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| Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria | |
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+8Vixt Simon Tano ginginacchi Fagiolo ilcavalieredoro figaro momi20 12 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Lun 19 Ott 2009 - 20:54 | |
| Anche se è pomeriggio avanzato, decido comunque di proseguire, Atyrau è un poco troppo in là, ma almeno voglio arrivare a Makat. Un poco prima della città vedo un’”albergo” che sicuramente fa al caso mio per 10 $ ho la camera, col supplemento di 2$ posso usare la doccia all’esterno, una cabina di legno con una cisterna sopra…il proprietario si raccomanda di chiudere l’acqua mentre mi insapono ! Per cena una zuppa e del pane, ma poi col caffè mi danno anche dei biscotti foto di gruppo coi miei compagni di camerata poi è venuto anche il titolare nella camera io avevo iniziato a leggere il mio libro, ma poi hanno portato un dvd di…… esatto !! L’ultimo James Bond, oltre a tutto io non lo avevo visto. Perfetto, anche se l’audio in russo non mi era molto comprensibile ed i sottotitoli in kazako (credo) non sono poi serviti a molto. Al mattino colazione con un buon caffè e biscotti (gli stessi della cena della sera precedente) e poi via in sella. in questa città mi sono fermato per cambiare dei $ e un signore ad un distributore mi ha accompagnato con la sua macchina fino alla banca. Ad Atyrau mi fermo in un caffè per fare il punto della situazione e leggendo le fotocopie di un viaggio fatto da altri motociclisti, mi accorgo che citano un ponte sul fiume Ural (che taglia in due la città) e che idealmente segna il confine fra Asia ed Europa. Già trovato qualcosa da fare. Qui sono in Asia in mezzo sono in Europa ora di pranzo e così festeggio il mio ritorno in Europa: è un momento solenne e quindi apro la scatola di carne comprata in Turkmenistan, prima di Darvaza ! ora mi aiuta anche la mia guida dell’Asia Centrale della Lonely Planet del 2000 e vado a vedere la chiesa russa ortodossa prima di ripartire è meglio fare un poco di spesa ed in supermercato prendo del pane, un paio di scatolette e un formaggio tenero da spalmare…ovviamente non poteva che essere il formaggio Viola, già testato in Georgia poi prendo la direzione di Astrakan, nome che ho sempre avuto in mente per via del libro di Piero Chiara, “Il Cappotto di Astrakan”, che però non ho mai letto, ma so che narra di un ‘italiano che si reca a Parigi senza programmi, ma solo per viverci un po’ alla frontiera con la Russia non ci penso nemmeno e vedo cosa trovo per strada per dormire. Solo che il cielo diventa scuro e poi a tratti inizia a piovere in maniera leggera. Vedo un albergo con dei camion lungo la strada, ma sono nemmeno le cinque del pomeriggio. Mi fermo al prossimo…e qui scatta la legge di Murphy: alle sei e mezza ho già passato alcuni altri paesini, ma di posti da dormire nisba. Quando la pioggia aumenta un poco mi fermo in un bar e chiedo se in città (4 case 9 c’è un albergo. Niente da fare. Esco e la pioggerellina sta continuando: ok bisogna trovare un riparo per la notte. Una delle ragazze che lavora nel bar però esce e mi indica una grande casa verde poco lontano e mi dice di provare lì. Mi da l’impressione di un ospedale…posso anche provare a dire che sto male. arrivo alla porta e busso e viene ad aprire una signora: con un po’ di russo e dei gesti riesco a farle capire che sono da solo e ho bisogno di un posto dove dormire. Mi guarda , rientra e dopo un poco riappare e mi fa segno che va bene. Prima però mi fa cenno di andare a mangiare e delle persone con una tuta blu mi accompagnano in una mensa. Non è un’ospedale, ma una sede della compagnia nazionale del gas del Kazakistan e quell’edificio funge da dormitorio per gli operai. la cena poi mi fanno andare dalle stanze: sono grandi con 4 letti singoli. Faccio la doccia, poi dopo qualcuno vuole sapere del mio viaggio e tiro fuori le mappe quello più giovane è un ingegnere minerario in camera parlando con uno degli operai, capisco che lavorano 9 ore al giorno su vari turni per 14 giorni consecutivi e poi ne fanno 14 a casa. Lui ha più di 40 anni e guadagna oltre i 1100$ al mese. Non è male, ma gli chiedo poi se a casa ha un altro lavoro e mi spiega che negli altri 14 giorni fa l’autista, poi ha i figli, la moglie, i lavori di manutenzione della casa: ci guardiamo negli occhi e ci viene da ridere. Qui per 14 giorni lavora ma si rilassa, la vera sfacchinata è negli altri 14 a casa ! al mattino colazione in mensa e faccio uno scatto anche alle cuoche riparto, saluto e vengo salutato da tutti e raggiungo la frontiera con la Russia .Stavolta è una sciocchezza dico a me stesso: i moduli me li mangio come noccioline e ho il visto ecc…e però l’assicurazione per la moto per girare in Russia mi chiedono nell’ufficio dove devo compilare i moduli ? Ti pareva. Trovo l’ufficio dove fare l’assicurazione. Quando riesco a spiegare all’impiegata la cilindrata della mia moto, vedo che guarda sconsolata le sue tabelle: non ha il valore di riferimento per una moto così piccola. Va a chiedere in un altro ufficio e poi decidono di farmi la tariffa minima, 20 $. Allora prendete i $ ? No solo i rubli. C’è l’ufficio cambio ? Si ma è pochi metri oltre la frontiera. Gentilmente la guardia capisce e mi fa andare fino all’ufficio e qui faccio una cazzata: cambio solo 40 $. Torno dalla dogana, pago l’assicurazione, poi vado nell’altro ufficio, compilo i moduli, torno alla sbarra dalla mia moto…insomma alla fine passo in Russia. Io devo raggiungere Rostov, per poi entrare in Ucraina. Avevo letto che tanti in moto facevano il percorso Rostov-Volvograd-Astrakan, posso farlo al contrario, ma poi ci penso un’attimo e vedo che posso anche attraversare in mezzo, più o meno. Vado da dei camionisti che dovevano andare in Kazakistan e chiedo un percorso per andare a Rostov, ma nel mezzo. Segno le città che mi indicano e riparto: ci sarà anche lì qualcosa da vedere. Io ho fatto il percorso in giallo appena dopo la frontiera , prima di un incrocio a T, dove tra l’altro c’era una camionetta della polizia, vedo un cartello che indica Astrakan sia a dx che a sx, con due distanze diverse, 30 e 80 km ! Torno indietro e lo rileggo è proprio così. C’è un bus e chiedo e lui mi indica sx e dx: allora prenderò la più corta. Meglio chiedere anche alla polizia, ma sono loro a farmi cenno di fermarmi. Controllo dei documenti, poi la magagna, per leggere il cartello ho fatto inversione a U, ma sulla striscia continua. Stiamo parlando di un’inversione di pochi metri, però…uno dei poliziotti mi comunica un’importo spaventoso. Allungo le braccia facendo segno di mettermi le manette. Lui gentilmente mi rassicura: la multa verrà spedita in Italia, devo “solo” pagare 70 € di spese postali ! Gli mostro il bancomat, ma come non ho dei soldi con me ? Gli apro una borsa laterale e gli faccio vedere il forellino e il riso e il sacco a pelo. Va bene dice posso andare, ma patente e libretto di circolazione li tengono loro. Ehh no bello: gli dico che la polizia di frontiera ( Militia Granitza) mi ha spiegato che loro possono prendere nota di tutto ma i documenti rimangono a me. Conciliabolo nella camionetta e poi dopo dieci minuti torna e sorridendo mi fa vedere che strappa il verbale, mi ridà i documenti e mi saluta. Lo ringrazio dal profondo del cuore e riparto. Ok ci ha provato, però io l’infrazione l’avevo fatta. Ci devo stare attento. per la strada più corta si passa su un ponte a pedaggio passo per Astrakan e qui i futuri mariti ne devono fare di fatica per mettere il lucchetto dell’amore mica male quest’albergo mi fermo per una sosta e questi automobilisti mi offrono il pesce essiccato (pescato da loro) mi avevano detto che per oltre 200 km non c’erano benzinai, mi sembra impossibile, con tutte quelle città e allora poco più avanti chiedo a questi 2 camionisti che stavano cambiando una ruota. La benzina la trovo 60 km più avanti e a Yashkul trovo di sicuro da dormire. Quello coi capelli grigi è simpaticissimo e dopo aver visto il viaggio che sto facendo, mi da delle mele da mangiare e poi dell’acqua e mi dice che faccio benissimo ad andare a Rostov: cosa c’è da vedere chiedo ? Con le mani mi mima un grosso seno e deduco che deve essere la caratteristica delle ragazze di quella città: si può pensare ad una sosta | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mer 21 Ott 2009 - 19:42 | |
| Arrivo a Jascul fra Astrakan ed Elista. Il problema inizia ad essere la mancanza di rubli e il fatto che sono rimasto con un solo taglio da 10 $: ho ancora i tagli da 100, ma difficilmente si riesce a cambiarli per un pernotto. Sono stato un cretino alla frontiera : dovevo cambiare più soldi. Qui di bancomat nemmeno l’ombra e le banche le posso trovare solo a Elista: ok mi dico domani ….vacca boia ! Oggi è sabato e domani sono chiuse: niente cambio dei $, userò il bancomat. L’albergo lo trovo e di fronte ha il parcheggio custodito : 8 $ camera da 4 in comune. Pago e mi faccio dare il resto in rubli. Ho benzina sufficiente per Elista e ne posso comprare un poco coi rubli. Ho pane, biscotti e…le mele del camionista ! Appena inizio a disfare i bagagli di fronte all’albergo subito un bimbo di 4 o 5 anni afferra il casco e se lo infila: è simpaticissimo. Vado in camera (doccia rotta…ti pareva) e quando ho quasi sistemato la mia roba, entrano anche il bimbo di prima col papà. Il piccolo, non è vivace, di più , ha davvero l’argento vivo addosso, prende i miei guanti. Il casco, tocca la giacca. Mi accorgo che è molto attaccato al papà. Si sistemano da uno dei letti vicino al comodino e poi iniziano a mangiare e io li imito. Poi il papà inizia a parlarmi: basta biascicare due parole di russo e subito pensano che sei in grado di comprendere tutto. Dopo un po’, mi pare di capire che stia tornando in Turkmenistan, in bus, perché un suo amico che lo doveva portare in macchina ha fatto un brutto incidente. La mamma del piccolo ? Lo ha lasciato, perché lui ha perso il lavoro ed è stato ubriaco per un po’. Poi capisco che ha fatto della prigione: più di dieci anni, ne avrà poco più di 40. Ora però ha capito che prima sbagliava: meno male. Sul letto di fianco al mio avevo appoggiato la giacca, il casco e lo zaino: il monello si mette a saltare sul letto del papà, poi salta sul mio pestando la giacca. Mi metto a ridere, ma il papà improvvisamente si alza lo afferra, lo sgrida e poi gli da un colpo in testa molto forte. Il bimbo piange, io cerco a gesti di far capire che non fa niente, ma ormai è fatta. Arriva in camera il suo amico che ha avuto l’incidente con la macchina e i due aprono una bottiglia di vodka e di wiskey e iniziano a parlare e a bere. Io mi metto a leggere. Il piccolo si è un po ripreso e sta sul letto dietro alle spalle del papà. Ogni tanto si alza, poi si rimette sdraiato. Ogni tanto esagera e il papà lo prende lo sgrida, colpo in testa, il bimbo piange lui beve con l’amico. Dopo la botta in testa lo mette sdraiato dietro di sé e salutandolo gli dice qualcosa e poi chiude sempre con “Bye bye baby, bye bye”, una scena agghiacciante. Mi metto a dormire: non so perché il bimbo si alza e viene verso di me: tiro su la testa, sta ridendo, tira le coperte: arriva il papà, un paio di scapaccioni e lo ributta sul letto. Oltre a tutto stavolta sbatte un poco contro la parete. “Bye bye baby,bye bye”. Mi alzo e a cenni gli faccio capire che non ce ne è bisogno, ma tanto ormai lui e il suo amico sono abbastanza brilli. Poi se Dio vuole, l’amico se ne va, il bimbo finalmente si mette a dormire e si addormenta anche lui. Mi aveva fatto capire che sperava potesse diventare un calciatore: io gli avevo fatto il gesto del pugile, perché poi speravo che un giorno gliele avrebbe ridate indietro. quello a dx è il padre al mattino mi alzo e sorpresa, controllando i soldi dentro la cintura, mi accorgo che ho ancora un biglietto da 20$: questo non dovrebbe essere difficile da cambiare. Una delle donne di servizio dell’albergo mi dice di fermarmi ad Elista e di andare a vedere il balscioie Budda (il grande Budda). Parto e finalmente alla prima cittadina, in un bar, un ragazzo mi cambia i 20$: ho con me un poco di contanti e se non accade nulla riesco tranquillamente ad arrivare alla frontiera con lìUcraina. ad Elista, sosta culturale: chiedo del balscioie Budda e perbacco trovo un tempio buddista con tanto di monaci riparto e chiedo informazioni per Zimoyniki: un’automobilista mi accompagna per un po’, poi mentre lo sto salutando, arriva una signora e mi chiede in inglese se capisco e ho bisogno di una traduzione. La ringrazio, ma tanto mi aveva detto priama (diritto). Poi mi chiede se capisco il tedesco: insomma qualcosa, se parla piano. Lei è un’insegnate russa di tedesco ed è in gita con altri docenti assieme a dei ragazzi delle superiori. Mi indica il loro pulmann che si è fermato poco più avanti per un problema e mi chiede se mi va di venire a spiegare ai suoi alunni il mio giro in moto. In un’attimo sono sull’autobus, dove lei traduce ma ogni tanto io riesco a piazzare qualche parola di russo. riparto e piove verso sera arrivo a Rostovskaia (anonimo posto) e trovo un albergo per 15$ : pago col biglietto da 20 e mi faccio dare il resto in rubli. La sera, per cena opto per un riso coi piselli le proprietarie sono simpaticissime e al mattino mi offrono pure la colazione raggiungo Rostov e mi guardo in giro per vedere se gli enormi seni di cui mi aveva parlato il camionista sono davvero il segno distintivo della città. Mi pare nella media, comunque arrivo dalla chiesa principale, attorno la quale c’è il mercato: comprerò del pane. come vi sembra questa ? arrivo al confine con l’Ucraina ed il terrore mi assale. Avevo letto il sito di Long Way Round ed io non ho seguito come i due eroi dell’impresa un corso per imparare a trattare con le rudi guardie di frontiera: che faccio ? Sono solo, con la moto e basta. Temo sia la fine. Invece, magicamente, dando i documenti e compilando i moduli richiesti passo anche la frontiera ucraina: probabilmente un colpo di fortuna. Subito dopo la frontiera mi si avvicina un tipo e mi chiede se voglio cambiare dei soldi: cambio 50$ e i rubli rimasti in moneta ucraina. Non ho una meta precisa, tengo la direzione di Odessa e verso sera mi fermerò a dormire. La direzione la tengo, ma dopo un po’ sto viaggiando in collina: qualcosa non va, in teoria la strada corre lungo il Mar Nero. Ad un distributore, con la mappa, mi chiariscono tutto: dopo la frontiera ho preso la direzione di Odessa, ma per una strada interna. Se torno indietro di 40 km posso riprendere la M23: non se ne parla. Mi faccio spiegare la strada interna e alla fine a Berdjansk ritrovo la M23. Dormo vicino a Melitopol Oggi è il 22, martedì e decido che alla prima città un poco grande proverò ad usare il bancomat Una statua integra di Lenin poi arrivo in una città abbastanza grande e mi fermo da una banca. Entro e mi fanno parlare con una ragazza che conosce l’ inglese. Il loro bancomat ha le indicazioni in inglese: perfetto. Vado ma dopo 3 tentativi ho sempre la risposta che non è possibile effettuare la transazione. Dentro prova lei a prelevare dalla cassa, ma nulla, il bancomat non funziona. Però mi cambiano i $, via altri 50. Ho più di 70 $ in moneta ucraina e ancora 350$ in contanti. Poiché prevedo di stare via solo altri 7 giorni, avrei comunque 50 $ al giorno. A casa ci arrivo, ma devo poi scoprire perché il bancomat non funziona. Mando un sms a mio fratello e poi riparto verso Odessa. | |
| | | Fagiolo Utente Esperto
Numero di messaggi : 418 Data d'iscrizione : 19.06.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mer 21 Ott 2009 - 20:11 | |
| Continua, continua | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Sab 24 Ott 2009 - 15:08 | |
| Prima di Odessa ero stato sorpassato da una coppia di biker su una Gold Wing. A un certo punto ci fermiamo a bordo strada. Lei parla inglese e mi spiega che stanno andando ad Odessa, perché lì ci sarà un moto raduno: loro due sono di Mosca, ma non so se mi fermerò, il motoraduno inizia venerdì ed oggi è martedì, comunque ci penserò. Mi faccio scrivere il nome dell’hotel dove vanno loro, perché è attaccato allo spazio del motoraduno: si chiama Dom Pavlov. Arrivo poco prima di Odessa nel pomeriggio, mi fermo per un caffè e conosco un ragazzo ucraino che per vari anni ha lavorato a Pesaro, parla molto bene italiano ed ora ha un’attività di import export con l’Italia l’ingresso dell’albergo è tutto un programma la stanza più a buon mercato è a 20$, ci può stare, anche per il fatto che sono con poco più di 350$. L’hotel è proprio in riva al Mar Nero e la stanza ha anche il frigorifero inoltre è ok anche dal punto di vista dell’igene, niente topi…per forza, l’albergo pullula di gatti gli do da finire una delle mie scatolette, meglio tenerseli buoni poi però arriva la coppia che avevo incontrato, Tomac e Jnna e mi invitano a cena da loro. Pensano che siccome sono senza bancomat e carta di credito (gli avevo detto che mangiavo in camera) io sia in difficoltà coi soldi. Gli spiego che non c’è alcun problema, che sono in contatto con mio fratello, ma non sentono ragioni poi metto a nanna la mia moto, vicino ad alcuni “bestioni” già arrivati per il motoraduno, chiamato “Goblin Show” Al mattino mi sono alzato davvero presto una delle cose che assolutamente voglio vedere di Odessa è il porto. Sempre sentito il nome, ad esempio il film del 1974 “Dossier Odessa”, che non è ambientato nella città ucraina, ma il nome è quello parto, ma inizialmente trovo la zona delle ditte di spedizione e questa è off limit, ma uno dei sorveglianti con pazienza, mi scrive il nome russo di “Imbarco Passeggeri”, e io mi reco lì. il 4 stelle proprio alla fine del dock proprio di fronte all’ingresso passeggeri, dall’altra parte della strada, c’è una scalinata davvero imponente, nulla di particolarmente elaborato, ma mi colpisce torno in albergo, perché Tomac e Jnna mi avevano detto di andare a colazione da loro. L’abergo è decisamente Las Vegas oriented e chi lo ha arredato deve per forza aver preso ispirazione da quei posti, oppure ha visitato la casa di Elvis Presley a Memphis il ristorante | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Sab 24 Ott 2009 - 15:10 | |
| colazione con Tomac e Jnna Li saluto e vado per andare a fare un giro nella zona pedonale di Odessa . Dalla zona del porto si andava leggermente in salita e dalla mappa si vedeva che la zona centrale era proprio lì. Mentre sono in moto, nella zona del porto, mi fermo da questa statua la solita statua militare di stampo ex USSR…ma poi noto il nome Potemkin ! Allora collego tutto: quella che ho fotografato prima è la celeberrima scalinata dell’arcinoto film di Eisenstein, reso celebre in Italia dai film del ragionier Fantozzi ! ve lo ricordate ? Il momento in cui Fantozzi dichiara “Secondo me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!” devo andare a fare una foto in cima alla scalinata e quando ci arrivo, mi faccio coraggio e fermo una giovane mamma e provo a spiegarle cosa vorrei fare e incredibilmente lei capisce…mi presta per lo scatto il bimbo e il passeggino ! Una foto fantastica devo dire ..purtroppo il bimbo aveva una palla di plastica verde, che ha iniziato a rotolare per la scala. Quando la mamma me lo ha fatto notare ormai stava rimbalzando in giù. Manco a dirlo l’ho recuperata proprio alla fine, sulla strada. Quella dannata scalinata è moooolto lunga, provare per credere. Ridata la palla, vado a prendere la moto per fare una foto dalla gradinata, ma una ragazza mi chiede di fare una foto vicino alla moto, ha letto le scritte sul serbatoio. Ci mettiamo in posa e il suo ragazzo (lui è messo davvero male onestamente) scatta la foto, sia con la sua macchina che con la mia. lei parla inglese e quindi non c’è bisogno di arrampicarmi sugli specchi col russo, si chiama Natassja. Li saluto e mentre sto spostando la moto, vedo lei che scende le scale e lui che se ne va verso il centro: ma allora non era il suo ragazzo. Rimango a guardarla, poi a metà gradinata si gira e mi saluta con la mano. Ok, prendo la moto, faccio il giro e arrivo giù che lei ha appena terminato i gradini. Hellò e così via, le chiedo dove sta andando. Da nessuna parte in particolare, sta girando a caso con la mappa. Sale in moto e andiamo a vedere la zona del porto il suo lavoro è nel campo dei trasporti marittimi, solo che lei è della Bielorussia ed è venuta ad Odessa a vedere se ci sono opportunità di lavoro. In pratica vorrebbe iniziare la carriera partendo come steward di bordo. Da sola, ha preso il treno ed è arrivata ad Odessa . Ha viaggiato anche in Cina: da sola ha preso l’aereo ed è arrivata a Pechino e con un libro l’ha girata. Fantastica, oltre a tutto riesce anche a parlare un poco in italiano. Poi andiamo in giro in moto e alla fine la porto alla stazione dei treni, perché deve cambiare la destinazione che ha sul suo biglietto. Io avevo già deciso di partire nel primo pomeriggio per Chisanu: ora sono notevolmente in ritardo, ma Natassja è un giusto motivo per mandare all’aria le tabelle di marcia: ci scambiamo le mail e poi ciao ciao torno in hotel, e ormai sta scendendo la luce saluto tutti poi alla reception mi fermo un’attimo a parlare con 2 biker appena arrivati e quando gli dico che intendo andare a Chisanu mi consigliano di non prendere la M14: perché , è la via più breve ? Poi capisco dovrei passare per la Transnistria e per la capitale Tiraspol. Si tratta di una regione della Moldavia che alla disgregazione dell’USSR ospitava la 14 armata dell’esercito russo a guardia del più grande arsenale e deposito di munizioni in Europa. Dopo la dichiarazione d’indipendenza della Moldavia, quest’ultima chiese a Mosca di cessare l’ocupazione della regione, ma le forze separatiste della Transnistria si opposero e armate e spalleggiate dalla 14 armata si opposero all’esercito moldavo che si ritrovò in posizione di netta inferiorità. Siglato un cessate il fuoco Tiraspol proclamò unilateralmente l’indipendenza della regione, non riconosciuta da nessuno stato, nemmeno la Russia, ma de facto si creò uno stato: la presenza della 14 armata sconsiglia infatti interventi ostili. Passare per quel teritorio, a mio parere, avrebbe significato solamente sborsare dei soldi (si fanno pagare al confine ) per poi poter dire “Sono passato per la Transnistria”. Oltre a tutto la regione è un porto franco per il commercio internazionale delle armi, usato da occidente e oriente. Non mi andava proprio di dargli dei soldi. Decido di andare a nord verso Kiev e poi piegare a est: allungherò al massimo di 150 km. Mi fermo per fare benzina. Già che viaggerò col buio, mi sembra giusto riempire anche la mia manichetta. La slego e…scoppia il finimondo: il benzinaio sembra impazzito. Inizia a gridare “Niet kanistra, niet kanistra (la tanica) !!! Non capisco ma lui continua a sbraitare. Ok gli faccio segno che la metto via. Gli dico solo di fare il pieno con la 95, poi mi giro e lego la tanica allo zaino. Continua a brontolare mentre vado alla cassa e pago. Riparto poi mi ricordo che non ho acqua. Altra sosta, compro l’acqua e due scatolette (il pane ce l’ho) e via verso Chisanu. Errore, dopo pochi km la moto inizia a sbuffare, calano i giri, do gas, scalo, ma niente. Mi fermo e la moto non riparte. Provo e riprovo, niente. Mi sa che dovrò spingere almeno un 20 km per tornare all’albergo: li è pieno di motociclisti, qualcuno mi darà una mano. Tento ancora , tiro l’aria, alzo il minimo e la moto borbotta, ma va. Non riesco ad andare oltre i 3000 giri, ma almeno vado. Passando al pelo alcuni semafori arrivo all’albergo e qui proprio si spegne: poveretta e povero me. Incontro Tomac e gli altri biker: la moto la posso lasciare dentro e dato che sono le nove di sera, per una notte posso anche piantare la tenda nella zona dello show (è un campo proprio attaccato all’albergo). Del resto ho oltre 350$, ma se per caso la moto ha un problema serio ci sarà anche da pagare il meccanico. Copro la moto e mi tiro dietro solo lo zainetto, con il sacco a pelo. Poi ci penso un attimo: non ho assolutamente voglia di montare una tenda, ci sono le stelle e non fa assolutamente freddo. Non prendo la tenda, vado nel campo e non c’è nessun problema a dormire lì. Qualche tenda c’è effettivamente e conosco un ragazzo israeliano che è qui per lo show, come aiuto meccanico: lui dorme su un letto nella zona dove si fa assistenza per le moto. Mi sistemo per terra mettendo un cartone e del cellophane sotto al sacco a pelo: sono sotto a una di quelle panche-tavolo da birreria e ho trovato anche un pannello di legno che chiude un lato. il sacco a pelo della Decatlon funziona anche all’aperto (era stao ok anche in Alaska), però verso le 2 di notte arriva un gruppo di ragazzi sui motorini: sono amici dell’israeliano. Mi sveglio e poi imparo che sanno del mio viaggio: si prende un tè e rimaniamo a chiacchierare per un’oretta | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Sab 24 Ott 2009 - 15:12 | |
| Mi alzo al mattino , è giovedì 24, e torno dall’albergo, verso metà mattinata Tomac mi ha detto che avrebbe dato un’occhiata alla moto. Smonta praticamente tutta la moto, ma non risolviamo niente: cambia la candela, pulisci a destra e sinistra…il commutatore mi dice ? Non so cos’è, ma la parola mi spaventa. Potrebbe esserci bisogno di farsi spedire un pezzo dall’Italia, niente di che, col corriere arriva in un paio di giorni. Bisogna che mi faccia mandare dei soldi dall’Italia e penso subito al modo più semplice: ovvio, la Best Western. Dopo poche ore il denaro è ritirabile in ogni parte del mondo. Rimontata la moto, accade un fatto che mi convince sempre più del fatto che i motociclisti siano davvero una grande famiglia: dei biker russi vengono da me e Tomac e uno mi porge dei soldi dicendo che hanno saputo dei miei problemi con la moto (anche di carta di credito e bancomat) e hanno fatto una colletta. Ovviamente ringrazio, ma non li posso accettare e li rassicuro: ho i $ e mi attiverò con la Best Western. Tomac però gli dice di non credermi e di far vedere che ho davvero i soldi: fantastico. Comunque apro la mia cintura portasoldi e poi una foto ricordo con questo gruppo è d’obbligo. Vado alla reception e si è liberata una delle camere da 20 $. Poi Tomac mi dice che nel pomeriggio arriva un meccanico che sembra ripari le moto solo guardandole. Tramite sms mio fratello mi comunica il codice che mi permette già di ritirare la somma in un qualunque punto della Best Western a Odessa. Mi accompagna Tomac con la sua Gold Wing: davvero una poltrona questa moto, anche per il passeggero, non ci sono paragoni possibili con la sella “essenziale” del mio DR, oltre alla capacità di carico. Tutto fatto, ho i 500$: a questo punto, anche dovesse capitare una spesa per la moto sono a posto. Poiché è giovedì, vado a vedere i preparativi per l’allestimento del raduno, il Gobelin Show Vado ad iscrivermi al Gobelin Show e compro il pass per l’area: da domani (venerdì) ci si potrà accedere solo col braccialetto blu. Sono il biker che ha percorso più km per arrivare lì, poco più di 8000 e batto anche un gruppo che con le loro Gold Wing (decisamente una delle moto più rappresentate) arrivano da Vladivostok…anche questo un viaggetto mica da ridire per partecipare ad un raduno. Tardo pomeriggio e arriva il meccanico: da un’occhiata rapida e poi parla di problemi dati dalla benzina, magari ho messo di quella con pochi ottani: possibile, mi domando ? Quella a 80 ottani (forse) comprata dalle yurte in Kirghigistan lo scorso anno e allungata (sicuro) con un poco d’acqua, aveva funzionato ottimamente. Comunque “Niet problem”, domattina alle nove viene col camioncino e se il problema è serio porta il DR dalla sua officina. Perfetto. Vado a fare la doccia e passerò la sera coi biker, che ormai stanno riempiendo l’albergo: ormai mi salutano tutti. Secondo voi come passano una serata dei biker russi,ucraini ecc… Mangiando e poi bevendo a ripetizione: non ci credete ? Guardate un po’ nominato all’una di notte con decisione unanime socio onorario di un biker club due di notte, cambio di gruppo e sono al ristorante questa ragazza parlava benissimo inglese e per un anno aveva anche studiato in Italia e ridendo mi ha detto che il problema dopo sarebbe stato ritrovare la camera: anche il suo ragazzo (quello a dx) era infatti già abbastanza brillo. Io le ho detto che in tutta sincerità lei e il suo ragazzo stavano sbagliando l’organizzazione della serata. Le ho spiegato che al posto del suo ragazzo io sarei prima andato in camera con lei e poi magari verso le due sarei venuto al ristorante a bere qualcosa…comunque ci ha pensato. Alle tre vado in camera, la combinazione whiskey, vodka, vino, rum ecc…continuamente ripetuta non è stata leggera. Chissà perché il 25 mattina (venerdì), mi alzo con un leggero mal di testa e un vago sapore di topo morto in bocca, comunque alle 9,30 sono dalla moto e inizio ad aspettare il meccanico, speriamo non sia già passato. Alle 10,30 uno dei biker, mi dice che il mio meccanico alle 4,30 del mattino era completamente ubriaco sotto a un tavolo. Speriamo che gli passi. Leggo e gironzolo per l’albergo, quando verso mezzogiorno lo vedo vicino alla mia moto: è vivo ! Mi guarda e dice solo una parola:”Diesel !”. porca miseria il benzinaio che aveva sclerato per la mia tanica mi ha fatto il pieno di diesel. Svuotiamo il serbatoio, e il carburatore che in ogni caso alla fine risulterà bello pulito. Io vado a prendere un bus e da un distributore mi faccio dare 4 litri di benzina a 95. Torno, mettiamo la benzina e il DR borbottando e sfumando bianco riparte subito. il meccanico mi guarda e sapendo dove avevo avuto il problema mi dice che la mia moto è davvero eccezionale: col diesel ha fatto ben 20 km e mi ha riportato in albergo. Bisogna adesso rimontare sella, fascette ecc…Ci penso io, ho visto come si fa. Alle 7 di sera ho finito e vado a dirlo a Tomac: hai stretto anche i bulloni del serbatoio ? No ovviamente. Torno dalla moto, ma tanto ormai so come si fa. Rismonto la sella e alla fine tutto è stretto e fissato. Sono le nove, doccia poi vado ad ascoltare un poco i gruppi che si esibiscono al Gobelin e poi starò in albergo…cercando di bere un poco meno. Ormai ho deciso, non andrò a Chisanu e trascorrerò invece il sabato ad odessa. Partirò per il rientro verso l’Italia domenica. | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Sab 24 Ott 2009 - 15:14 | |
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| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Alla fine arrivo a casa Dom 1 Nov 2009 - 16:20 | |
| Oggi è il 27, domenica e decido di togliere Chisianu e la Moldavia. Il fatto è che per arrivarci dovrei allungare la strada. Quella più breve sarebbe la M16 che però passa per Tiraspol, la “capitale” della Transnistria, una regione della Moldavia, che alla disgregazione dell’impero sovietico proclamò la propria indipendenza, senza però venir riconosciuta a livello internazionale nel 1990. La Moldavia proclamò la propria indipendenza nel 1991 ed incluse la Transnistria nel suo territorio. Però nella regione separatista era stanziata la 14a armata dell’esercito russo che si schierò coi separatisti della regione, armandoli e mettendo quindi l’esercito moldavo in una condizione di netta inferiorità. La Russia ha poi continuato a supportare sia militarmente che economicamente il regime separatista, arrivando così ad avere il controllo di una zona strategicamente importante e alimentando un fiorente commercio illegale di armi ed un contrabbando di merci varie, specialmente nei confini con l’Ucraina. La regione però si comporta come uno stato indipendente, batte una propria moneta e i balzelli e finte tasse cui si può venire sottoposti si sprecano: poi ovvio che pagando si supera tutto, ma dare dei soldi a questo regime ho preferito evitarlo, anche per il fatto che la regione non offre nulla di particolare. Alternativa poteva essere andare a nord verso Kiev sulla M05 (E95) e poi “piegare “ a est sulla T-16-05, ma ho preferito tenermi un poco di margine per Budapest, che davvero mi interessava. Ho preso quindi la E87 che mi avrebbe portato fino a Galati in Romania Nell’attraversare un paesino Bilolissia (Білолісся) guardate un po’ cosa trovo è una messa Ortodossa: la cerimonia, ai bordi della strada è appena terminata, io mi ero fermato per uno scatto fotografico, ma tutti mi fanno cenno di avvicinarmi: hanno una tavola imbandita che è uno spettacolo. Il problema è stato che volevano farmi assaggiare tutto ! ciao ciao Bilolissia (Білолісся) La frontiera però è stata qualcosa d’insolito. Prima le guardie ucraine mi hanno dato un talloncino di transito, poi mi è sembrato di costeggiare il fiume Nistro che separa la Trasnistria da Moldavia e poi dall’Ucraina. arrivo a questo cartello, ma non ho incontrato alcuna barriera. Proseguo e vedo una dogana: quella Moldava ! Fermo la moto, cambio dei $ con dei Leu romeni e vado verso la barriera. Qui però ci sono anche le guardie ucraine. Quindi nell’ordine farò i documenti per uscire dall’Ucraina, passare dalla Moldavia e poi dopo poche centinaia di metri arrivo alla frontiera rumena. Una specie di tripla frontiera. Ho anche pagato un dollaro per una tassa sull’ecologia della Moldavia. in teoria questa era una statale verso sera inizio a cercare una camera e mi oriento sulle Pensiunea ( le nostre pensioni, grosso modo) ed il prezzo mediamente è sugli 80 Lei = 27$. Dopo averne controllate 2 o 3 nelle città attraversate, viene buio e decido che in un modo onell’altro alla prossima città mi fermo. Si tratta di Tecuci, una città abbastanza grossa..in cui non vedo Pensiunea: capirai. Giro un po’ poi entro in un albergo dall’aspetto minaccioso (per il mio portafoglio ): le 3 stelle dell’insegna e la pubblicità di un club con piscina e sauna annessi non mi fanno presagire nulla di buono. Dentro una ragazza che parla inglese mi dice il prezzo: 160 Lei ! Non ci siamo e chiedo se conosce una sistemazione più a buon mercato. “Quanto avevi intenzione di spendere-mi chiede-per una camera?” 80 Lei rispondo. Va bene, sconto e camera. faccio due passi, ma è tardi. Al mattino quando mi alzo faccio un paio di foto e poi riparto, è lunedì 28 mi sono fermato a far gonfiare le gomme e il proprietario del negozio di scooter a fianco mi ha offerto il caffè, parlava molto bene italiano, avendo lavorato per tre anni a Firenze come muratore in verde il percorso fatto questo giorno, me lo hanno indicato 2 poliziotti a Tecuci, per andare nella direzione di Oradea, ma non ero sicuro di arrivarci verso tardo pomeriggio arrivo nei pressi di Cluj Napoca e vedo se riesco a trovare un posto da dormire. Cavoli anche le penisiunea costano più di 80 Lei, non parliamo degli alberghi. Alla fine inizio a pensare di guidare fino a notte e poi se forze e caffè mi sostengono, arrivare a Budapest. Poi mentre riparto dall’ennesimo albergo over-my-budget, vedo una pensiunea con una insegna un poco strana, affiancata da una croce verde, tipo farmacia: un segno del destino ? Precisamente, infatti scendo dalla moto, entro chiedo per dormire e mi mandano in una parte dell’edificio dentro a una specie di negozio di vestiti e una signora inglese, mi dice che si hanno posto e il prezzo è di 45 Lei = 15 $: è la mia. Foto fatta con la luce del mattino dopo si tratta del Daniel Center http://www.blythswood.org/?id=22 che è uno dei progetti del Blythswood Care, un’organizzazione scozzese (credo) che qui a Cluji Napoca si occupa dell’inserimento nel mondo del lavoro di orfani però di età dai 16 anni in su. Per un periodo sono assistiti e ospitati in uno degli edifici del centro, dove però puliscono, lavano i piatti, coltivano una piccola serra, aiutano il negozio nel commercio solidale di vestiario. A questo sono affiancate ore di insegnamento di cultura e di formazione professionale. Una volta inseriti in un regolare lavoro devono andare a vivere per conto loro, ma continuano ad aiutare i nuovi arrivati. Come mi ha detto uno dei coordinatori “Il nostro più grande successo è quando uno dei nostri ragazzi, va via, perché in grado di camminare da solo nella vita” Sono contento in quanto il pagamento della camera, andrà a sostenere il progetto. la stanza è fantastica, ma tutto l’edificio è davvero accogliente: il legno mi da sempre questa sensazione la doccia sono dovuti venire a spiegarmela prima di fare la doccia è meglio che mi dia da fare con la moto: rabbocco l’olio e ungo la catena. Viene buio e sono già più delle 8 di sera. A meno di 3 km c’è un supermercato: ci vado a piedi e l’andata la faccio di corsetta, anche per vedere se dopo oltre 3 settimane senza allenarmi l fiato è andato a 0. Niente di che, non stabilisco dei record, ma nemmeno mi cede il cuore. Il supermercato è in un centro commerciale, è della Carrefour: stasera riso e carote ! a sera mi ritrovo solo nel salotto di fianco alla cucina: il wirless funziona benissimo. Salvo le foto, guardo un’ostello per Budapest e poi vado a letto, ma per il giorno dopo decido di fermarmi una mezza giornata, per capire meglio come funziona il posto. Martedì 29. colazione inizio a preparare la moto, attorniato da un gruppo di bambini, non vivaci, ma scatenati. Sono i figli di una coppia neozelandese che sta lavorando in un progetto umanitario, in un’altra città della Romania. Sono venuti a Cluj Napoca perché l’ospedale era attrezzato per i parti. La bambina l’avevo vista la sera prima: 4 giorni. Il fatto è che si tratta del quinto (!) figlio di questa incredibile coppia. Pensate hanno vissuto in Sud Africa, poi per due anni si erano spostati a Londra, lui in banca e lei impiegata nel campo dell’assistenza sociale. Poi alla fine lei mi ha raccontato che un giorno ha detto al marito: “Mi sto annoiando sempre nello stesso posto, perchè non cambiamo ?‘” Detto fatto 6 mesi in Italia in un paesino della Toscana. La cosa che più l’aveva sorpresa era stato il fatto che dopo pochi giorni tutto il paesino la salutava per nome quando andava a fare la spesa, ma lei non conosceva quella gente. La cosa che più aveva colpito i bambini era stata la torre di Pisa. All’educazione dei bambini pensavano loro due (laureati) e quando decidevano di stabilirsi in un posto li iscrivevano alle scuole pubbliche dopo che erano stati esaminati. Ogni bambino aveva una coperta su cui la mamma attaccava una pezza ricordo dei paesi attraversati. Quando erano tornati in Sud Africa il biondino aveva vinto una gara a scuola per il miglior tema: aveva descritto la sua giornata sulla torre di Pisa. Non è semplice talvolta viaggiare per i paesi, ma con 5 figli, altro che la strada da Nukus a Beyneu ! la signora che vedete a sx è la mamma di lei, arrivata dalla Nuova Zelanda per assistere la figlia nel parto…anche la nonna è decisamente agile parto dopo mezzogiorno per Budapest, salutando tutti: che bella sosta. Questa parte della Romania è davvero bella, un continuo saliscendi in mezzo al verde ultima sosta prima della frontiera con l’Ungheria poi prima di Budapest fotografo i 10.000 km A Budapest avevo l’indirizzo dell’ostello, che è vicino ad uno dei ponti il Margit hid, ma avevo la mappa ci arrivo subito inoltre è al primo piano di un palazzone con un grande ingresso e posso mettere dentro la moto per la notte:ci sono dei negozi, ma al mattino basterà metterla fuori prima che aprano. mangio e dopo la doccia decido di andare a vedere subito la città di notte , ma vado a piedi, sono quasi le undici e non ho voglia di girare ancora in moto. La mia macchina è un poco limitata con le foto notturne, ma spero di dare un’idea della città: Budapest mi è piaciuta tantissimo. Mercoledì 30, giornata intera per la visita della città, solo come prima cosa vado a stamparmi le cartoline. Da un poco di anni, preparo un foglio di word dove metto delle mie foto con una dedica, poi lo faccio stampare su un cartoncino rigid, ritaglio+ francobollo e spedisco: è un 2x1, cartolina e souvenir. poi vado a zonzo con la moto, che è sempre una gran cosa: ogni volta che vedi qualcosa di interessante puoi fermarti Qui sono nella zona di Pest, dal parlamento | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Dom 1 Nov 2009 - 16:21 | |
| il “ponte delle catene” attraversandolo sono arrivato a Buda, per vedere il castello, costruito nel XII secolo e poi successivamente ampliato anche se la giornata non prometteva niente di buono alla fine sono stato fortunato e mi sono capitate solo un paio di “spruzzate” d’acqua, giusto due goccie. Dopo il castello, sono andato nel quartiere del castello, dove una volta viveva la popolazione della città di Buda Devo dire che Budapest è una città ideale per camminare, ordinata e tranquilla, anche il traffico: si fa fatica a capire che si tratti di una capitale. qui ho raggiunto il Bastione dei Pescatori, costruito come piattaforma di avvistamento nel 1905: il nome è un’omaggio alla corporazione dei pescatori che durante il Medioevo erano responsabili della difesa di questo tratto di mura. Spiccano le 7 torrette che simboleggiano le tribù magiare che invasero il bacino dei Carpazi nel IX secolo….spero di aver copiato bene dalla mia guida, la Jump to Central Asia 2009 ! un mostro gigantesco sta per distruggere la città di Buda Nel pomeriggio sono tornato nella zona di Pest e mi sono diretto alla stazione dei treni. Io vado sempre a vedere le stazioni dei treni: mi danno sempre l’idea di un punto di arrivo realmente nel cuore delle città. Inoltre quella di Budapest è davvero bella mentre mi dirigo verso il parco della città, il Varosliget (c’è uno splendido mercatino delle pulci, ma solo i sabato e la domenica) mi fermo da un vasto spazio: è la Piazza degli Eroi e qui incontro un gruppo di turisti italiani e mi fermo a parlare con loro. Diavolo è quasi un mese che non parlo con gente del mio paese. Sono del Veneto vicino ci sono le famose terme, ma è troppo tardi, così faccio due passi in un piccolo castello ai bordi del parco circondato dall’acqua ormai è sera, faccio la spesa e rientro verso le otto in ostello. Pare che la combinazione riso+carote faccia bene..lo spero proprio la camera da 12 posti si è riempita, ci sono un ragazzo e una ragazza del brasile, un norvegese da 6 mesi in giro per il mondo e 7 studenti (18 anni) di una scuola di polizia turca col loro insegnate. Il norvegese ha fatto per due anni servizio militare nel corpo delle guardie di frontiera e una volta mi ha raccontato di essere stato di pattuglia con -52°. Aveva una speciale mascherina per gli occhi, altrimenti il liquido dell’organo si congelerebbe. Però ti preparano. Per un paio di mesi stai gradualmente esposto al freddo con mutande scarpe e canottiera, fermo sull’attenti: si inizia con una mezz’ora. Se ti muovi chiedo ? Meglio non farlo, l’ufficiale che sorveglia le reclute non perdona ! Rimango la sera a scrivere le cartoline copiare le foto e a parlare con gli altri ragazzi: sono sempre bellissime serate. L’ostello si chiama Riverside Hotel ( che fantasia ehh ?) ed è all’indirizzo Szent Istvan korut 15: 1° piano suonare al n° 35 dei campanelli. I servizi sono debitamente indicati angolo biancheria zona calciobalilla lenzuola e federe erano pulite, ma per stenderle il personale si doveva arrangiare Giovedì 1 novembre sono partito dopo aver imbucato le cartoline e verso sera ho raggiunto Lijubliana, dove ho passato la notte. Venerdì 2 sono arrivato verso fine pomeriggio a Modena e prima di andare a casa mi sono fermato a bere una birra in un pub. Il viaggio è terminato ed anche quest’anno mi è piaciuto molto: scusate magari la lunghezza, ma mi piace mettere le foto e spero di avervi dato qualche informazione o spunto utile. Ciao amici Momi | |
| | | riccardofirenze Nuovo Utente
Numero di messaggi : 47 Data d'iscrizione : 21.06.09 Età : 67 Località : firenze
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mar 3 Nov 2009 - 15:18 | |
| Ciao Momi che dire che non sia stato già detto............. Ti dico soltanto che ho fatto partecipe anche mio figlio e alcuni amici che ti stanno seguendo (sono ancora all'anno scorso) e tu sei diventato più famoso delle "marlboro" Mi dici una cosa, ma oltre al problema del gasolio nel serbatoio il DR non ha avuto altro?? C'è poco da dire per un GRANDE MOMI ci stà anche una GRANDE DR Un salutone e ancora complimenti!!!! | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| | | | Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3559 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 49 Località : Sassari
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mar 3 Nov 2009 - 20:33 | |
| Gran bel giro anche questa volta Momi! Anche le foto sono molto carine. Le ultime che hai fatto di notte nonostante la "compattina"sono proprio venute bene! Al prossimo viaggio dovrai scegliere di aggiungere al tuo equipaggiamento o una "Honda Goldwing" oppure una bella "Reflex". Ti consiglio la seconda visto che mi sembra ti piaccia fare delle belle foto. Potresti anche scrivere una piccola guida sui pasti in viaggio! Ciao ed a presto rileggerti! | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mer 4 Nov 2009 - 7:29 | |
| - Vixt ha scritto:
- Gran bel giro anche questa volta Momi!
Anche le foto sono molto carine. Le ultime che hai fatto di notte nonostante la "compattina"sono proprio venute bene! Al prossimo viaggio dovrai scegliere di aggiungere al tuo equipaggiamento o una "Honda Goldwing" oppure una bella "Reflex". Ti consiglio la seconda visto che mi sembra ti piaccia fare delle belle foto.
Potresti anche scrivere una piccola guida sui pasti in viaggio!
Ciao ed a presto rileggerti! Con Tomac ad Odessa sono salito su una GoldWing e temo che anche smuoverla dal cavalletto sarebbe un'impresa. Per i pasti, a parte gli scherzi, io penso che non esista una popolazione sulla faccia della terra che prepari come mangiare comune di tutti i giorni del cibo che faccia male. Se in un paese vengono usate le uove per me significa che è un'alimentazione adatta anche al clima del posto. Sul significato poi di cucina "tipica" mi baso anche sul fatto che se in un ristorante mi chiedono 100$ per un piatto tipico, qualcosa non quadra. La cucina casalinga, popolare, come mi ha sempre fatto vedere mia mamma, è semplice e usa davvero ogni cosa che si trova in una cucina. penso ad esempio ai nostri tortellini: il ripieno, il pesto, è un espediente per poter utilizzare gli avanzi di carne e formaggio. | |
| | | Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3559 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 49 Località : Sassari
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Mer 4 Nov 2009 - 8:06 | |
| - momi20 ha scritto:
Per i pasti, a parte gli scherzi, io penso che non esista una popolazione sulla faccia della terra che prepari come mangiare comune di tutti i giorni del cibo che faccia male. Se in un paese vengono usate le uove per me significa che è un'alimentazione adatta anche al clima del posto. Sul significato poi di cucina "tipica" mi baso anche sul fatto che se in un ristorante mi chiedono 100$ per un piatto tipico, qualcosa non quadra. La cucina casalinga, popolare, come mi ha sempre fatto vedere mia mamma, è semplice e usa davvero ogni cosa che si trova in una cucina. penso ad esempio ai nostri tortellini: il ripieno, il pesto, è un espediente per poter utilizzare gli avanzi di carne e formaggio. Ti quoto in pieno! Se un piatto è tipico, a rigor di logica,dovrà appunto essere di facile realizzazione e anche abbastanza economico. Immagino infatti che "i locali" non spenderebbero i famosi 100$ per mangiarlo ,ma magari conosceranno un posto,dove lo stesso piatto viene preparato e venduto ad una cifra onesta. Però è anche vero che ormai in molti paesi stanno iniziando a conoscere il turismo,per cui è giusto anche per loro,provare a passarti le loro specialità a prezzi da turista. Starà poi al singolo,farsi gabbare o meno. | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| | | | giorgio90 Nuovo Utente
Numero di messaggi : 38 Data d'iscrizione : 13.07.08 Località : Palermo
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Sab 5 Dic 2009 - 13:45 | |
| sei un grande PUNTO. tutto il resto sarebbe superfluo. | |
| | | momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 390 Data d'iscrizione : 18.09.08
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Dom 4 Mar 2012 - 10:47 | |
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Ultima modifica di momi20 il Lun 2 Apr 2012 - 18:42 - modificato 1 volta. | |
| | | gmh Nuovo Utente
Numero di messaggi : 91 Data d'iscrizione : 22.02.11 Età : 59 Località : Ajdovscina, Slovenija
| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria Lun 2 Apr 2012 - 17:45 | |
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| Titolo: Re: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria | |
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| | | | Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria | |
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