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Titolo: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 15 Ott 2011 - 21:18
Ciao e un saluto a tutti i forumisti delle due ruote, ed in particolare ai 559 iscritti ufficiali di http://www.suzukidr350.biz il primo forum italiano dedicato alla Suzuki DR 350, la mia moto. Anche quest anno ho dovuto “tradirla”. Sono andato in vacanza in Africa, e ancora una volta il costo del trasporto via mare sarebbe stato troppo alto da sostenere, rispetto a quello del noleggio e quindi mi sono servito di due Yamaha nolleggiate vicino a CapeTown in Sud Africa. Perché 2 moto ? Perché con la prima ho avuto un’inconveniente meccanico in Namibia che mi ha costretto a servirmi di una seconda moto e quindi a modificare l’itinerario iniziale….come poi mi capita sempre, anche in assenza di problemi. Il bello di programmare qualcosa è che poi puoi modificare, a seconda di quello che capita o che vedi.
Questo invece è stato il mio itinerario finale: sono partito da Modena domenica 19 giugno e tornato il 14 luglio.
Inizialmente avevo pensato di arrivare alle cascate Vittoria in Zambia e rientrare in SudAfrica attraverso il Botswana, ma un problema meccanico in Namibia ( tratto 1 della mappa) mi ha costretto ad usare per 5 giorni gli autobus (tratto 2) per raggiungere lo Zambia e vista l’impossibilità di riparare il guasto, sono rientrato a CapeTown in aereo (tratto 3) , mi hanno dato un altra moto e con quella ho improvvisato un giro di una settimana lungo la garden route del Sud Africa (tratto 4) .
In moto ho percorso oltre 5000 km, con i bus ci devo guardare.
Perché Africa ? Perché non ci ero mai stato , che alla fine per me è sempre il miglior motivo esistente per andare da qualche parte. Spesso poi un ricordo di qualcosa letto o visto, mi fanno iniziare a progettare qualcosa per le ferie. Io poi cosa sapevo dell’Africa prima di andarci ? Alcuni ricordi di bambino e su tutti i leoni Ras e Lea che una volta erano ospitati in due gabbie ai giardini pubblici di Modena. I film di Tarzan e le centinaia di documentari televisivi sugli animali di questo continente. Vi metto alcuni miei riferimenti personali legati a questo continente
questo è un film del 1964 con un giovanissimo Michael Caine, sulla battaglia di Rocker’s Drift
Vianello e la Mondaini
questo film invece non potevo andarlo a vedere quando uscì, vietato ai minori di 18 anni nel 1975
L’Africa non era l’unica meta in mete per le vacanze, stavo valutando altri posti, ma un giorno improvvisamente si è materializzata una splendida offerta per un volo Milano-CapeTown via Madrid: 590 € con Iberia Era il 15 aprile, qualche informazione già l’avevo: ho comprato il biglietto. Ho scelto il Sud Africa per il fatto che ero interessato alla Namibia, e per il noleggio della moto. Dopo alcune ricerche mi ero reso conto che i nolleggi fatti in questo paese erano gli unici (per quel che sono riusicto a sapere) che mi avrebbero consentito di girare in altri stati. Un validissimo aiuto mi è venuto dal forum sud africano http://www.wilddog.za.net/forum/index.php Qui ho trovato i riferimenti per il nolleggio della moto. Tanto per chiarire il nolleggio, è molto costoso e per la maggioranza dei casi limitato a dei veri e propri “bisonti” tipo BMW R 1100 GS si andava attorno ai 950 ZAR/giorno = circa 90 € e visto che mi sarebbe servita per 21 giorni era decisamente troppo. Oltre al costo, io, moto così grosse non sono in grado di guidarle. Alla fine grazie al forum Wild Dog ho trovato il contatto con questa piccola compagnia di Somerset West a circa 50 km da CapeTown http://www.motorbikehire.co.za/xt660rrentals.htm# oltre a tutto il periodo di bassa stagione mi avrebbe consentito di avere un prezzo abbordabile di circa 41 € al giorno. Per i paesi che intendevo visitare i visti sarebbe stato possibile farli direttamente alle frontiere, quindi l’impegno di tempo per l’organizzazione si riduceva di molto e quest’anno non avevo troppo tempo a disposizione. Ad una proiezione di foto sulla Namibia, avevo chiesto alcune informazioni generiche e pur essendo il mio periodo corrispondente all’inverno del Sudafrica, mi avevano detto di non preoccuparmi: mediamente 22°-24° col vantaggio che avrei viaggiato durante la stagione secca, quindi niente pantani nelle strade sterrate e maggiori possibilità di avvistare gli animali nelle riserve naturali, in quanto la concentrazione di esemplari nei pressi delle poche pozze di abbeverata aumenta. Perfetto una passeggiata...ora se mi chiedete una cosa che non scorderò mai dell’Africa, vi rispondo il freddo ! Il freddo che ho preso in certi momenti, anche per abbigliamento e attrezzatura che mi ero portato dietro, resterà un ricordo indelebile. Durante il giorno ci sono quelle temperature, ma di notte si va sotto zero: spesso ho dovuto ripulire dalla brina il telo usato per coprire la moto.
Eccomi pronto alla partenza per prendere il treno da Modena per Milano
come attrezzatura ho portato con me il casco, tenda, sacco a pelo, il pc Asus le mie solite magliette grigie, un pile due paia di jeans, la giacca antivento, i pantaloni antivento (fino a un certo punto poi) comprati lo scorso anno a Leh in India e vera novità il completo antipioggia della SIDI in offerta a 60€ e comprato la sera prime di partire verso l’ora di chiusura del negozio.
per un’attimo ho anche pensato di prendere la giacca a vento...ma dai, esagerato, vado in Africa !!!!!!!!!!!! Per le guide avevo con me quella della Namibia e del Botswana prese in biblioteca e la mia personale della collana Jump To...
come cartina ne avevo trovata una su Amazon, a circa 4 € con la spedizione
Il volo è stato Milano-Madrid-Johannesbourgh-CapeTown, volo notturno e 19 ore in tutto. All’arrivo è venuto a prendermi Craig, il titolare della Dualsport Adventures e mi ha portato a Gordon Bay, 50 km a ovest di cape Town all’ostello Wonkey Donkey ( il mulo ubriaco). Il giorno dopo avrei preso la moto. Io e Craig
l’ostello
sono in stanza con un signore che si è separato dalla moglie, che lo ha buttato fuori di casa. Dormire al Wonkey Donkey è più economico che affittare un’appartamento, anche per il fatto che sta cercando un lavoro. Un’altro ospite invece “sta ripartendo con la sua vita” e lui dorme nel posto tenda in giardino che è più economico. Un terzo ospite che vedo è un ragazzo, una specie di artista da strada, che predilige le sigarette fai da te con poco tabacco. Sono quasi le otto di sera, faccio un pò di spesa in un supermercato della catena Pick’n Pay
l’ho usata spessissimo in questa vacanza. Nell’ostello ci sono anche i due cagnolini del ragazzo che lo gestisce, abituati a giocare 24h/24h
https://www.youtube.com/watch?v=eEhHFalkIxo
In ostello c’erano anche 4 ragazzi di colore: erano guide che avevano terminato un tour partito in Namibia...ovviamente in una stanza per conto loro. Me ne sono accorto subito: formalmente sono cadute le barriere dell’apartheid, ma bianchi e neri sono due entità separate nettamente da una barriera, invisibile, ma enorme. Sono due culture, due mondi con quasi nulla in comunee che si ignorano a vicenda, molto simile a quanto avevo viato a Lahsa in Tibet fra la comunità cinese e quella tibetana. Qui però le cose potrebbero migliorare, magari fra una generazione o due.
Una delle guide, mi insegna però a preparare una specie di polenta fatta con acqua ed un misto di farine abbastanza famoso: Super Maize
Alla sera non faccio poi molto tardi e dopo un poco di tv vado a nanna
21/07/11 Mi alzo abbastanza presto e subito vedo il ragazzo della sera precedente...assieme a due poliziotti che lo hanno riportato all’ostello: le pupille sono grosso modo delle dimensioni di una palla da biliardo. Arriva il gestore e i poliziotti glielo riconsegnano: ormai lo conoscono e ogni tanto lo riaccompagnano li.Vado a fare un giretto per Gordon Bay: qui è inverno bassissima stagione, pochissime persone e praticamente assenti i mezzi pubblici: alè via a piedi.
L’oceano
Nel primo pomeriggio Craig viene a prendermi all’ostello. Ci fermiamo in un negozio per comprare un fornellino e anche per cercare una mappa più dettagliata per la Namibia. Ho in programma parecchie strade sterrate ed è meglio avere indicati i punti benzina, che certe volte possono distare anche 200 km Questa collana è fisicamente stampata in Italia, una specie di carta plastificata che non viene danneggiata dalla pioggia
ultradettagliata
un accessorio per motocicliste ( o campeggiatrici)
Poi mi accompagna a casa sua, dove vedo finalmente la moto: decisamente più ingombrante del mio Dr e anche leggermente più alta, ma coi pannelli metallici e il carico si dovrebbe abbassare un pochino. La moto è comunque del 2009 e gomata da poco. Firmo il contratto di nolleggio e mi vengono anche dati i permessi per guidare in Namibia, Zambia, Botswana e Zimbawe.
Ormai è fine pomeriggio, ma non resisto e vado a fare un piccolo giretto con la moto, per abituarmi al mezzo e anche al fatto che in Africa si guida a sinistra
Serata tutta passata a sistemare 2000 volte la roba nei pannelli laterali e nello zaino. Come al solito faccio l’errore di cercare una sistemazione logica, per es subito a portata di mano gli attrezzi in un pannello e comoda l’attrezzatura per mangiare nell’altro. In una cerniera comoda dello zaino la torcia, a portata di zampa la macchina fotografica...anche il treppiede, viaggio da solo, quindi autoscatto a gogo. Poi però dopo 10 minuti ci ripenso e cambio. Poi magari cerco la macchina fotografica..nel pannello di sinistra ? No porca miseria quella era stata la prima pensata, o forse la seconda, ma tanto sono alla terza. Verso mezzanotte chiudo e poi so già che il giorno dopo non riuscirò mai a trovare subito ciò che mi serve al momento.
Mercoledì 22-06-11
Alè prima delle 8,30 sono già pronto
Per raggiungere il confine con la Namibia sarà sufficente percorrere la N7 per oltre 700 km: vedrò fin dove sarà possibile arrivare. Di sicuro la chiave dei bagni non la perdi in Africa
sono in Africa, ma qui è inverno e inizio a pensare di quando mi ero messo a ridere al pensiero di partire con la giacca a vento....ma tanto poi arrivo in Namibia 24° sempre ecc... Alla fine percorro un poco più di 600 km e arrivo a Springbok a poco più di un centinaio di km dal confine. Ahhh giusto per precisare il mezzo è molto più potente del mio Dr, ma i miei 90/95 km di velocità di crociera non cambiano. Rimarrò sempre un vespista. Strada perfetta. A Springbok cerco un albergo economico e la prima indicazione mi fa gelare il sangue: 25 €. Spesso nei nostri spostamenti ci troviamo a dover fronteggiare situazioni impreviste che richiedono nervi saldi e immaginazione...come il personaggio dei fumetti Calvin, il fantasioso bimbo di 6 anni, che nelle situazioni di emergenza (interrogazioni in classe) si trasforma nell’eroico Capitan Spiff (Spacemen Spiff l’originale) che ne esce sempre sano e salvo. 25€ ?
e ne salto fuori. In nemmeno mezz’ora trovo il Cat Nap che mi hanno indicato gli stessi gestori dell’albergo. Trovo alloggio per circa 11€ in quello che è un garage riadattato a camerata da 8 persone: frigo e cucina e bagno esterno. Perfetto, anche per il fatto che sono l’unico nella “stanza”. La prprietaria è gentilissima e mi fornisce un sacco di informazioni sulle destinazioni in Namibia. Il posot ha anche altri tipi di alloggio, ma la mia è davvero originale: da tenere a mente per i gruppi di motociclisti.
Giusto per passare la serata risistemo attrezzature e vestiario nei due box e nello zaino, e la prima giornata on the road della mia vita in Africa è andata.
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jordi Utente Esperto
Numero di messaggi : 851 Data d'iscrizione : 29.06.08 Età : 65 Località : Udine
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 16 Ott 2011 - 10:08
Eccezzionale Momi,come sempre ci rendi partecipi dei tuoi splendidi e avventurosi viaggi !....aspettiamo le prossime puntate...!
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 16 Ott 2011 - 12:39
jordi ha scritto:
Eccezzionale Momi,come sempre ci rendi partecipi dei tuoi splendidi e avventurosi viaggi !....aspettiamo le prossime puntate...!
Ecco la seconda
23-06-11 La giornata di ieri si era conclusa con la pioggia e anche stamattina spioviggina, oltre ad un certo numero di nuvoloni minacciosi. I miei scarponi da trekking non reggono ore di acqua in moto e quindi decido di andare a comprare degli stivali di gomma in un negozio di articoli da giardino. Detto fatto, rientro al Cat Nap, impacchetto tutto e via: rompo la chiave dei box laterali. In queste situazioni bisogna ragionare a mente fredda e lo faccio dopo dieci minuti di imprecazioni in dialetto modenese: ho detto dieci minuti, perché è dopo questo lasso di tempo che ho notato l’espressione sconcertata della proprietaria che mi guardava dall’altra parte del cortile. L’unica soluzione possibile è andare a cercare una ferramenta. La chiave è rotta dentro, uno dei bauletti (già ovviamente riempito) è quindi bloccato e l’altro (riempito anche quello) è aperto, ma non posso pensare di viaggiare col bauletto non chiuso a chiave.
Mai perdersi d’animo
trovo una ferramenta e il proprietario, che mastica serrature da oltre 30 anni, libera la serratura e poi riesce a modificare una chiave simile che aveva in modo tale che si riescono ad aprire nuovamente i bauletti: funziona meglio dell’originale e ovviamente ne faccio un paio di copie.
Prima di mezzogiorno riesco comunque a partire e arrivo alla frontiera della Namibia a Vioolsdrif: che belle le frontiere africane. Sembra sempre di essere al mercato: code approssimative, moduli ovunque. Abbastanza rilassate insomma. Abbastanza veloce il tutto, una rapida occhiata ai documenti della moto, pago la tassa per la moto, il costo del visto, che poi forse non era un vero e prorpio visto, ma comunque il tutto è estremamente veloce…tranne che per il saldo finale. Fra i due paesi c’è una perfetta equivalenza di valore delle monete, quindi 1 dollaro del SudAfrica = 1 dollaro della Namibia, io però ho usato i contanti per pagare la ferramenta. Alla frontiera non c’è l’ufficio per cambiare i dollari Usa che ho con me e non accettano carte di credito o bancomat. Non c’è problema mi dicono gli impiegati. Poco oltre il confine c’è una stazione di servizio con un bancomat, posso andare con la moto a prelevare, poi torno indietro e finisco di pagare. Non ci credo nemmeno io: entro in namibia senza aver terminato le formalità doganali. Arrivo alla stazione di servizio…e lì scopro che accetta solo la VISA e non il bancomat della CirrusMaestro che ho con me. Il pin del bancomat l’ho portato con me, quello della mia carta di credito VISA no: ovviamente. E adesso ?
ancora una volta un colpo di fortuna: a meno di un km c’è la prima città con una banca, ma ormai sono le 5 di pomeriggio…provo ugualmente e scopro che mi viene in aiuto il fuso orario. La namibia è un’ora indietro rispetto al Sud Africa, sono le 16.00, banca ancora aperta. Prelevare soldi dalla mia VISA è troppo complicato, cambio i $, torno alla frontiera , pago e poi riparto. Craig mi aveva ripetuto varie volte “Non guidare mai di notte in Africa: animali camion auto e niente illuminazione, non farlo mai”. Idem le guide conosciute al mio arrivo in Africa a Gordon’s Bay. Come primo posto volevo vedere il Fish River Canyon, ma il campeggio era ad Al Ais, come vi ho indicato sulla cartina: dritto a nordo poi alla C10 girare a sx e sempre dritto.
Arrivo all’incrocio col sole che sta tramontando e inizia il mio primo sterrato africano: perfetto, con la luce che sta andando via. Sono una lumaca, raramente riesco ad andare oltre i 60 km/h alle 7 è davvero buio, mai vista una macchina. C’è una sola strada, ma il dubbio a un certo punto viene. Dove sto andando ? Dopo 30 km improvvisamente noto una cosa che mi tranquillizza: i pali della luce. Quei fili arriveranno pure da qualche parte. Raggiungo il campeggio (20 € il posto tenda) a notte fonda: problemi di posto = 0, è bassa stagione. Mi sistemo vicino ad una famiglia sudafricana in vacanza e uso il loro fuoco per prepararmi la cena.
Chiaccheriamo un poco e scopro che il papà dei ragazzini da giovane è stato nazionale di karatè e ha partecipato ai campionati mondilai negli anni 80: il suo problema era di solito convincere giudici ed organizzatori che lui era sudafricano. Bianco ? No in Africa sono tutti neri. Mi confessa che nella sua azienda da sempre hanno lavorato dipendenti di colore e bianchi, senza problemi. Però nel momento in cui l’apartheid è caduto con l’elezione di Mandela, una sua cugina si traferì in Australia, per la paura di essere uccisa. Comunque sempre un’integrazione che alla fine ha portato dei diritti alla popolazione di colore, ma le due comunità sono distanti e completamente separate come prima.
24-06-11
Mi alzo e guardo il panorama attorno al campeggio
parto per il Fish River Canyon. Beccatevi questa nota “culturale” ( copia e incolla ovviamente)
Il Fish River Canyon si trova nella Namibia meridionale. È secondo per dimensioni solo al Grand Canyon in Nordamerica, e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche del paese. Si estende per circe 160 km, con una larghezza che arriva fino a 27 km e una profondità che in alcuni punti supera i 500 m. Circa 90 km della lunghezza complessiva del canyon si trovano in terreni di proprietà privata oggi adibiti a riserve naturali.
Il primo animale selvaggio: credo un babbuino
Se incroci un ciclista su uno sterrato in Namibia, gli dai un’occhiata: se ha la bandiera italiana ti fermi per una foto. Questo romano di mestiere è un’istruttore subacqueo e terminata la stagione in Egitto ha deciso di prendersi un periodo di pausa. Ha comprato la bici e l’attrezzatura e poi è partito dal Cairo per arrivare a CapeTown in SudAfrica. Mai andato in biciletta in vita sua, ma lungo la strada ha imparata. Sta viaggiando da un po con altri due cilclisti francesi incontrati per strada.
Arrivo al Fish River Canyon, pago l’ingresso alla riserva e poi dopo pochi chillometri, lo spettacolo è davvero mozzafiato. Bellissimo, rimango colpito come quando anni fa vidi il Gran Canyon
Il paradiso dell’autoscatto: appoggi la tua macchina dall’altra parte della strada poi vai di fianco alla moto, tanto non passa nessuno
ormai è oltre l’una, alla stazione d’ingresso mangio un panino
poi riparto: il prossimo punto da raggiungere è Sossusvlei per le famose dune di sabbia, ma dovrò dormire alla sera da qualche parte, il percorso è quasi tutto ciotolato e allora anche 200km diventano una lunga distanza…specialmente se come pilota riesci a tenere una velocità di crociera attorno ai 50 km/h
il mio primo guado durante la stagione secca
con una piccola deviazione mi fermo a prendere un caffè in quello che era segnato come paese: in realtà è solo un’albergo, quasi deserto data la stagione
non so perché ma mi ricorda qualcosa
la ragazza del bar mi fa assaggiare della carne secca
il recinto mi aiuta un poco nel cogliere al volo questa antilope (?)
nel tardo pomeriggio raggiungo la città di Bethiane (storpiatura di Battista). Un solo albergo con annessi posti campeggio
il propriietario mi tranquillizza dicendomi che da quando hanno messo il filo spinato elettrificato la gente ha smesso di entrare allla sera: talvolta ad alcuni motociclisti hanno portato via gli abiti lasciati appesi fuori. Poi adesso nelle case vicine sono venuti ad abitare dei poliziotti, quindi si sta più tranquilli: riuscirò a chiudere occhio ?
Alla sera la coppia che gestisce l’albergo (la prima costruzione in pietra di Bethiane) mi offrono una zuppa di verdure preparata dalla moglie nella zona del camino. Loro non si sono voluti far fotografare
la temperatura sta andando giù rapidamente e quindi chiedo se per caso possono prestarmi una coperta: la signora torna con 2. Alla fine ho usato il pile, i guanti i calzettoni, sacco a pelo una coperta sotto e una sopra e insomma sono stato abbastanza bene…che freddo in Africa.
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 10:43 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Lun 17 Ott 2011 - 21:17
25-06-11 sabato
la reclame dell’albergo/camping di Bethiane
Al mattino parto in direzione di Sossusvlei…e qui vi beccate un’altra botta di cultura
Il nome Sossusvlei (o Sossus Vlei), in senso proprio, si riferisce a una pozza d'acqua effimera circondata da alte dune, situata nel deserto del Namib meridionale, in Namibia. Il nome viene usato normalmente in senso esteso per indicare tutta l'area circostante, che rappresenta la più celebre località del Namib-Naukluft National Park ed è la principale meta turistica della Namibia.
a fine mattinata incrocio due centauri, lui olandese e lei giapponese su dei KTM: una foratura ha provocato una scivolata della ragazza, ma per fortuna senza conseguenze. Stanno finendo di cambiare la gomma e sistemare uno dei bauletti laterali che si è danneggiato. Hanno preso una pausa dai rispettivi lavori e dall’Olanda vogliono raggiungere il Giappone. Un auto si è immediatamente fermataad aiutare: io dopo averli salutati riparto…non sarei di alcun aiuto.
La Namibia è stata una colonia tedesca dal 1884 al 1915 e i segni sono evidenti
non dovete preoccuparvi troppo di sbagliare strada lungo gli sterrati della Namibia
quello che davvero è incredibile sono i cambiamenti di colore della strada e del panorama, che non dipendono dall’orario: sono proprio diversi i colori
verso le 16,30 la luce inizia a calare, ho percorso grosso modo 260 km…sui ciotoli sono davvero una schiappa, una vera tartaruga a due ruote, vedo sulla sinistra le indicazioni del Lodge Hammerstein
http://www.hammerstein.com.na/
posto di lusso, ma il campeggio per 150 $ (dollari namibiani) è un poco un dubbio per via del freddo. Memore della serata precedente chiedo il prezzo di una camera. Hanno delle camere con bagno e cucina e senza il servizio ristorante, data la bassa stagione le mettono a 250 $: andata…250 $NAD= 23€
C’è anche lo springbok addestrato
la camera ha la coperta elettrica che scalda
il posto però è davvero bello ed elegante
noto un tavolo con caffè, tè e dolce e chiedo se posso prendere un caffè e quanto devo: mi rispondono che è un self service per tutti gli ospiti del lodge e quindi anche io. Con grande eleganza e calma mangio 5 pezzi di torta oltre al caffè. Poi vado a lavarmi e a scaricare la moto. Cena in camera con riso al tonno
alla sera gironzolo per il lodge. Ci sono le teche coi serpenti e gli animali del deserto: quasi tutti i turisti sono tedeschi. Un signore sta riguardando in una delle televisioni le foto del suo safari fotografico: ha degli scatti davvero belli dei leopardi.
26/06/11 domenica
Al mattino sono il primo dei turisti in piedi…stavolta mi limito a 3 fette di torta e chiacchero un poco con gli inservienti del lodge, che grazie a turni di sole 12 ore garantiscono un servizio 24h/24h agli intrepidi avventurieri europei che osano addentrarsi in queste terre sconosciute
Oggi arrivo a Sossusvlei, ormai mancano solo 80 km, ma un vento bastardo trasversale alla strada mi costringe talvolta ai 30 km/h o meno, visto che alla fine ci metterò 3 ore.
arrivo a Sossuvlei e mazzata in testa !!! Da alcuni mesi per qualche testa bacata di motociclista l’ingresso alla zona delle dune è vietato alle due ruote. Qualche deficiente si è divertito ad andare sulle dune, danneggiando così l’insieme del panorama, perciò il governo ha stabilito che le moto devono essere lasciate all’ingresso del parco. Già bella fregatura: ok posso pagare il biglietto d’ingresso, ma alle dune e al pan come ci arrivo ? A piedi ? No nessun problema mi spiega uno dei ranger, posso prendere la navetta. Ahhh va bene: quanto costa ? Solo 500 $ = 46 €…ma vafff.. Ovviamente sono da solo e quindi dovrei sobbarcarmi tutto il costo: devo ammettere che m’incazzo di fronte a queste piccole rapine legalizzate in stile turismo cinese, poi l’idea. E chiedere un passaggio ? vedo un signore con la faccia simpatica con suo figlio e gli spiego il mio problema. Ci mancherebbe altro vieni con noi mi dice. Ancora una volta Capitan Spiff se la cava
il fatto è che conosco una persona fantastica. Il ragazzo non è suo figlio, ma il nipote, che per la morte del fratello, lui ha praticamente adottato. Ex militare gestisce ora un’attività di commercio del cacao. Il ragazzino è soprannominato Kaku dal nome di un’animaletto che non sta mai fermo. Il paesaggio è per me incredibile: mai visto nulla del genere
Sosta alla duna 45, strafamosa, strafotografata e strascalata dai turisti di tutto il mondo
eccoci tutti e 3
arriviamo a 5 km da Sossusvlei e da qui in poi possono procedere solo i veicoli 4x4 perché non esiste più il fondo stradale, ma solo la pista di sabbia. Si può prendere un servizio di navetta, ma lui dice che andremo con la nostra macchina: sono in una botte di ferro, un’ex militare come autista. Subito sosta per sgonfiare un poco i pneumatici e migliorare la presa sulla sabbia
guidare sulla sabbia, mi spiega, è tutta una questione di velocità, dosare il gas e non fermarsi mai…infatti il primo veicolo davanti a noi ci rallenta parecchio e ci insabbiamo
una jeep del parco prova a trazionarci, ma nulla da fare. Allora saliamo col ranger che ci porta a Sossusvlei, recupereremo dopo la nostra jeep. Il 2011 è stato un’anno particolare per le piogge e nonostante questa sia la stagione secca le precipitazioni sono state eccezionali e quindi sarà possibile anche in questo periodo vedere il pianoro che forma il fondo del lago con dell’acqua
fauna locale
questo è un’altro esemplare molto comune in Africa : il turista vestito all’Indiana Jones. Avessi visto un solo africano anche solo lontanamente abbigliato in questa maniera.
cosa ne pensate dello specchio d’acqua che vi appare nel bel mezzo del deserto ?
ormai è ora di rientrare e andare a tirare fuori dalla sabbia la nostra jeep. Sulla navetta seduti davanti a noi, c’è una coppia di turisti italiani con la loro guida, un ragazzo italiano di 30 anni che da bambino si è trasferito qui con la famiglia. Li ascolto mentre parlano del fatto che nella capitale Windoek della Namibia, hanno incontrato delle persone molto meno gentili che in queste zone o a Walvis bay (altra meta stragettonata). Mi verrebbe voglia di cercare di fargli capire che nelle zone in cui gli unici insediamenti sono lodge per turisti, il personale ha scritto nel contratto l’obbligo di sorridere sempre ai clienti (si arriva al limite della paresi). Magari un’idraulico della capitale, con 6 figli, una giornata di 12 ore sulla groppa e una cena con la suocera alla sera in programma per la serata, quando gli chiedi un’informazione potrebbe risultare meno “sorridente e simpatico” del cameriere dell’albergo, ma lo posso comprendere. Lascio perdere.
Alla fine, dopo un tentativo vano effettuato da una jeep del parco, un loro amico passa col suo fuoristrada e ci tira via dalla sabbia.
torniamo all’entrata del parco, ci salutiamo e io riparto. Per la notte avevo individuato sulla mappa una specie di guesthouse lungo la C19, ma quando ci arrivo non c’è nessuno, tutto chiuso: boh. Torno allora indietro a Solitaire, che non è una città, ma una stazione di servizio con meccanico, market, pasticceria e sistemazion in albergo o campeggio
per il dopo cena mi concedo una birra della Namibia nel ristorante dell’albergo, che ha una zona adibita a pub: davvero buona
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 10:44 - modificato 2 volte.
Joshy Utente Esperto
Numero di messaggi : 519 Data d'iscrizione : 06.10.08 Età : 33 Località : Pergola (PU)
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Mar 18 Ott 2011 - 9:47
WOW.... come sempre, semplicemente bellissima la tua documentazione!!!
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Mar 18 Ott 2011 - 20:20
27-06-11 lunedì
la sera precedente una famiglia in campeggio non mi aveva poi parlato in termini entusiastici dell’Etosha Park, consigliandomi di dedicare più tempo ai parchi naturali del Botswana. Non sono i primi a suggerirmelo e mi convinco che forse un giorno sarà più che sufficiente. La mia idea è comunque di raggiungere Tsumeb, trovare all’oggio all’ostello Mousebird e poi andare in giornata a visitare il parco, dove comunque dovrò aggregarmi ad una gita guidata: per ovvie ragioni di sicurezza le moto non possono entrare nei parchi naturali. Al mattino colazione con un fantastico strudel della pasticceria del posto
poi partenza per raggiungere la B1, la grande autostrada che porta alla capitale Windhoek e quindi a Tsumeb, anche se so che sarà impossibile raggiungerla per oggi.
la stagione secca ha solo lasciato un poco di acqua nei torrenti che attraversano le piste. Qui comunque, conoscendomi, sono sceso dalla moto, ho lanciato dei sassi per valutare la profondità e poi mi sono deciso ad attraversare. Sarò andato giù mezza ruota, ma a me è stato sufficiente per aprire un poco il gas e la moto è partita decisa in avanti: sono una cippa di pilota.
sempre la mappa
in questo punto esatto terminava lo sterrato e a 200 mt c’era la B1 asfaltata
arrivo a Windhoek nel pomeriggio e al pelo dei peli riesco ad entrare in banca per cambiare dei dollari USA in Namibiani. La guardia mi tiene d’occhio la moto coi bagagli fuori della banca: la mancia è d’obbligo.
il sole inizia a calare e mi fermo per la notte a Okahandja e trovo la pensione Auberge Omulonga. In realtà sarebbero chiusi in quanto il giorno dopo è il 25° anniversario del matrimonio dei due proprietari e quindi avevano programmato la giornata di chiusura. Lui però è nato in Italia ed emigrato in Francia, simpaticissimo, anche se non riesce più a parlare l’italiano, lo capisce abbastanza. Alla fine mi dice che mi da la camera, ma alle 7,30 del mattino devo essere fuori: perfetto.
esco con la moto per la città ormai al buio completo per cercare da mangiare. Trovo un market che prepara hamburger, pollo, riso e pesce take away: vado col pesce, con tutte le loro spezie.
28-06-11 martedì
Alle 7,30 sono già in sella e saluto i due proprietari e parto con davanti a me l’orizzonte infinito dell’Africa e dentro di me un misto di emozioni difficili da descrivere, ma riassumibili in poche parole: CHE FREDDO PORCO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Anche col sole alzato, il pile, l’antivento arancione, e la tuta antipioggia, nisba: si gela. Di tutti i cartelli stradali questo mi sembra decisamente ridicolo: sarà una pubblicità per Mdagascar (Akuna Matata) …e invece dopo un chillometro un facocero mi attraversa la strada !
foto scattata alle 9,30 temperatura in rialzo
stazione di servizio
questa carne di manzo la mangiano tutti e si paga per ogni pezzo preso: squisita
finalmente Tsumeb
colpo di fortuna proprio all’ingresso del paese c’è il murales che reclamizza il Mousebird Hostel
io ho pure la mappa, 4h street, poco dopo trovo la 10th…poi più nulla i nomi delle strade non sono più numerici, come del resto riportava la mia guida presa in biblioteca a Modena. Giro rigiro, chiedo, ma niente e la città è piccola. Alla fine da un’ufficio di noleggio auto mi spiegano: lo scorso anno il consiglio comunale ha rinominato la maggior parte delle strade, la mia guida è del 2007, tutto torna. In questi casi, se non vedi un taxi chiedi alla polizia. Vedo una macchina di pattuglia e non solo sanno dov’è, ma mi ci accompagnano: fantastici.
Il Mousebird http://www.namibweb.com/mousebird.htm è gestito da una coppia di tedeschi Arno e Monika Rahn, persone che quando viaggiate vorreste sempre incontrare. Il posto ha una casetta di legno esterna da 4 posti per 8 $ al giorno: è la mia. Inoltre sono da solo. Poi si può piantare la propria tenda o avere delle camere interne.
mi sistemo nella camera e poi vado a vedere la città. Carina con una strada principale con alcuni negozi
mentre vado a fare il pieno, noto una scuola dove un’insegnante di ginnastica sta tenendo una lezione all’aperto e mi fermo ad osservare. Le ragazze sono in fila e fanno degli esercizi che a una prima occhiata mi sembrano pallavolo ( sono stato allenatore federale), però sono eseguiti in maniera strana. Poi altri esercizi mi ricordano la pallamano. Appena iniziano a giocare mi viene in mente un gioco che gli allenatori della NFL (il football americano USA) hanno studiato per introdurre il loro sport in Europa, prendendo spunto dai movimenti base che i ragazzi del nostro continente imparano dagli sport tradizionali: calcio, pallavolo, atletica ecc.. Alla fine mi avvicino alla rete e chiedo ad un altra insegnante che è appena arrivata, che sport si stia insegnando. Mi spiega che è un gioco studiato dal Ministero dell’Istruzione della Namibia ed è un misto di pallavolo, pallamano e basket. Infatti bisogna mettere la palla in un cesto, c’è un’area che ricorda quella della pallacanestro, bisogna passare la palla, si può fare velo all’avversario. Costringe i ragazzi a lavorare in squadra e la rapidità può compensare i centimetri d’altezza in meno. Man mano che vedo le ragazze giocare, capisco anche come è stato studiato. Una sola palla permette a tanti ragazzi di giocare tutti, il campo è segnato con pietre, quindi anche via dalla scuola è possibile organizzare delle partite. I cesti per i punti si possono riprodurre con una cassetta di legno montata su un palo. Inoltre il Ministero ha organizzato un vero e proprio torneo nazionale in fasi eliminatorie per regioni. Le vincenti andranno alla finale nazionale a Windhoek. Ci vuole poco a comprendere come per un qualunque ragazzino della namibia, un viaggio nella capitale sia già un premio ambito. Inoltre l’insegnante mi spiega che in questo modo, si cerca di tenere il più possibile i ragazzi coinvolti in attività e lontani dalla strada.
Vicino c’è un campo da calcio e vado a vedere un poco la partitella fra due squadre di ragazzini: vince facile quella con le scarpe da calcio, gli altri giocano scalzi
in ostello è arrivato un motociclista tedesco in giro da oltre 6 mesi…lui però la sua moto la sa usare sul serio
cena nella cucina dell’ostello
29-06-11
Ho prenotato una gita di mezza giornata nel pomeriggio all’Etosha Park per 45 €: bassa stagione saremo solo io e la guida…insomma l’autista. Devo arrivare al Mushara Lodge per le 14,30, poco più di 100 km. La camera singola costa 120€, per questo ho scelto gli 8 euro del Mousebird Il giro sarà dalle 14,30 alle 18,00, il tramonto. Il proprietario del Mousebird mi ricorda di non guidare col buio, specialmente sulle strade piccole poco illuminate: anche con la luna piena e i fari accesi gli animali possono atttraversare la strada improvvisamente e in caso di incidente non è che passino molte auto di notte.
Arrivo al Mushara Lodge http://www.mushara-lodge.com/ in tempissimo: bassa stagione e pochissimi ospiti
posto spettacolare, ci sono addirittura i facoceri che attraversano il giardino
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 10:45 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Mer 19 Ott 2011 - 11:42
Mi erano rimasti indietro dei video
uno dei cani del Wonkey Donkey a Gordon's Bay
la duna di sabbia 45 a Sossusvlei
insabbiamento in Namibia
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Mer 19 Ott 2011 - 20:55
Il mio giro per il parco Etosha inizia puntuale alle 14,30. In questo periodo di bassa stagione, è inverno, ma la stagione secca permette di vedere più facilmente gli animali, in quanto la scarsità d’acqua li fa concentrare dalle pozze del parco. Poi ovviamente ci sono anche le possibilità di safari fotografici itineranti, con pernotto nella savana, ma a dei costi decisamente elevati. L’obbiettivo di tutti i “cacciatori” fotografici è di riuscire ad immortalare i Big Five= leone, bufalo, elefante,rinoceronte e leopardo. Nelle monete sudafricane, le banconote raffigurano i big five
Come detto io da bambino ho visto centinaia di volte il leone nella gabbia dei giardini pubblici e quindi parto da +1
Partenza
beh le mie prime giraffe, mi hanno impressionato. Stranissimo il dondolio che hanno quando si muovono
lo gnu, data la scarsa velocità e la vista poco acuta è la preda preferita dei leoni mi spiega la guida…mi sa che devo stare attento pure io
le piste del parco arrivano a delle pozze di abbeverata e spostandosi si cerca di vedere gli animali
non è facile bere se sei una giraffa
l’elefante
gli springbok
colpo di fortuna alla fine del pomeriggio: il rinoceronte
ormai è fine pomeriggio quando finiamo il giro nel parco e devo dire che sono rimasto a bocca aperta per tutto il tempo: tutti quegli animali sempre e solo visti nei documentari o in foto, a pochi metri. Fantastico
arrivo al lodge e mi preparo per la partenza e proprio cala la notte anche se non sono nemmeno le 7 sera.
ho segnato sulla mappa in giallo il percorso fatto da Tsumeb fino al lodge, poco più di 100 km tutti asfaltati : sia la più piccola C38 che la grande arteria di comunicazione B1. Mi torna in mente Craig: mai guidare di notte. Però insomma andando ai 40 km/h con un poco di pazienza ci arrivo a Tsumeb. Esco dal lodge salutando tutti e parto. Davvero buio pesto e anche la luna piena non aiuta, in quanto sulla C38 proprio non esiste l’illuminazione. Pazienza: abbaglianti fissi e se caso mai incrocerò qualcuno li abbasserò. Dopo pochi chillometri, forse nemmeno 4, vedo un veicolo nella direzione opposta, molto lontano, però decisamente contromano. Io sono a sinistra, ma anche lui. Sfanalo e niente mantiene la sinistra. A questo punto avrei dovuto fare la cosa più normale: nessun veicolo dietro, prato solido ai lati della strada, esci e lo lasci passare. Invece mi sposto dalla parte opposta della strada e rallento ancora. Si sposta anche luii tornando nella corsia normale di marcia, mi risposto anche io: purtroppo la cosa accade ancora un paio di volte, io chissà perché non esco dalla strada e ricordo che prima dell’impatto vedo distintamente le facce dei due passeggeri che urlano. Poi un botto enorme. Ho il riflesso di mollare la moto, volo oltre e atterro pari sull’asfalto. Nella testa qualcosa sta girando, ma non ho perso i sensi. Avendo disputato 29 campionati di football americano, la testa non mi preoccupa: torno con la memoria al 1984, quando a Milano un giocatore molto nero e molto grosso mi centrò in pieno mentre ritornavo il pallone. La momentanea paralisi subita mi impedì probabilmente di perdere la palla, ma dopo sentì le campane per almeno mezz’ora. Qui in Africa niente campane, perciò a posto. Provo a respirare e non sento sangue in bocca=polmoni a posto. Poi inizio a muovere con cutela le parti terminali: mano sinistra destra e idem per i piedi. Dolorante ma muovo tutto. Mi pooso provare ad alzare e mi tiro su. Ho l’impressione di essere stato colpito contemporaneamente da almeno sei o sette difensori (io ho sempre giocato in attacco). Vedo la moto fuori strada un poco illuminata dalla luna e dall’altra parte la jeep ferma coi fari accesi e mi metto in ginocchio a piangere: vacanza finita, rovinata…piagnucolo in inglese. Arriva uno dei due della jeep è svizzero e in inglese mi dice di rimettermi a terra di non muovermi. Io nemmeno mi levo il casco, prendo la macchina fotografica che avevo nella giacca e vado a fare le foto alla moto: sono pesto, ma subito penso anche al fatto che la moto è nolleggiata e comunque bisognerà scrivere qualcosa per l’assicurazione, andare alla polizia. Ho scattato 3 foto prima di rendermi conto di cosa c’era di strano nella moto
manca la ruota porca miseria…non solo nell’impatto sono saltati via anche i bauletti laterali: sembra stata colpita da un missile Stinger
e la Jeep ? insomma la sua cannonata l’ha presa, infatti non riparte
loro sono una coppia di turisti svizzeri ospiti del lodge, guidava lei…mannaggia. Mi incammino lungo la strada per cercare i box metallici
finalmente ritrovo la ruota anteriore
poi anche i bauletti metallici, uno a destra e uno a sinistra della carreggiata. Lo svizzero continua a ripetermi di stare fermo, ma questi dolori li conosco. Per 2 o 3 ore ce la farò ancora a muovermi, poi auguri e la mattina dopo sarà una tortura: ne ho prese di legnate giocando, ma tante così assieme devo dire mai. Mando un primo sms a Craig in inglese : mi chiede se si può riparare..auguri. Intanto lo svizzero ha telefonato al lodge e il personale sta venendo ad aiutarci, siamo vicinissimi. Passa anche un camion
coglione che sono stato: bastava stare dall’ingresso del lodge, aspettare un camion e poi mettersi dietro a distanza di sicurezza. Ho fatto un’idiozia, ma del resto era stata la prima raccomandazione di Craig: mai per nessuna ragione guidare di notte. Piuttosto dormi all’aperto e riparti al mattino. Lo svizzero inizia anche a dirmi che dopo al lodge dovremo scrivere il verbale per l’assicurazione, visto che ero contromano: io ? poi guardo le direzioni e non sono più sicuro di come è andata. Scrivo a Craig che mi risponde di non scrivere o firmare nulla se non per il verbale della polizia, da cui dovremo per forza andare. Arriva la jeep del lodge, guidata da Eddie, il responsabile del personale: anche lui dopo aver visto la moto mi guarda un poco meravigliato. Anche zoppicando mi muovo, anche se inizio a sentire un dolore al pettorale destro: lo saprò solo al ritorno in Italia, mi sono strappato alcune fibre, ma li per li mi sembra una botta. Arriviamo ad uno dei 3 lodge che compongono il complesso del Mushara e qui riesco a parlare al telefono con Craig dall’albergo. Mi ripete di non firmare nulla, fanno tutto le assicurazioni, a parte la franchigia, che mi spetterà pagare. Dopo Eddie mi riporta al lodge da dove ero partito per il giro all’Etosha e mi dice che ha già mandato due persone a recuperare la moto: i box li avevo caricati subito. Perché andarla a prendere ? perché altrimenti domattina non troviamo nulla. Il primo che passa porterebbe via tutto. Siamo nelle cucine del lodge e tutto il personale mi chiede come sto, mi danno da bere e mi fanno sedere. Poi torna Eddie e mi dice che può farmi preparare una camera. Già col pensiero della franchigia in testa gli rispondo che mi è sufficiente che mi diano un poco di ghiaccio e mi lascino stare in una brandina che ho visto nella lavanderia: tranquillo sono a posto. Non si può fare, ma ha telefonato al proprietario del lodge che ha detto di darmi la stanza a metà prezzo 150 €. Grazie vado a sedere in giardino. Dopo venti minuti il boss richiama: ha detto di farmi sistemare in una stanza gratis: perfetto va bene. Invece del ghiaccio mi danno delle bottiglie di plastica con l’acqua gelata dentro. Chiedo se posso prendere una mela e il cuoco mi fa sedere e si mette a prepararmi due sandwich con la poca roba rimasta dice lui: potete immaginarveli dato il livello del lodge.
vado in camera seguendo la cameriera….ormai le batterie si stanno esaurendo e le botte iniziano a farsi sentire. In pratica è come se fossi pieno di colpi del genere: regalo di un difensore a Milano
In camera spogliarsi è una tortura, ma non è finita: tolta l’antipioggia vedo un buco nei pantaloni all’altezza dello stinco sinistro e del sangue. Ho il buco anche nello stinco Questa l’ho scattata alcuni giorni dopo
non che il piede fosse messo meglio
dieci minuti per rivestirmi, poi strascico fino alle cucine e qui mi disinfettano e mi danno un paio di bende per coprire la ferita. Ritartarugo alla camera e alla belle e meglio riesco a mettermi a letto. La stanza ha un numero incredibile di asciugamani e con quelli riesco a fissare le bottiglie ghiacciate ai punti più dolorosi. Ora il braccio destro lo alzo a metà, ma non riesco a chiudere completamente. Dopo un’oretta il freddo del ghiaccio inizia a passare, ma non è sufficiente. Mi tengo il male che resta. Durante la notte sento che sto per vomitare: troppe salse nei panini. Non riesco però a ruotarmi: allora alzo il braccio destro, poi lo traziono col sinistro che è a posto e riesco a mettermi di lato, scendo dal leto vado in bagno e mi libero di ogni cosa. Dopo altre acrobazie per tornare a letto, rimettere il ghiaccio e un poco riesco a dormire. Insomma anche stavolta capitan Spiff sembra avercela fatta
30-06-11 giovedì Mi sveglio e mi sembra che mi abbiano continuato a picchiare durante la notte. Mi rivesto e vado nella sala centrale. Ttti gli inservienti donne e uomini mi chiedono come sto, mi fanno accomodare e mi chiedono se voglio mangiare qualcosa: grazie non è il caso solo un tè. Ci sono solo alcune coppie al lodge: mi hanno visto arrivare ieri e stamattina la moto disintegrata è ben visibile caricata su un carrello davanit all’ingresso. Vigliacco se una di queste persone m irivolga una mezza parola. Questo è Eddie, che scopro colleziona bandiere dei vari paesi: a Natale voglio mandargliene una dell’Italia che gli manca e una della Ferrari, sua grande passione.
Dopo andiamo al comando di polizia e rilasciamo una dichiarazioe generica sul fatto che ad un certo punto ci siamo scontrati. Io però ricordavo bene: Eddie mi conferma che l’urto finale è avvenuto chiaramente nel mio senso di marcia, loro erano contromano. Si capiva dai rottami e dai segni sull’asfalto. Però capisco anche che non può dichiarare una cosa del genere e farla verbalizzare: i due svizzeri sono clienti del lodge e lui ci lavora. Io mi sono reso conto che di solito, di fianco a moto ridotte come la mia c’è un corpo coperto da un telo bianco e va bene così. Ha preso accordi con l’assicurazione di Craig: i rottami della moto verranno portati da un negozio di moto di Grotfontein e dopo che il meccanico avrà scritto che non è possibile ripararla, bisognerà rispedire il tutto a Capetown, perché l’assicurazione rimborsi Craig. Il meccanico venuto da Grotfontein nel primo pomeriggio col cmaioncino carica i pezzi e poi mi riporta a Tsumeb al Mousebird: anche il sig. Arno il proprietario mi aveva avvertito della pericolosità del guidare di notte…anche lui guarda me e i pezzi della moto. La signora Monika, la moglie mi accompagna da un dottore che mi controlla tutte le giunture, ginocchia caviglie schiena ecc.. Con la digitale gli faccio vedere la foto della moto…mi ricontrolla e mi fa capire che posso accendere un cero. Mi dice di prendere gli antibiotici e di pulire ogni giorno la ferita allo stinco, mettendo una pomata nel buco. Già verso sera però inizia ad andare un poco meglio e io ho continuato, anche se con cautela a camminare: muoversi facendo circolare il sangue è sempre la cosa migliore con le botte. Alla sera barbeque con un’altra coppia di turisti tedeschi: io meraviglio bevendo poco vino…sono italiano.
Vado a letto e a parte il male al pettorale va un poco meglio.
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 10:47 - modificato 3 volte.
jacopo_92 Utente Esperto
Numero di messaggi : 666 Data d'iscrizione : 09.03.10 Età : 32 Località : Palermo
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Mer 19 Ott 2011 - 21:09
è terrificante la foto della moto distrutta!! è pazzesco...sembra che correvate entrambi a vedere le foto... non può essere volata la forcella in quel modo!
e anzi non ti sei fatto nulla.... perchè a vedere la moto, a sentire le tue condizioni, io penso si possa proprio dire così! ti ha aiutato tantissimo la tua corporatura robusta e l'abitudine alla botte prese in passato giocando a football! moltissimi nelle tue condizioni non si sarebbero alzato dal letto la mattina dopo!
oddio, cmq lasciamo perdere!!
i miei complimenti per il viaggio! stavolta paesaggi più colorati ed emozionanti del solito!
...mal d'africa!
Ultima modifica di jacopo_92 il Ven 21 Ott 2011 - 6:04 - modificato 2 volte.
Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3539 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 48 Località : Sassari
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Gio 20 Ott 2011 - 17:20
Ciao Momi!!! Stavo leggendo il tuo racconto d'un fiato e stavo iniziando ad annoiarmi......ma.....mi è passata subito!!!
Avrei preferito annoiarmi un bel po piuttosto che leggere e vedere quello che ti è successo.
Da quello che ho visto.....non posso fare altro che ripetere quello che ti hanno detto anche gli altri (sembri vivo per un miracolo )
Sono felice comunque che si sia risolto tutto per il meglio e che tu abbia potuto continuare il viaggio!
Aspetto il seguito del racconto......comunque... se proprio volevi cambiare modello di xt....non c'era bisogno di devastarla così per dimostrare il tuo disappunto nei suoi confronti
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Ven 21 Ott 2011 - 6:02
Vixt ha scritto:
Ciao Momi!!! Stavo leggendo il tuo racconto d'un fiato e stavo iniziando ad annoiarmi......ma.....mi è passata subito!!!
Avrei preferito annoiarmi un bel po piuttosto che leggere e vedere quello che ti è successo.
Da quello che ho visto.....non posso fare altro che ripetere quello che ti hanno detto anche gli altri (sembri vivo per un miracolo )
Sono felice comunque che si sia risolto tutto per il meglio e che tu abbia potuto continuare il viaggio!
Aspetto il seguito del racconto......comunque... se proprio volevi cambiare modello di xt....non c'era bisogno di devastarla così per dimostrare il tuo disappunto nei suoi confronti
Purtroppo non ho fatto altri scontri, nè in moto, nè con altri mezzi, mi spiace ma temo potrai annoiarti
Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3539 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 48 Località : Sassari
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Ven 21 Ott 2011 - 11:58
momi20 ha scritto:
Purtroppo non ho fatto altri scontri, nè in moto, nè con altri mezzi, mi spiace ma temo potrai annoiarti
Scusami,ma quello che ho scritto era in senso ironico! Ripeto,sono contento che non ti sia fatto nulla di grave,e continuerò a leggere del tuo viaggio,anche se non ci sono altri incidenti
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Ven 21 Ott 2011 - 12:27
Vixt ha scritto:
momi20 ha scritto:
Purtroppo non ho fatto altri scontri, nè in moto, nè con altri mezzi, mi spiace ma temo potrai annoiarti
Scusami,ma quello che ho scritto era in senso ironico! Ripeto,sono contento che non ti sia fatto nulla di grave,e continuerò a leggere del tuo viaggio,anche se non ci sono altri incidenti
Forse che io avevo scritto seriamente ? Quando mai
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 22 Ott 2011 - 10:09
01-07-11 venerdì Mi alzo e mi accorgo che va meglio, solo mezz’ora per vestirmi e fare la barba. A piedi raggiungo la strada principale, President Street. Ok la moto è distrutta, però almeno le cascate Vittoria devo trovare il modo di raggiungerle. In un’opuscolo preso al Wonkey Donkey avevo letto di una linea di bus, la Intercape, che collega varie località dell’Africa del Sud: per ora è l’unica compagnia che offre questo servizio fra gli stati di Namibia, Sud Africa, Zambia ecc.., quindi ha il monopolio. Nel caso altri utenti del forum decidessero di andare in Africa, e sfasciare la moto nei pressi di Tsumeb, vi posto il percorso da fare dal Mousebird fino all’internet cafè, dove potranno provare ad organizzarsi per proseguire il viaggio. Spero che questa mappa, a differenza di quella iniziale, risulti abbastanza chiara
http://www.intercape.co.za/home/
un bus passerebbe proprio stasera che è venerdì verso le 21,00 da Tsumeb e attraverso la regione del Caprivi mi porterebbe direttamente a Livingstone, in Zambia, alle 10,40 di mattina di sabato, dove potrei andare a vedere le cascate Vittoria. 31€ il biglietto. Mi sembra perfetto, tanto rimanendo a Tsumeb mi riposerei, come sul bus. Provo a comprare il biglietto, ma non mi da disponibilità per oggi solo lunedì. Peccato, ma alla fine userò questo weekend per visitare meglio Tsumeb…però non mi arrendo subito: compro una scheda telefonica e chiamo direttamente la Intercape e spiego che ho comprato il biglietto per lunedì, ma preferirei partire stasera. Sono disposto a stare sdraiato nel corridoio fra le file dei seggiolini. Controllano, chiamando il personale del bus che è in viaggio dal SudAfrica e mi dicono che c’è posto, perciò stasera posso salire e che hanno già avvisato che arriverò col biglietto per lunedì. Zoppico velocemente all’ostello e inizio a selezionare cosa portarmi dietro: tutto l’equipaggiamento da moto dovrò lasciarlo all’ostello, poi rientrerò a Tsumeb e magari cercherò dei bus per il Botswana, provando ad entrare nel paese da ovest, invece che da nord. Alle 9 pm sono già prontoe il sig. Arno accompagnerà me e una famiglia inglese alla stazione di servizio dove si fermerà il bus della Intercape. Esco un momento perché avevo sentito prima della musica da una specie di locale. Assomiglia ad una di quelle ballroom del sud degli Stati Uniti. Un complesso suona una specie di country/liscio/rock, bar e pista da ballo…ovviamente è un locale all white people. La stazza degli avventori è decisamente impressionante: sono mediamente oversize e vedere anche una ragazza sotto gli 80 kg è difficile. Sono grossi, ma decisamente soprapeso. Faccio due chiacchere con gli unici no white people: i due “buttafuori” del locale. La più grossa sofferenza per loro è la musica che devono sorbirsi per tutta la serata.
poi via ad aspettare il bus
che arriva puntuale: colpo di fortuna riesco anche ad avere il seggiolino sul corridoio e trovo una posizione decente per la gamba sx…quella col buco. Alle 2 di notte una veloce sosta ad una stazione di servizio e alle 3 seconda sosta, sempre da una stazione di servizo, ma stavolta per un problema alla pressione del liquido dei freni. C’è una perdita
nessun problema da Città del Capo a qui ( quasi 160 km) è già capitato 4 volte e quindi il personale del bus è molto preparato ad affrontare la situazione. Strano, ma quando degli autisti smadonnano nella notte attorno ad un veicolo, l’intonazione è grosso modo la stessa, Asia, Africa, America, Emilia Romagna ecc…
Guardando questa foto, non dovete pensare che l’inconveniente sia durato tutta la notte: si è ripresentato nella tarda mattinata, nel bel mezzo della zona del Caprivi
stavolta si è aggiunto il problema dell’esaurimento del liquido per il rabbocco. Siamo a 80 km dalla città più vicina, ma la Intercape al momento non può inviare nessuna auto di appoggio. Moriremo di fame e sete ?
quando la buona sorte decide di seguirti non hai mai un problema. Uno dei passeggeri telefona ad un suo amico, che in macchina ci porterà il liquido: in un paio d’ore (o più) arriva. Scendiamo ovviamente dal bus e io riesco ad immortalare un altro di quegli strani esemplari di turista attrezzato alla Indiana Jones
qui era arrivato un pulmino che ha caricato una parte di passeggeri che dovevano arrivare a Livingstone per poi prendere l’aereo. Ci sono altri posti per chi vuole andare, ma il personale del bus è decisamente simpatico e decido di aspettare la persona che sta arrivando col liquido: mai andare contro il destino. Infatti arriva, gli autisti (sempre smadonnando) rabboccano e via si riparte.
la cosa che più mi spiace è che avendo disintegrato la moto non potrò campeggiare al Ngepi Camp, un campeggio da cui a piedi si potevano raggiungere 2 riserve naturali e ammirare gli animali andando a piedi.
http://www.ngepicamp.com/index.html
una cosa che mi aveva decisamente incuriosito del loro sito era stato notare il viso di George Bush: che cavolo c’entra lui con un campeggio in Namibia ?
la scritta attorno alla foto è abbastanza chiara . Se siete d’accordo con lui allora preferiremmo non ci visitaste
poi sotto è chiarito: questa è solamente una dichiarazione morale, e si applica ancora oggi. Probabilmente i gestori non sono pienamente d’accordo con la linea di politica estera dell’ ex presidente USA.
Frontiera Namibia-Zambia: solito clima disteso e da mercato della frutta
ufficio visti
dati i vari rabbbocchi che sono stati necessari, invece che a mezzogiorno arriviamo a Livingstone verso le otto di sera. Io vado ad un primo ostello, ma sono pieni, mi dicono di provare ad aspettare che forse un gruppo in arrivo disdice. Ne approffitto per medicarmi, scaricare le foto e nel mentre conosco delle ragazze giapponesi: una si sta dando una crema protettiva contro il sole
niente da fare.il gruppo arriva. Vado in un altro ostello, ma anche qui nisba. Inizio a camminare guardandomi in giro: almeno col buio pesto le insegne di hotel e lodge si vedono bene. Livingstone è un punto d’arrivo per la visita alle cascate Vittoria dal lato dello Zambia, come Victoria Falls dal lato dello Zimbawe. Strutture piene anche in bassa stagione. Che fai ora uomo bianco zoppicante con uno zaino in spalla ? mai perdersi d’animo
Vuoi mai che in una struttura della Croce Rossa non mi accolgano ?
non ci credo pieni mi dice la reception
spiego esattamente la mia situazione (mostro anche la ferita alla gamba), poi gli dico che ho il sacco a pelo, mi basta un pavimento dove appoggiarmi per la notte. Alla fine mi sistema in uno sgabuzzino ove dorme uno degli inservienti, che non ha problemi a dividere la “stanza” con me: non vogliono nulla, ma al mattino lascio dei soldi al ragazzo Prima di mettermi a leto la doccia
il mio compagno di stanza
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 13:02 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 22 Ott 2011 - 10:10
01-07-11 venerdì
Ho dormito come un sasso e mi alzo davvero presto verso le sei: come prima cosa serve una colazione energetica: caboidrati e potassio sarebbe la combinazione ideal: manco a farlo apposta ho del pane e delle banane. Quando si dice la fortuna. Il lodge è un poco kitsch, ma ha un suo perché
esco, saluto tutti e vado a cercare un taxi per le cascate Vittoria: sto poi pensando che come in qualunque cittadina dell’Asia e del resto dell’Africa, anche qui ci sarà una stazione dei bus locali e per forza deve essercene uno che parte al mattino per la frontiera con la Namibia: del resto a Tsumeb era la stessa cosa verso lo Zambia. Avevo scelto l’Intercape per il fatto che arrivava direttamente (mica tanto poi) a Livingstone. Lo trovo, per 20 $ (tariffa di cui mi ero informato al lodge) mi porta alle cascate, mi aspetta e riporta indietro. Livingstone è vicinissima alle cascate. Pagato il biglietto d’ingresso si segue un camminatoio e prima ti nolleggiano il kway per ripararti dall’acqua: il rumore prima di arrivare alle cascate è impressionante
Ultima modifica di momi20 il Lun 23 Gen 2012 - 21:29 - modificato 1 volta.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 22 Ott 2011 - 10:10
uno spettacolo davvero incredibile: ancora più impressionante delle cascate del Niagara
uscendo mi accorgo della statua dedicata a Livingstone: quale posizione migliore per immortalare la mia guida Jump To…Africa edizione 2011 ?
torno al taxi e mi faccio accompagnar alla stazione dei bus. Sono ampiamente in tempo. Sono le 8 e 30, ma le contrattazioni per i posti e la merce sono appena iniziate. Come in Asia, c’è un prezzo per ogni tipo di sedile, numero del gruppo di persone che sale. Un prezzo per caricare la merce, più alto se dentro il pulmino, più basso se nel carrello posteriore. Un signore davvero ben messo distribuisce i biglietti. È il proprietario della compagnia di trasporti, che annovera ben 10 bus. Come ogni compagnia locale che si rispetti noto immediatamente che il mezzo monta 4 diverse marche di pneumatici e ripenso agli autobus di Laos, Myanmar e Cambogia. Io pago subito e il biglietto mi sembra abbastanza professionale: a che ora si parte ? Alzata di spalle: e chi lo sa ?
la biglietteria ufficiale
aver un poco di tempo potrei anche farmi visitare
non ho fatto colazione, ma rimedio con una bibita fresca e un paio di dolci fritti
arriva il bus e iniziano frenetiche le trattative sui prezzi
la merce dentro o fuori ?
alla fine hanno caricato tutto…non ci credo
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 13:03 - modificato 3 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 22 Ott 2011 - 21:54
Quando partiamo non c’è ovviamente un solo seggiolino libero
stamattina va decisamente meglio e inizio a pensare al fatto che io ho comunque pagato il noleggio fino al 15 di luglio: mando un sms a Craig. Per caso c’è disponibile un’altra moto ? Si mi risponde la Yamaha Tenerè, che è la stessa cilindrata, solo un poco più pesante e potente dell’XT. Se rientro a CapeTown posso quindi averla ? Si non ha altre prenotazioni. Inoltre mi dice che l’assicurazione della moto mi rimborserà i trasporti fino a CapeTown. Allora da Tsumeb posso prendere un bus per la capitale Windohek e poi volare fino a CapeTown. Perfetto in tre minuti ho già deciso. Poi da CapeTown troverò bene qualche posto da andare a vedere. Le fermate lungo la striscia del Caprivi
il nostro bus è lento, ma regolare, con un solo difetto: se si ferma e tiene acceso il motore poi riparte in prima. Se però l’autista è costretto a spegnere il motore nella sosta allora ha bisogno di una piccola spinta per accendersi e ripartire: io sono immediatamente arruolato nel gruppo “meccanici di spinta”
Davvero le condizioni di vita di questa gente sono ad un punto molto basso: lungo questa strada passa ogni tipo di veicolo, ma le uniche tracce di attività commerciale sono qualche piccola baracca che vende alimenti e bevande, talvolta qulache scheda telefonica e per lo più si vendono sempre questi sacchi di legno carbonizzato da riutilizzare per fare il fuoco. Per questo ai lati della strada si vedono delle enormi distese incendiate o degli incendi: la gente brucia senza la minima regola. Con un traffico di veicoli del genere si potrebbe pensare ad altre attività, ma spesso è la miseria diffusa che consente ad alcuni di accumulare grandi ricchezze.
il nostro autista
sosta in un paese un pochino grande
per essere sicuri di non prendere del cibo malcotto è sufficiente asettare che la gente lo venga ad offrire agli autisti e prendere dal loro piatto: loro passano ogni giorno e quindi li servono sempre bene. Pranzo col pesce secco al sale
Cosa può mai capitare con 4 pneumatici diversi ? la foratura arriva inevitabile
ultima città prima del confine
verso le 4 del pomeriggio passiamo il fiume Zambesi
espletate le formalità doganali in Zambia ne esco
ed è strano davvero percorrere a piedi le poche centinaia di metri fino alla dogana della Namibia: da realmente l’impressione di entrare in un paese e sono davvero contento.
ora il probelma è raggiungere la prima città oltre confine, Katima Mulilo, trovare da dormire e cercare un bus per il giorno dopo per Tsumeb. I taxi appena al di là della frontiera chiedono 10$ per 4 km e inizio a pensare di farmeli a piedi. Prima cerco un bagno, mi guardo intorno e quando giro lo sguardo
ancora una volta Capitan Spiff ha un colpo di fortuna. Proprio adesso è arrivato un bus della Intercape, ma poi riconosco gli autisti: è il mio dell’andata, sta facendo il percorso di rientro: loro sono transitati da Livingstone stamattina alle 10,00. Come mai non ci sono passati davanti ? Il mio bus più dei 75/80 km di velocità non poteva fare e poi abbiamo anche forato. Semplice: il problema dell’andata al liquido permane e quindi soste impreviste a ripetizione. Adesso inoltre con loro sta viaggiando un pick up di assistenza della Intercape.
Sul bus comunque c’è posto, pago il biglietto fino a Tsumeb e poiché viaggeremo di notte guadagnerò una giornata. Ora il bus proprio non può muoversi e quindi arriva un autobus di appoggio che ci accompagnerà i passeggeri a Katima Mulilo dove mentre ripareranno il guasto, potremo cenare. Io scelgo il pollo fritto in questo posto
forza Italia
Il viaggio di ritorno non è proprio tranquillo almeno 4 controlli della polizia e uno, visto che era fatto per addestrare delle reclute viene eseguito in pompa magna. Tutti giù dal bus, controllo completo di bagagli e documenti. Conosco un ragazzo dello Zimbawe diretto sulla costa a Walvis Bay. Un suo zio risiede in Inghilterra, dove compra auto usate e leimbarca per la Namibia. Lui con altra gente le va a sdoganare e poi le guida fino in Zimbawe dove le rivende 04-07-11 lunedì
Alle 6 e mezza del mattino sono nuovamente a Tsumeb. Torno al Mousebird e ovviamente la mia camera da 4 posti è ancora libera. Una coppia tedesca è arrivata all’ostello e loro viaggiano con questo 4x4 con montato sul tetto la tenda modulare che poi al mattino richiudi.
passo la giornata a preparare i bagagli, riposarmi e finalmente a mandare un poco di mail e foto ad amici e a casa…ufficialmente avevo comunicato che un camion in retromarcia al Parco Etosha ha urtato la moto danneggiando le sospensioni, che però qui non sono in grado di riparare. I cinesi dicono che una bugia altro non è che una verità mal raccontata e insomma non me la sento di mandargli le foto dell’incidente. Sempre a proposito di Cina, non mi intendo molto del loro oroscopo, ma questo deve essere l’anno del Gatto Nero: sono stato un’attimo sui forum e ho appena letto che a Texas Man in Kazakistan è partito l’alternatore. Mal comune mezzo gaudio o vaf******* doppio ? Per me è la seconda. Trovo una compagnia la Sunshine, della Namibia che assicura il collegamento fra Tsumeb e Windhoek: il problema è che non riesco on line a fare la prenotazione per il giorno dopo per il volo con la Namibian Air che mi dovrebbe riportare a CapeTown. Vai di telefono e riesco a fare la prenotazione. Mi danno il codice. Perfetto, ma del resto quando curi in modo certosino l’organizzazzione della vacanza, non puoi avere intoppi. Alla sra faccio due passi fino alla stazione di servizio a salutare uno dei ragazzi che su turni di 12 ore lavorano come sorveglianti
05-07-11 martedì
Alle 6,30 del mattino puntuale il pulmino della Sunshine
alle 12,30 sono a Windhoek e alle 2,30 una macchina della compagnia mi porterà all’aeroporto. Ho due ore e il centro della città è a due passi: so bene cosa devo cercare. Una giacca a vento. Torno ancora più a sud e quindi girare con la moto così in basso non l’avevo calcolato. Mentre sto per raggiungere un grande magazzino, mi ferma un ragazzo di colore: “Hey my fiend what are you looking for ?” cosa sto cercando ? Una giacca a vento. Prova la mia mi dice. Nuova ma troppo piccola, peccato. Vado nel centro commerciale, ma i prezzi si aggirano sui 750 dollari namibiani (quasi 70 €), un po’ troppo. Esco perché mi dico non possono esserci solo negozi con prezzi così alti. Mi ferma di nuovo il ragazzo di prima: ha una giacca più grande, uguale a quelle del centro commerciale più o meno. Quanto ? 300. No rispondo 250: va bene e così con poco più di 20 euro risolvo il problema.
Arrivo alle 14,50 all’aeroporto
alla biglietteria della Namibian Air non risulta nessuna prenotazione. Inoltre mi dicono che non possono vendere un biglietto di sola andata per il Sud Africa, per via di accordi tra i due paesi. Poi ho un’illuminazione: a me possono io ho già il biglietto di andata dal Sud Africa, solo che è il 14 di luglio e ho già il visto di entrata nel paese. C’è posto e compro il biglietto.
qui si va a piedi a prendere l’aereo
alle 19,00 sono di nuovo a CapeTown. Craig non può venire a prendermi e uso un servizio di navetta: ancora Wonkey Donkey. Ci sono tutti a meno del ragazzo del primo giorno: stavolta la polizia lo ha trattenuto in cella.
06/07/11 mercoledì Craig riuscirà a darmi la moto solo nel pomeriggio. Vado a comprare un apio di guanti..a già scordavo, nell’incidente ne ho perso uno. Che distratto che sono. A casa mi dice che dalla Namibia gli hanno detto che uno dei bauletti laterali è rotto, quindi dovrei versare 3000 Rand (270 €). Ehh no gli rispondo io ho la copia del contratto e la moto fornita è assicurata fully equipped, cioè completamente equipaggiata. La compagnia di assicurazione gioca sul fatto che il componente in questione è rimovibile. Non cedo e gli spiego che è un giochetto della sua assicurazione: anche la ruota di scorta di una auto è rimovibile, ma fa parte dell’auto come uno specchietto retrovisore. Infatti dopo un paio di telefonate l’assicurazione la smette con questa storia. Facciamo un nuovo contratto, c’è un poco di differenza al giorno per il nolleggio del Tenerè, am sono di nuovo in sella. Acch come mi manca il mio Dr questo bestione oltre a tutto ha un serbatoio da 23 litri. Il figlio di Craig
back on the road again
devo però organizzare questa ultima settimana. Voi sapete quanto io sia maniacale per tutti i dettagli degli spostamenti e perciò a disposizione ho la cartina e…basta. Non ho con me la guida del Sud Africa, a parte le due cretinate copiate sulla mia JumpTo. Una situazione perfetta per tirare fuori qualcosa di interessante. Trovo una guida degli ostelli del Sud Africa: è gratuita e distribuita in tutti questi tipi di alloggio. Poi anche una cartina più dettagliata della mia della Garden Route una strada panoramica che percorre il tratto meridionale del Sud Africa da Città del Capo a Porth Elisabeth, un tratto famoso per le sue insidie: hotel a 5 stelle, ristoranti di lusso, parchi con prezzi d’ingersso esorbitanti. Per tornare potrei percorrere la zona del Klein Karoo, all’interno una zona costituita da savana e prateria, all’interno di una vallata relativamente fertile racchiusa tra le montagne…si va bene ho fatto copia e incolla da Wikipedia. Inoltre, cosa davvero interessante ho letto sulla cartina il nome di Cape Aguihlas: il punto più a sud (southernmost point) dell’Africa. Raggiungere un punto geografico è sempre qualcosa di esaltante. Perfetto itinerario stabilito: le tappe ? Facile, quando dovrò dormire.
07-07-11 giovedì Sono di nuovo in sella: beh, in fondo 8 giorni fa avevo sfasciato la prima moto. Ho raggiunto le cascate Vittoria, mi sono più o meno rimesso e rientrato a capeTown e nolleggiato un’altra moto. Posso ritenermi soddisfatto.
l’oceano
arrivo a Cape Aguihlas e qui gli oceani saranno due. Questo è il punto dove idealmente si incontrano oceano Indiano ed Atlantico. C’è ovviamente un segnale. Le auto devono fermarsi, ma io voglio spingere la moto fino alla pietra. Viaggio solo coi bauletti e lo zainetto, ma il braccio destro, specialmente il pettorale mi fa un male cane. Coi bauletti posso mettere la moto solo sul cavalletto laterale, non riesco a metterla sul centrale. Per farlo ogni volta necessario, dovrò smontare prima i bauletti.
Mai guidare di notte in Africa ed infatti arrivo a Mossel Bay col tramonto. Il mio ostello, il Little Brak Beach House http://www.littlebrakbeachhouse.co.za/ è però un poco fuori Mossel bay a Klein Brak. Mi fermo e chiedo a un poliziotto, due distributori e tre venditori di panini. Al terzo una coppia gentilissima Hendrik e Maritza mi dicono di seguirli e in mezz’ora ( ormai buio pesto) mi portano davanti all’ostello. Ogni volta penso che la maggiornaza delle persone al mondo siano gentili e disposte ad aiutare il prossimo, solo che queste non hanno la prima pagina di un giornale, non vengono chiamate ai talk show, non andranno mai a fare i tronisti. Se ne parla poco, ma ci sono e io penso di essere in mezzo a questi, o perlomeno mi sforzo di rimanerci.
Il posto è davvero accogliente e la stanza è a 9 €. Mi preparo la cena: ci sono anche due ragazze, una svizzera e una inglese. Stanno lavorando presso una riserva naturale per completare il loro ciclo di studi, sono biologhe. Stanno facendo una settimana di ferie
08-07-11 venerdì
Colazione
l’ostello
l’oceano
e poi parto in direzione di Porth Elisabeth, verso est
Ultima modifica di momi20 il Ven 27 Gen 2012 - 13:04 - modificato 2 volte.
jacopo_92 Utente Esperto
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 23 Ott 2011 - 8:00
momi20 ha scritto:
è il mio sogno percorrere strade come questa. rimango incantato
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 23 Ott 2011 - 16:42
Mi sono scordato di mettere il percorso di questa ultima parte della mia vacanza
Programmo una sosta a Knysna dove questa settimana si svolge il celeberrimo Festival dell’Ostrica ( da 28 anni)
http://www.oysterfestival.co.za/
a dire il vero mi torna in mente una festa paesana di cui mi ha parlato un mio amico ciclista (Buba) quando da Modena andò a Roma …in bici appunto
Sagra della lenticchia di Onano (Viterbo) http://www.eventiesagre.it/Eventi_Sagre/10121_Sagra+della+Lenticchia.html
comunque è sulla strada
arrivo a metà mattinata nel paese e si insomma è come tutte le grandi feste paesane: il tema è l’ostrica, poi ci sono gare podistiche, tornei di rugby per ragazzi, le giostre ecc…una festa per persone bianche che possono spendere, e la cui organizzazione poggia sulla schiena di un gran numero di persone di colore. Davvero, quel muro invisibile fra le due razze si manifesta immediatamente.
leggo il menù di un bar e per evitare di dover fare un mutuo per assaggiare delle ostriche, vado all’ufficio del turiesmo e chiedo dove si possano comprare delle ostriche senza svenarsi: dallo sponsor del festival mi rispondono, il supermercato Pick ‘n Pay. Giusto, parcheggio la moto e vado dal bancone interno, dove te le preparano sul momento.
le “caricano” abbastanza con spezie e salse piccanti, ma io gli ho detto di mettere tutto
riparto e come al solito vedo dove abita la parte non biancadella popolazione
arrivo a Porth Elizabeth e inizio a cercare il mio ostello il Jikeleza Lodge International Hostel nella parte vecchia della città http://www.hostels.com/it/ostelli/port-elizabeth/jikeleza-lodge-international-backpackers-hostel/1237 è quasi più difficle pronunciare il nome che trovarlo. Arrivo in zone e devo dire che mi sento a casa: decisamente la gente e i negozi mi ricordano subito l’Harlem di New York e io li ci sto sempre benissimo.Prima ancora di raggiungere l’ostello ho già deciso: domani è sabato e mi fermerò qui per visitare la città, tanto non mi corre dietro nessuno. L’ostello
la moto la riesco a far entrare dal cancelletto e la metto nel giardino. Do lo spray alla catena e poi la copro col telone di plastica che mi avevano regalato in Kazakistan nel 2008: volete un suggerimento ? Non fissate mai oggetti in plastica troppo vicini alle marmitte. Li vedete quei buchi nel telone ? ripiegato l’avevo legato troppo vicino ai tubi di scarico, e fondendosi quando l’ho aperto, i buchi si erano moltiplicati. Però insomma, meglio di niente. Inoltre la plastica colata ha fatto fondere parzialmente una delle coperture (sempre in plastica) della marmitta.
per cena, la cucina dell’ostello mi consente di prepararmi un bel piatto di pollo
In serata rientra il proprietario dell’ostello e gentilissimo mi fa mettere la moto in garage, dandomi una copia delle chiavi.
09/07/11 sabato Per stamattina mi sono organizzato per seguire un walking tour della parte storica di Port Elizabeth di cui ho trovato un’opuscolo in ostello. Inoltre il tour è segnato sulla strada da delle frecce. Fisicamente sono abbastanza autonomo, ma ancora non riesco a mettere la moto sul cavalletto centrale coi bauletti pieni. Anche ieri ho dovuto sganciarli per parcheggiarla. La mia guida
prima tappa Fort Frederick, la prima costruzione in pietra della città circa 1799
anche se è mattina presto, cìè già qualcuno che non riga dritto
dedicato a Nelson Mandela
Ultima modifica di momi20 il Sab 28 Gen 2012 - 17:31 - modificato 2 volte.
Vixt Utente Esperto
Numero di messaggi : 3539 Data d'iscrizione : 23.06.08 Età : 48 Località : Sassari
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 23 Ott 2011 - 17:59
Fantastico! Dovresti-potresti scrivere una piccola guida sul forum su come organizzare uno dei tuoi viaggetti,sul tipo di attrezzatura,abbigliamento,roba da mangiare eccetera!
Ci sono infatti delle osservazioni che fai ogni tanto durante i tuoi racconti (tipo mangiare dallo stesso piatto degli autisti dei bus)che sono dei veri e propri tesori da tenere a mente se si viaggia.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Lun 24 Ott 2011 - 6:21
Vixt ha scritto:
Fantastico! Dovresti-potresti scrivere una piccola guida sul forum su come organizzare uno dei tuoi viaggetti,sul tipo di attrezzatura,abbigliamento,roba da mangiare eccetera!
Ci sono infatti delle osservazioni che fai ogni tanto durante i tuoi racconti (tipo mangiare dallo stesso piatto degli autisti dei bus)che sono dei veri e propri tesori da tenere a mente se si viaggia.
Manuale che anche usato alla rovescio potrebbe tornare utile: "Cosa non fare per partire per un giro in moto"
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Lun 24 Ott 2011 - 20:53
Port Elizabeth, magari non è nulla di particolare, ma io mi ci sono trovato benissimo e la giornata di sabato è letteralmente volata. Terminato il giro del walking tour sono andato un poco a zonzo e mi sono diretto alla stazione dei treni, che di solito sono sempre un buon punto di partenza se sono nate con la città: normalmente sono in posizione centrale.
attorno alla stazione ( ormai sono a metà mattinata) c’è un brulicare di bancarelle improvvisate
in un negozio trovo anche il souvenir adatto a me: un berretto di lana con la scritta I Love Jesus: per quello che mi è successo è perfetto.
In questa zona è anche un continuo fermarsi e ripartire di piccoli pulmini: scende una persona che inizia a gridare le fermate che farà e la gente sceglie
i dianetici…sono proprio ovunque
ora mi aspetta una difficile impresa: mi si sono rotti i lacci degli scarponi. Vedo che al pianterreno di un ipermercato si può scendere ed è un dedalo di negozi e negozietti. Ce n’è uno enorme di scarpe, vuoi che non vendano anche i lacci ? Si, missione compiuta
Sono tornato all’ostello verso le due, ho cambiato i lacci delle scarpe, mangiato e poi ho preso la moto per girare un poco la città anche sulla parte del mare. Prima tappa lo stadio di calcio dedicato a Nelson Mandela
saranno le cinque del pomeriggio, ma il centro della città è già deserto con quasi tutto chiuso, ed è sabato
anche qui si pratica il free running
il lungoceano è un susseguirsi di ristoranti e locali e alberghi di un certo livello,ma alcuni sembrano chiusi: qui è bassa stagione, inoltre per le vacanze di Natale manca in città la stragrande maggioranza degli studenti universitari.
in questo punto si vendeva ogni tipo immaginabile di souvenir
poi ho visto una specie di molo con la balaustra che si spingeva un poco verso l’acqua e pazientemente ho spinto la moto fino alla fine: un male boia al braccio, però mi ha dato l’impressione di essere arrivato ad una fine. Oltre non potevo andare con la moto: ecco non riesco a spiegarlo meglio.
sta decisamente calando il sole: mai guidare di notte in Africa. Però devo fare il pieno e poi mi imbatto in un fitness centre della Virgin…e come si fa a non dargli un’occhiata ?
ha anche la piscina interna
alla sera esco a piedi e vado in una zona vicino al mio ostello dove ci sono dei locali, ma la ragazza della reception mi ha già detto che non cìè poi tanta gente in giro, per via delle vacanze degli universitari. Infatti i locali sono semideserti, ma poi attraverso una strada e vedo due locali , uno a fianco dell’altro, stesso edifico, separati solamente da un muro. Sono la fotografia esatta del Sud Africa. A destra l’Old Pub, solo clienti bianchi e musica rock anni 70. A sinistra The Zebra, solo clienti di colore e un reggae-funk a tutto volume. Ovviamente ho scelto il secondo. Servono anche da mangiare e in un piano rialzato c’è la postazione del deejay. Di fianco al bancone due biliardi. Mi faccio un paio di foto con l’autoscatto e mi ritrovo circondato da sei o sette persone. Mi chiedono perché faccio delle foto e glielo dico: sono italiano e dopo la birra ho voluto farmi un paio di scatti per ricordo, ma se è un problema li cancello. No anzi me la fanno loro, così viene meglio
verso l’una entra un gruppo di ragazzi e ragazze che iniziano a giocare a biliardo, poi una delle ragazze mi chiede di fare coppia con lei. L’avverto che sono una schiappa, ma il tasso alcolico del gruppo livella verso il basso le prestazioni e riesco a non sfigurare più di tanto. Lavora come centralinista (dice lei), bla bla bla e poi infine mi chiede se voglio che mi accompagni al mio albergo. Come al solito dichiarare che si dorme in un’ostello in una camera da 8 persone è la miglior difesa: infatti ci salutiamo poco dopo.
10/07/11 Ho fatto un poco tardi, ma al mattino sono pronto comunque abbastanza presto: caricare i bauletti non è ancora semplice col mio braccio in recupero, ma va un poco meglio.
una controllata al mio GPS Paper Map
e parto per tornare a CapeTown, ma stavolta percorrerò l’interno, attraversando la zona del Klein Karoo
ad una stazione di servizio, vedo una notevole riempita di macchina. Queste persone stavano andando a messa e un’ingegnere li portava con la sua macchina
Come tappa per la notte ho programmato il Backpacker Oasis Shanti della ridente città di Oudtshoor: un nulla di centro abitato nel mezzo del niente.
Colpo di fortuna trovo subito l’ufficio informazioni..ci metto un poco poi capisco è una specie di fermata di autobus con attaccata una mappa della città
Come a Tsumeb la polizia mi porta all’ostello.
solo un giro veloce per la città in moto giusto per andarea fare la spesa prima che chiudano i negozi, aperti anche se domenica
ovviamente anche se fa freddo d’inverno nessuno in Sud Africa ha il riscaldamento….nessuno dei posti dove sono stato io e quindi anche dentro bisogna stare coperti
Ultima modifica di momi20 il Sab 28 Gen 2012 - 18:12 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Gio 27 Ott 2011 - 21:03
11/07/11 lunedì
Oggi parto deciso a raggiungere Cape Town, ma pronto anche a cambiare idea se se ne presenterà l’occasione.
sono partito presto e alle nove l’inverno africano mi impone una sosta per un caffè bollente
lungo una rettilineo interminabile del Klein Karoo, l’ultima cosa che ti aspetteresti di trovare è un sexi shop, invece
sosta pranzo
fuori del paese però decido di prendermi una sosta per una siesta: dove ? Se tutti questi operai sono sdraiati qui, vorrà dire che il posto è adatto. Scopro che sono impiegati presso la KOO. Sono quasi 3 settimane che sto mangiando i loro fagioli in salsa agrodolce. Lavorano 5 giorni alla settimana per 9 ore, uno stipendio sui 950 euro al mese e un mese di ferie all’anno.
lo stabilimento della KOO, dove loro lavorano
pur con parecchie soste e pause arrivo a CapeTown ed il libretto preso al Wonkey Donkey mi fa scegliere come ostello il Capetown Backpackers Hostel http://www.capetownbackpackers.com ideale per i motorizzati, in quanto ha il parcheggio interno custodito…ci manca solo che mi faccia ciuffare la moto
ideale per i motorizzati, in quanto ha il parcheggio interno custodito…ci manca solo che mi faccia ciuffare la moto Ho la mappa e l’indirizzo 81 Church Street. Il problema è stato raggiungere il centro proveniendo dalla N2, ma chiedendo ai poliziotti ci salto fuori. Poi mi dicono che è una delle strade che incrociano Long Street, quella dei locali. C’è un poco un pasticcio di sensi vietati e di una zona pedonale piena di bancarelle, ma leggo Church Street: fantastico, basta andare all’81. Ci arrivo in un amen e noto un bar pieno di ragazzi e ragazze, proprio di fianco all’81. Perfetto dopo che mi sono sistemato ci faccio un salto. Addirittura vedo uscire della gente in giacca e cravatta dall’edifico e dentro scorgo una signora alla reception. Bisogna anche suonare. Non capisco proprio dove possa essere il parcheggio, sarà sotterraneo. Nei campanelli il nome dell’ostello non c’è: l’avranno aperto da poco, magari occupa un paio di piani dell’edificio. Mi apre e …sorpresa.. nessun ostello: qui ci sono solo uffici di aziende. Esco e controllo: 81 Church Street: rientro e faccio leggere alla signora la mia guida tascabile degli ostelli del Sud Africa, l’indirizzo è questo. E la N davanti mi chiede ? In effetti c’è scritto 81 N. Church Street…non è per caso North ? No è New, quindi scopro che a CapeTown esiste anche New Church Street, come potete vedere dalla dettagliatissima mappa della città in mio possesso. Io ero al punto 1, ma dovevo andare al punto 2.
la signora è la gentilezza personificata, telefona all’ostello, controlla l’indirizzo e mi scrive le indicazioni per arrivarci
e ci arrivo, gran posto, con un parcheggio recintato, sorvegliato di cui tidanno la chiave del lucchetto
non esiste il minimo problema di posto, adesso è bassa stagione, per via dell’inverno, però il ragazzo della reception mi fa vedere che ci sono già prenotazioni per dicembre 2012: arrivando in quel periodo non avrei trovato da dormire nemmeno nel parcheggio
stasera menù di lusso: sperimento il riso ai fagioli e sardine
poi, chiusa la moto e sistemati i bagagli, faccio due passi a Long Street, ma è lunedì, bassa stagione, gli universitari in vacanza. L’unico posto da cui esce del rumore accettabile (trash metal) è un’ostello affacciato sulla strada e ci passo una mezz’oretta, poi torno in ostello
Domattina andrò a fare un giro a Capo di Buona Speranza: come tappe per la zona prendo spunto da quelle che fanno i tour guidati di cui è pieno zeppo di opuscoli l’ostello. In camera mi ritrovo con tre ragazzi di colore, che fanno parte di un gruppo gli Holly: sono in tour e domani sera suonano allo Zula Bar al 194 di Long Street…ho controllato, New Long Street non esiste.
Martedì 12/07/11
In verde vi ho segnato il percorso che ho fatto in moto
Tutta la penisola del Capo di Buona Speranza è un parco naturale…insomma bisogna pagare l’ingresso
dopo questa prima foto ricordo, mi cade la moto dal cavalletto e un signore mi aiuta a tirarla su, devo stare attento perché col mio braccio destro non posso fare granchè ancora.
la stradina costiera ( due corsie tendenti allo stretto stretto) è però spettacolare
locale storico del 1937
Ultima modifica di momi20 il Dom 29 Gen 2012 - 18:37 - modificato 3 volte.
momi20 Utente Esperto
Numero di messaggi : 385 Data d'iscrizione : 18.09.08
Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Sab 29 Ott 2011 - 19:02
La sosta a Simon Town è stata fatta per vedere i pinguini e vado quindi all’ingresso della zona di camminamento, ma prima parcheggio la moto, che mi cade lateralmente per la seconda volta, praticamente mi si appoggia su un lato, ma a differenza di prima da quello del cambio. La tiro su ( e qui il braccio urla da solo)
eccoli
dopo riparto per raggiungere il Capo di Buona Speranza e però mi accorgo di una certa difficoltà nell’inserire le marce, specialmente la prima e poi a trovare la folle, Non c’è poi molto traffico e quindi sfrizionando e non fermandomi, sfrutto di più la seconda. Arrivo al piazzale del Capo di Buona Speranza e inizio a capire il problema: la leva del pedale del cambio si è un poco piegata e quindi ora striscia contro il telaio: probabilmente sarà sufficiente tirarla un poco ma non mi fido a farlo a mano. Il problema è che se non entra la folle, la moto col cavolo che riesco ad accenderla, dovrei provare a spingerla, ma non sono nelle condizioni per farlo. Qui sono fermo e sono riuscito a far entrare la folle. In basso vedo il Capo Di Buona Speranza: deciso, rischio un’altra sosta in basso e poi torno a Cape Town senza mai spegnere la moto.
turisti musulmani
faccio due passi in discesa, ma ci vorrebbe almeno un’oretta per arrivare alla scogliera e poi altrettanto per tornare su, ci andrò come deciso in moto
Ci arrivo, la folle non entra, pazienza, metto in prima e la spengo, no anzi nemmeno la prima, allora la spengo in seconda. Non posso rinunciare alla foto qui.
Ci metto almeno un quarto d’ora, ma alla fine riesco a ritrovare la folle, luce verde sul cruscotto accensione e via: stavolta però è dura, la prima proprio non entra più e nemmeno la folle. Ogni volta che sarà necessario mi fermerò in seconda e poi sfrizionerò, pazienza. Non vedo meccanici e una sosta potrebbe costringermi a passare la notte in uno di questi paesini: gli alberghi non lascerebbero scampo al mio budget, non posso fermarmi. Diventa così tutto uno sfrizionamento, complicato anche dal fatto che essendoci un’unica strada devo comunque stare spesso in colonna, essendo l’ora del rientro. Il problema sarà a Cape Town, mica posso fermarmi ad aprire la mappa della città, potrei poi dover spingere la moto per un bel po’.
Riconosco dopo un paio di ore lo stradone che porta a cape Town, sono alla periferia a sud, ma l’ostello ? Una situazione drammatica, la tensione a mille, ma come spesso è accaduto
vedo improvvisamente le insegne di un concessionario di moto nostrane
sono quasi le cinque e mezza, arrivo dall’entrata e con la moto accesa, in seconda e frizione tirata suono il clacson. Arriva fuori il titolare e finalmente mi fido a spegnere il motore. Riesco subito a spiegargli il problema e con due pinze lo risolve in un attimo e mi dice che ho fatto bene a non provare a tirare a mano la leva del pedale del cambio. Sembra di essere in Italia,solo marche tricolori
poi parlo anche con sua moglie e lei mi spiega che per un’altra volta potrei pensare a comprare una moto di seconda mano, un 250, più che sufficiente. Le pratiche per l’iscrizione al registro e la stipula di un ‘assicurazione sono veloci in Sud Africa, potrei preparare tutto on line e poi arrivando in un giorno feriale, in un pomeriggio ottenere i documenti. Con 1000 € si potrebbe fare tutto. Per un mese di vacanza si è già molto sotto alla spesa del nolleggio e anche non riuscendo a rivenderla, e abbandonandola, si risparmierebbe comunque: lo terrò presente. Adesso la moto è nuovamente ok, posso tornare all’ostello. Purtroppo mi salta il concerto degli Holly: il bar non è ancora pronto per l’inaugurazione, concerto rimandato a giovedì. Pazienza. La figlia dell’impresaria degli Holly prepara una strana pastasciutta in ostello in quantità che basta a metà degli ospiti.
Dopo esco e vado su Long Street ed inizio ad entrare ed uscire dai vari locali lungo la strada: solo in uno devo pagare l’ingresso, mi pare di ricordare un paio di euro.
questo breack dancer da strada non era male
Ultima modifica di momi20 il Sab 4 Feb 2012 - 20:28 - modificato 2 volte.
momi20 Utente Esperto
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè Dom 30 Ott 2011 - 16:30
13-07-11 mercoledì
la sera precedente mi ero informato da dei tassisti sulla possibilità di trovare una maglia degli Springbook “taroccata”, da portare come regalo al mio amico Beuto, che come lo scorso anno mi ha accompagnato a prendere il treno per la partenza di questa vacanza. Alla fine ho capito che il posto giusto è la piazza dell’arrivo dei bus: al mercoledì è lasciata libera per far posto alle bancarelle: il programma quindi srà giornata di shopping e visita a caso di Cape Town.
l’ambasciata italiana
la piazza inizia ad animarsi
dopo un’oretta, missione compiuta: il problema era stato trovare una taglia adatta. Sono riuscito a recuperare una XXL e spero sia sufficiente: la tripla X taroccata non esiste
Sapete chi è questa signora ?
non credo la conosciate è Angie Motshekga, ministro dell’istruzione del Sud Africa, che ultimamente non ha rispettato alcuni punti del suo programma di sviluppo dell’istruzione
proprio davanti al ministero degli studenti hanno organizzato un sit in permanente con tanto di volantinaggio, canti e tende e non intendono muoversi dal ministero fino a quando le loro richieste non verranno accolte. Sapete la cosa bella ? Nessun insulto , gesto di intemperanza o altro. Invece i loro volanti spiegano esattamente quali sono i punti contrasto fra l’attuale programma di istruzionee quelle che per loro sarebbero i problemi principali da affrontare. Nessun muro sporcato, nessuna auto danneggiata, la televisione che viene tranquillamente a riprendere i manifestanti (a volto scoperto). Che bello che ci sinao persone che, dove ovviamente è permesso, esprimano le proprie idee, nel pieno rispetto della libertà altrui di girare comunque per le strade.
Ultima modifica di momi20 il Sab 4 Feb 2012 - 20:36 - modificato 2 volte.
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Titolo: Re: Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè
Africa 2011: Sud Africa, Namibia, Zambia su Yamaha XT 660 R e Yamaha XT 660 Z Tenerè