... il sistema è ovviamente valido per qualsiasi paraolio.
Il passo successivo è questo:
bisogna picchiare con una certa decisione
non da sfasciare tutto ma un bel colpo più o meno in mezzeria della fascia gommata del paraolio ... come saprete sotto la gomma c'è una specie di coperchietto in lamiera di ferro che costituisce lo scheletro resistente del paraolio stesso ... in pratica dobbiamo praticare un piccolo foro sfondando il lamierino. So che alcuni usano una sottile punta da trapano, ma a me non piace che i trucioli vadano dentro al motore anche se una buona parte verrebbe comunque trattenuta dal labbro interno ... quello con la molletta ad anello
A questo punto il più è fatto ... basta forzarci dentro la parker (bastano un paio di giri)
e tirare un po' con una pinza a scatto
Il metodo ha parecchi pregi:
- una volta "fatta la mano" ci vuole un attimo
- non lascia tracce
- gli "attrezzi" non costano quasi nulla
- funziona anche con paraoli "incassati" e difficili da raggiungere
- ha ragione anche di paraoli particolarmente "ignoranti" ... se la vite si sfila si può rifare il buco da un'altra parte o si può lavorare con due viti in parallelo per tirare a due mani