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 Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi…

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3 partecipanti
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federico
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Numero di messaggi : 14
Data d'iscrizione : 10.07.08
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Località : Genova

Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi… Empty
MessaggioTitolo: Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi…   Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi… EmptyGio 17 Lug 2008 - 7:36

Alcuni anni or sono invitai per una endurata nei boschi del Sassello, (ridente paesino dell’entroterra savonese dove i miei hanno una casetta e dove ho mosso i primi passi fuoristrada) il mio caro amico Giacomo munito di Husky 350 superperformante.
In veste di “padrone di casa” mi proposi di condurlo lungo alcuni degli itinerari off road più interessanti della zona, fra questi scelsi per iniziare la strada forestale che da Sassello conduce al Monte Beigua passando per il colle del Bergnon e la "Casa Bandita" il rudere di un vecchio dazio a quanto si dice.La strada è una sterrata abbastanza larga, utilizzata anche dai trattori dei boscaioli per raggiungere le aree di taglio, con fondo terroso, munita di spondine che permettono meravigliose curve paraboliche e dossi scola acqua, calibrati alla perfezione, su cui saltare senza rischi…
Partimmo di buon mattino: la conoscenza a menadito del percorso mi permetteva di tenere testa alla roboante Husky e all’evidente gap di prestazioni ma, eccheccavolo, “a casa mia” mica potevo mangiar polvere, o meglio FANGO visto che aveva piovuto abbondantemente nella notte. Quindi per quanto potevo… Gas aperto, sguardo guerriero fisso avanti, braccia serrate al manubrio e via divorando il terreno davanti a me e cercando di tenere a bada l’Usky incalzante a pochi metri dalla mia gomma posteriore.
In pochi minuti di salita a ritmo forsennato arrivammo in prossimità del Colle Bergnon dove la strada, immersa in una maestosa faggeta, si allarga in una radura per una cinquantina di metri per ritornare poi brusante a un paio di metri di larghezza a partire da un passaggio obbligato costituito dalla sponda della collina da una parte e dai faggi del margine del bosco inferiore dall’altra. Proprio da lì inizia il tratto pianeggiante che mena al guado del rio Giovo e al salitone che conduce a casa Bandita.
Uscii sulla radura del Bergnon in terza e pronto a sfruttare il breve tratto pianeggiante per spalancare al massimo e proiettarmi a bomba, attraverso la strettoia, nel tratto pianeggiante che conduce al salitone di casa bandita.
Grande fu il mio sgomento quando constatai che proprio dove la radura si restringeva nel passaggio obbligato si configuravano ai miei occhi due imponenti solchi di trattore, lunghi una decina di metri colmi d’acqua, profondi non so quanto e separati da una”gobba d’asino” di terra bagnata scivolosissima. Che fare???!!! Passare in mezzo a rischio che una ruota mi finisse in un solco e di essere eiettato oltre la moto??? Frenare di botto? A rischio di essere tamponato, o peggio, umiliato dalla maggior intraprendenza dall’amico? Passare a destra? A sinistra?? Intanto i solchi si avvicinavano sempre più... Decisi: Solco a sinistra!!! LATO MONTE! E…GAAAAAAAAAAAASSSSSSSSS!!!!! Con una piccola flessione feci in modo arrivare al contatto dell’acqua con le sospensioni belle cariche e tutto proiettato in avanti per scongiurare ogni fenomeno di aquaplaning… La ruota anteriore praticamente scomparve nell’acqua… Con un fragore tipo Vajont due maestose colonne d’acqua e fango, si stagliarono con ai lati del DR per una altezza di metri e vennero proiettate all’esterno del solco inondando le aree limitrofe… Solo Mosè nel Mar roso credo sia riuscito a fare di meglio e infatti in quel attimo giuro di aver visto davanti a me le sette rose angeliche gli Angeli, tutti i Santi e gli Apostoli e San Pietro benedicente. Ripresomi dalla visione mistica e consapevole di aver superato indenne l’imprevisto continuai a frustare l’acceleratore nel tratto dritto; fui in breve al guado del Rio Giovo, e quindi su dalla salita di Casa Bandita. Prima seconda, curva, seconda terza ecco il vecchio rudere e lo spiazzo, frizione freno e... derapage! Eh eh grande fu la mi soddisfazione nel constatare che Giacomo non mi era alle calcagna… “ Ti ho mollato eh.. Ah Ah” dissi tra me… mi aspettavo comunque di veder apparire la moto di Giacomo dopo pochi secondi su dalla salita. Iniziai ad avere qualche perplessità quando dopo 10 secondi ancora non lo vidi. Spento il motore, messo il cavalletto e tolto il casco la perplessità diventò preoccupazione quando realizzai che non solo di Giacomo non c’era traccia visiva ma nemmeno avvertivo giù dal sentiero l’urlo del marmittone aperto 2 in uno…Facendo più attenzione realizzai che da lontano proveniva un placido plot plot brobrobrobro che lentamente si stava avvicinando risalendo placidamente la mulattiera. Deglutii iniziando a preoccuparmi, che strano, dissi beh caduto non era o quantomeno si era rialzato e stava venedo su. Mi misi in mezzo alla mulattiera ad aspettare con ansia… Dopo pochi secondi ecco comparire la sagoma di Giacomo e dell’Husky che con calma risaliva l’utimo tratto… Notai subito lo sguardo a metà tra il divertito, l’incredulo e l’interrogativo di Giacomo che iniziò “Ma tu… ahahah ma tu… sei pazzo” “Ma tu eh, he eh! Ma tu sei scemo” “AHAHAHA ” “Ih ih ah aha ti sei fumato qualcosa….” io lo guardai perplesso e un poco indispettito degli immeritati insulti alla fine concluse “POVERO FUNGAIOLO!” Credendo che fose impazzito gli chiesi cosa stesse dicendo e lui ancora in preda alla ridarella “Il fungaiolo, quello che hai lavato giù dopo lo spiazzo ”. Deglutii abbondantemente, forse iniziavo a capire il cuore perse almeno un colpo… Chiesi ulteriori spiegazioni…
Per farla breve… Proprio in prossimità dei solchi del trattore c’era sulla strada un fungaiolo che vedendoci arrivare si era spostato, educatamente, sulla sinistra per lasciare sgombra la strada, io preso dalla foga di “stare davanti” e complice la tenuta mimetica del poveretto non lo notai minimamente. Il malcapitato vedendo che io, avvicinandomi, non solo non rallentavo ma anzi spalancavo di brutto nel pezzo dritto puntando verso di lui cercò inutilmente scampo cercando di arrampicarsi su per la spondina fangosa della strada. In sostanza quando passai nel solco il fungaiolo era a poche decine di centimetri da me. Giacomo, non so come, lo aveva visto e rallentò opportunamente assistendo impotente alla tragedia…. La colonna di acqua e fango che alzai andò a ricoprire per intero il fungaiolo che inferocito mi scagliò dietro il bastone, mancandomi di poco. Giacomo che educatamente si era fermato rimase preda della furia dell’alluvionato che nel frattempo si era piazzato in mezzo alla strada indirizzando a squarciagola verso il sottoscritto pareri irripetibili sulla mia persona e una serie di bassissime considerazioni sui motociclisti, sulla mia famiglia, le mie origini e mia madre, che poverina tra l’altro l’enduro non lo ha mai praticato… Inutile dire che esaurito quanto aveva da dire al mio indirizzo si dedicò a Giacomo al quale non rimase che balbettare qualcosa pregando fra se e se che il fungaiolo non fosse armato e che gli lasciasse quanto prima un varco per passare. Dopo essersi profuso in scuse e aver condiviso gli insulti del fungaiolo rivolti a me venne lasciato passare non prima di aver promesso e giurato di proseguire a passo d’uomo…
Finito di ascoltare il racconto di Giacomo e realizzato quanto era successo provai un senso di imbarazzo e colpa misto a sgomento… tuttavia da vero coniglio mi guardai bene dal tornare indietro per scusarmi… inutile dire che spiegato grossolanamente il percorso a Giacomo chiesi che fosse lui per quel giorno a fare strada, pregandolo di non insistere troppo sull’acceleratore…
Ancora oggi, a distanza di anni, quando passo dal colle Bergnon che sia in moto, in bici o a piedi, immancabilmente rallento e osservo guardingo tra le frasche temendo che il fungaiolo sia ancora lì ad attendermi!!!
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Vixt
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Vixt


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MessaggioTitolo: Re: Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi…   Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi… EmptyGio 17 Lug 2008 - 7:48

Che grande!
Ah,ah,ah! Very Happy
M'hai fatto morì! Poveraccio. Chissà quante te ne ha mandate.
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https://www.youtube.com/watch?v=-UTpB529AIE&list=PLcV0RHJlA-
nemesys
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MessaggioTitolo: Re: Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi…   Come si contribuisce, involontariamente, alla cattiva fama dei motoenduristi… EmptyDom 17 Ago 2008 - 15:32

muhuhauhauahuahuah bellissimo Laughing

Mi ricorda un pò la prima volta che sono uscito col mio dr, eravamo io, 2 tt600 e un kawa 250 2t. L'esperto della situazione col kawa apriva la strada (beh..strada....) senza ritegno, i due tt600 seguivano a ruota e io con fare guardingo piano piano dietro,dopo un pò di frustate in faccia (classico, avete presenti quagli alberi con rami luuuuuuuungherrimi e moooolto eleastici lol )mi accordi che la situzione stava diventando molto più complicata di quanto un completo quanto sprovveduto niubbo come me potesse gestire, il colpo di grazia è stato quando il capo mi hafatto notare una ripidisssssima discesa (per me un burrone esagerato), poi ha deciso..."ecco...ora si scende di qua..." CHE???? e come ci scendo io? Niente da fare Prooo praaa praaa , era già sceso, POTPOTPOT scendono i 600...EHEM....tocca a me, vabè dico io, dovrò pure imparare no? Cerco di inghiottire il gianduiotto che nel frattempo cercava di farsi spazio in gola e via....mollo il freno....SKABOM!... per terra, ebbene sì , l'equilibrio sul dr non è il massimo, dopo 45 minuti di applausi e insulti non meglio definiti, rimetto su il dr, intanto ingolfato, e sklangsklangsklang riparte...ci riprovo dai...(intanto mi viene in mente la scena di fantozzi con filini quando giocano a tennis "Per una corretta battuta...." hahahaha, cmq mollo il freno di nuovo faccio 3 metri lo sguardo cade a terra su una improbabilissima MATTONELLA DA CUCINA (in piena montagna? ma come cxxxx c'è finita?) niente da fare, la ruota anteriore ci scivola come burro sul pavimento della migliore balera italiana. Ripresomi solo più tardi dai crampi agli addominali per le risate sbatto il casco per terra e parte un calcio al serbatoio del dr (gloriosa scenetta ancora oggi usata ad uso sfottò) basta, CI DEVO RISUCIRE, il dr non ne volva sapere + di partire (ma dai!?!....)il fisico stremato e il nervoso mi inducono a buttarmi giù per il tremendo ed insidiosissimo discesone a motore spento!!! Sento in lontananza NOOOOOOOOOOO!!!!! sfruscs stràstraraprò tutto liscio come l'olio! arrivo giù e in completa nonchalance Cool (si scrive così? boh) parcheggio. mi levo i guanti e ancora in discesa le mie gambe decidono di scollegarsi momentaneamente, zompettando come un canguro OOOOOOOOOOOOOOOLLEEEEEEEEEEE' arrivo giusto in braccio all'apripista che gustatosi la scena aveva anche capito che non mi sarei fermato facilmente... che figura di M! Embarassed

Comunque...mi sono divertito da morire anche se ho camminato storto per un pò, e il dr porta ancora il segno. (leva frizione con pallino "mozzato" che mai cambierò!) Beh questa era solo la prima delle mie uscite , ma prima sul serio, a due giorni di ritiro della moto, mia prima enduro.

Ciàcià ci si sente cheers
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