Siamo nel settore auto ma è un punto di vista che condivido e vedo similitudini con le due ruote .
Di G. Mauriello oggi sul quotidiano RdC rubrica Motori .
È di questi giorni la notizia dell’ennesima scelta dei nostri governi (per il momento ancora provvisoria, per fortuna) che cambiano colore e partito ma sembrano sempre propensi, inevitabilmente, a scelte scellerate quando si tratta del settore auto.
Come se non fosse bastata la genialata del superbollo, che ha fatto perdere milioni di introiti grazie a tutte le persone che, pur di non pagare il superbollo, hanno scelto di non pagare neanche il bollo, svendendo l’auto, che è spesso finita su una bisarca diretta all’estero. Ma non basta: mettiamoci pure il crollo delle quotazioni dell’usato, il minor gettito Iva derivante dal fatto che non si vendono più auto potenti (e quindi costose), i minori introiti incassati dai passaggi di proprietà, il minor incasso di imposte e accise (le supercar sono le auto che consumano di più), e poi mettiamoci anche lo svuotamento delle officine, specialmente quelle specializzate in auto sportive, con risvolti negativi anche dal punto di vista dell’occupazione. E si potrebbe andare avanti all’infinito: ad esempio i gommisti, dato che è ben diverso vendere una gomma cinese da 14″ anziché un set di P Zero da 20″.
Insomma, non contenti di aver fatto tredici i nostri politici vogliono fare pure quattordici. È così arriva la scelta scellerata di innalzare l’età a partire dalla quale le auto possono essere considerate storiche. Il putiferio sul web, sui social, sui forum, tra le associazioni di appassionati ed i possessori di storiche è già scoppiato, e noi di Motorionline vogliamo unirci al coro, esponendo il nostro punto di vista.
Personalmente ritengo che quello dei “furbetti” che usano le auto storiche come auto “normali” sia in realtà un problema di gran lunga minore di quanto si possa credere in realtà. Innanzitutto perché, detto con sincerità, in giro per le strade di auto con più di vent’anni che circolano ogni giorno come se fossero auto normali se ne vedono davvero poche. Si vede raramente qualche Ford Fiesta, Fiat Panda e Punto, Opel Corsa è così via, tutte ventenni o quasi. Ma seguite un attimo il mio ragionamento. Il vantaggio più grande di possedere una storica, infatti, è quello della assicurazione agevolata, dato che si passa dai 500€ annui (e anche di più al Sud) necessari per assicurare una citycar scassata come una vecchia Panda, ai 150/250€ necessari per stipulare una polizza storica. Ovviamente la forbice diventa ancora più ampia salendo di cilindrata, dato che le assicurazioni storiche spesso prescindono da classi di merito e cilindrata stessa.
Detto questo, la soluzione al problema dei “furbetti” arriva proprio dalle assicurazioni: per esperienza personale vi posso garantire che è diventato davvero difficile stipulare una polizza storica, persino nel caso di storiche “vere”. Ne consegue che, ad oggi, sfido chiunque a trovare un assicuratore disposto a farvi una polizza storica per una Punto 55 del 1994. Letteralmente impossibile. La beffa ulteriore è che, se venisse approvata la legge, sono convintissimo che tutti gli assicuratori coglierebbero la palla al balzo per non assicurare più nessuna vettura, indistintamente, se non trentenne.
E dunque, data l’impossibilità di trovare, ad oggi, polizze storiche per auto prive di interesse storico, mi volete far credere che la gente continui ad andare in giro con auto vecchie, spesso insicure, perché prive dei moderni sistemi di sicurezza, per risparmiare meno di un centinaio di euro di bollo? Gli “scassoni” che vengono spacciati per storiche e che vengono utilizzati come auto normali, nel 99% dei casi,infatti, sono proprio citycar con pochissimi cavalli, che quindi pagherebbero comunque un bollo che si aggira sul centinaio di euro al massimo.
Discorso ben diverso per le “vere” storiche: pensate, ad esempio, ad auto come la Lancia Delta Hf Integrale Evoluzione, le Porsche 993 e 964, le Ferrari 348 e 355, le Bmw M3, sono tutte auto che ad oggi sono o stanno per diventare storiche, e che verrebbero colpite in maniera irrimediabile da questa misura, in quanto ancora distanti dal traguardo dei 30 anni. Nel caso della 355, ad esempio, si tornerebbe a pagare quasi 1400€ di bollo. Ecco, qualcuno potrebbe dire “hai la Ferrari, paga”, ma vi posso garantire che a differenza del nuovo (dove se hai la Ferrari o la Porsche nuove non si scappa, vuol dire che i soldi li hai), nel mondo delle storiche ci sono tantissime persone che comprano la macchina, con sacrifici, per passione vera. Ovviamente non stiamo parlando di gente che lotta per arrivare a fine mese, ma parliamo di gente per cui dover pagare 1400€ o anche 800€ di bollo all’anno potrebbe diventare un sacrificio insostenibile. D’altronde non bisogna dimenticare che una 964 d’occasione la si prende con 20.000 euro o poco più, una cifra con cui ormai si compra una Polo accessoriata, ed una 355 la si trova con meno di quanto si spende per un’ Audi A1 o una Mini. E vi posso garantire che numerose persone che conosco, proprietarie di auto che non a caso ho elencato, si sono dette pronte a “svendere” di fronte alla prospettiva di dover pagare altri 10 anni di bollo “pieno”. Anche perché, nel caso della M3 e46, pagando per altri 11-12 anni, si arriva a superare il valore dell’auto stessa.
Ecco, peccato che queste stesse persone pronte a vendere, per le loro auto, ogni domenica di bel tempo, spendono soldi in benzina, partecipano ai raduni, fanno la manutenzione regolarmente dando lavoro alle officine, e così via.
Io stesso, quasi un anno fa, ho comprato la Porsche 911 d’epoca che vedete in foto, che prima di essere così ha avuto bisogno di “qualche” lavoretto (proprio per questo me la sono potuta permettere) . Ecco, sperando che mia madre non legga, su questa 911, tra ricambi, carrozziere, meccanico, ho speso più o meno tutti i risparmi degli ultimi 3 anni, con lo stato che ha incassato il suo bel 22% di Iva e con l’economia che ne ha beneficiato (non le mie tasche). Bene, se la legge fosse stata quella che i nostri politici si apprestano ad introdurre, non avrei mai fatto nulla di tutto ciò.
Ma non solo. Sempre per esperienza personale mi è capitato di organizzare ma anche di partecipare a qualche raduno di auto storiche. Quando ho organizzato io, il più riuscito, poteva contare ben 70 auto, di cui l’80% era in età tra i venti ed i trent’anni, o comunque prossima ai venti. Ecco, quel giorno, con una quota di 30€ a testa, per 140 persone presenti, nel mio piccolo, ho fatto girare 4200€ tra ristorante, bar per la colazione, cronometristi, coppe, gadget, e persino un “parcheggiatore” che sorvegliasse le auto parcheggiate durante la pausa pranzo. Ed i 4200€ sono stati soltanto le spese “dirette”, senza contare la benzina ecc.. Ecco, con questa stupida ed assurda legge tutto questo non ci sarebbe stato, o ci sarebbe stato con numeri estremamente ridotti. Mi viene da pensare, ad esempio, alle Mx5 ed alle Barchetta presenti, auto prossime a diventare storiche che, dato il modesto valore di mercato, se dovesse essere approvata la legge passerebbero direttamente dai raduni, tirate a lucido e guidate dai loro felici proprietari, alla tristezza infinita di uno sfascia carrozze che le appallottolerebbe per farne materiali da riciclaggio.
Ora, non dico che non si possa fare qualcosa per azzerare il fenomeno dei “furbetti”, perchè le soluzioni sono tante ed anche di facile attuazione (es. lista chiusa), ma la soluzione drastica proposta con il ddl stabilità sembra proprio la spada di damocle su uno dei pochi settori che nonostante la crisi continuava a far girare un pò di liquidi.
......... ciao